Sguardi

Le femmine di Antonio Pennacchi

Non mi piace il premio Strega, troppo rumore intorno, troppi interessi economici, troppi dubbi sulle vittorie. Pero’ nella vita è bello ricredersi.

Canale Mussolini di Antonio Pennacchi  ha vinto lo Strega ed è un gran bel libro. Sara’che mi piacciono i romanzi storici, sara’ che si svolge in parte  ad inizio Novecento in Veneto, e quel dialetto, quel modo di vita mi e’ familiare, sin da quando ero piccolissima. Sarà che ci sono dei gran bei personaggi femminili, altro che sottomesse… forti e femmine al contempo. Mi ricordano certe figure di donna di quel meraviglioso libro che e’ L’Anello Forte di Nuto Revelli. Donne che sembrano non esistere píu’, ma che certo esistono, sono solo dimenticate dai nostri orrendi media, che paiono avere attenzione solo per caricature di donne. Una bellissima lettura per l’estate.…

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Minori e TV

Portiamo l’attenzione su due volumi che in modo assai diverso tra loro trattano del rapporto tra televisione e minori.

Volevo dirti che è lei che guarda te, di Paolo Landi, brevissimo libro ancora (per fortuna!) di quelli “apocalittici” come l’avrebbe definito Umberto Eco, contro la TV così come è fatta in quanto terribilmente dannosa per la salute, mentale e fisica, dei nostri figli. Forse troppo duro e intransigente in alcuni punti di vista ma estremamente onesto nel parlare della televisione senza timore di dover essere condiviso.

Una TV per tutti, lavoro di 4 psicologi dell’età evolutiva, è interessante perché mette in luce i rischi connessi alla visione della TV per i minori, a partire da diverse ricerche effettuate sul campo, con un linguaggio che risulta comprensibile anche ai non addetti ai lavori.

Due piccoli libri importanti e utili per ricordarci che quando parliamo di televisione dovremmo più spesso tenere conto di quelli che ne sono i principali consumatori: i bambini.…

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Festival delle Ombre

Dal 12 al 19 giugno si svolge il XIV Festival Internazionale delle Ombre. Alla Rocca di Staggia Senese.…

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Parole diverse

C’eravamo anche noi quando queste ragazze sono state premiate, ed ora con piacere pubblichiamo i loro racconti:

Comitato Pari Opportunità dell’Università per stranieri di Siena

II edizione del premio di scrittura Parole diverse

Le nostre donne «Insieme, le nostre donne formiamo una bandiera»

Racconto primo classificato

Zenzero, mirra ed essenze di donna

di Valentina Carbonara

Quando Sa’ida venne a sapere che dopo sei mesi di permanenza a Damasco non ero mai stata all’hammam, sfoderò un’espressione di benevola riprovazione e nell’increspatura delle sue labbra afferrai un sottile velo di compiacimento. Alla fine della lezione mi disse: “Domani andremo all’hammam al-Qaimariyya, se Dio vuole” e capii che non si trattava di un invito declinabile.

Sa’ida era la mia insegnante di lingua araba all’università, una giovane donna dal viso sottile e ambrato, due occhi di ebano in cui non era raro afferrare un impertinente guizzo di vivacità nonostante l’incedere lento, l’atteggiamento posato, i gesti misurati. Tutto di lei era imbevuto di una saggezza per cui non trovo altra definizione che “orientale”.

L’appuntamento era a Bab-an-Nafura, uno degli ingressi della Moschea degli Omayyadi, che con la sua solenne imponenza interrompe il pulsante e irriverente brulicare del reticolo di vicoli che si infrange contro le sue mura, poste a sigillo di un’intimità mistica indecifrabile, una suggestione di echi salmodiati e incensi che non appartiene agli uomini.

Mentre attendevo all’ombra del minareto orientale, accettando con placida rassegnazione la concezione di tempo e puntualità del Medio Oriente, mi sentii chiamare: “Mara, yallah!”. Una Sa’ida sorridente emerse

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La pioggia improvvisa è scesa come migliaia di aghi luminosi

“La ragazza e il giovane sono giaciuti a letto proprio così. Il giovane assecondava con straordinaria concentrazione i movimenti della ragazza, così che sembrava che fossero un corpo solo.Continuava a piovere, e a ogni colpo di pioggia sopra la finestra spariva un mobile. Poi sono spariti gli oggetti della stanza. Anche il letto su cui giacevano il giovane e la ragazza è sparito. La ragazza e il giovane si sono levati lentamente in volo nella stanza…”

da “Il Ponte del Corno d’Oro” di Emine Sevgi Ozdamar, Ponte alla Grazie editore.

Tra un uomo e una donna può essere così, esplode l’amore che tutto trasfigura. Leggere questo libro mi ha reso felice. Non mi capitava da tempo, da quando lessi L’Arte della Gioia della mia meravigliosa Goliarda Sapienza. Un’altra autrice femmina vera,una autrice che scrive attraverso Femminile potente verso cui tendo e a cui mi ispiro. Insomma una meraviglia. Un’ottima lettura per la vostra estate.…

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La televisione dell’Auditel

Se volete sapere perché questa nostra televisione italiana è così misera, diseducativa, avvilente. Se volete sapere come ha fatto la Rai, che fino agli anni settanta era una delle migliori tv del mondo, a cadere così in basso. Se volete sapere come e perché la pubblicità divora anche i nostri diritti.  Se volete avere qualche strumento di conoscenza in più per orientarvi nel dibattito sulla “questione televisiva” del nostro paese. Allora potete leggere questi libri: La favola dell’Auditel e Dalla tv dei professori alla tv deficiente. Sono entrambi di Roberta Gisotti, giornalista combattiva e curiosa, che ha sempre combattuto per una tv migliore. Dicono cose importanti e utili, che naturalmente chi “fa” le nostre televisioni non vorrebbe che sapeste.…

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Il potere della pubblicità

C’è un potere che guida e condiziona tutti i media, che manipola la crescita dei minori, che ricade sulla qualità della vita di tutti. E’ la pubblicità. No, è la pubblicità così come viene concepita e proposta oggi. Infatti la pubblicità non è di per sé negativa ma anzi un utile mezzo per informare sui prodotti e i servizi offerti dal mercato. Ma l’invasione di spot e inserzioni che occupa quotidianamente tv, giornali, riviste, strade, altoparlanti, contengono poche informazioni e molta aggressività.

Il libro nero della pubblicità, di Adriano Zanacchi, è un libro, appena uscito, fondamentale su questo decisivo problema delle nostre società opulente. Illustra con chiarezza e dovizia di documentazione cos’è e come funziona il sistema della pubblicità, a cui tutto e tutti sono oggi sottomessi: economia, informazione, cultura, politica.

“Se chiedete ai pubblicitari perché ridicolizzano la figura femminile, li sentirete rispondere: noi non inventiamo, siamo soltanto lo specchio della società dei suoi malesseri, umori e malumori. Insomma, dicono, come lo specchio noi non creiamo l’immagine, riflettiamo quella che c’è. Ma questo non li assolve, come loro penserebbero. Infatti di immagini della realtà ce ne sono tante: lo specchio ne riflette soltanto una, quelle che gli mettiamo di fronte. Che cosa mettere di fronte allo specchio lo scelgono i pubblicitari”.

Daniela Brancati, La pubblicità è femmina. Ma il pubblicitario è maschio, 2002…

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