Tempo
Donne in Homepage

Donne in Homepage

Le tette più grosse del mondo nelle sidebar a destra e la Ministra Fornero che piange come notizia principale in homepage. Tutte le homepage di tutti i quotidiani.

Italia 5 dicembre 2011 una di notte. Sto fotografando tutto perchè io non mi dimentichi in futuro. Perchè io possa ricordare come si viveva all’epoca del 74esimo posto del gender gap. Lo stesso Paese che nello stesso anno per commentare lo storico incontro tra Hillary Clinton e Aung San Suu Kyi, descriveva i colori delle giacche delle due leader. Unico Paese tra i Paesi civilizzati. Ho verificato molti quotidiani europei e i maggiori statunitensi.

Qui non c’entra il contenuto della riforma delle pensioni promossa dalla Ministra del Welfare. Qui si vuole spettacolizzare e fragilizzare un segno di umanissima commozione nell’annunciare sacrifici durissimi. Significa non accettare un altro modo di essere, di esistere e forse di fare politica. Non va bene. Così non va bene.

Dipinto Donna che Piange, Pablo Picasso, Tate Modern

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La Fatica

La Fatica

Come faccio da più di due anni, anche questa mattina la mia prima azione è stata accendere il pc per mettermi al lavoro sul blog. E da lì passare poi al lavoro di visione e archiviazione dei brani di televisione più recenti che possano servire alla discussione  e all’esercitazione nei corsi di Nuovi Occhi per la TV. Oltre alla sedia davanti alla tastiera, c’è spesso il sedile del treno o dell’auto che mi porta, con Lorella Zanardo o da solo, ad incontrare ragazze e ragazzi, insegnanti, amministratori pubblici anche, con cui condividere il sapere, raccolto con passione e con fatica, che riguarda la televisione, i mass media, internet. L’interesse e il coinvolgimento vengono naturali per me: la televisione è il mio mondo professionale da tutta la vita, ci lavoro costantemente dal 1990, da quando il duopolio Rai-Mediaset venne instaurato per legge. Mi viene quindi spontaneo impegnarmi per restituire (forse, in realtà, darle per la prima volta…) dignità e democrazia a questo mezzo, così potente e così tanto più vecchio e appesantito dei suoi anni reali e dei suoi aggiornamenti tecnologici, tanto arretrato culturalmente. Non ero invece abituato a incontrare le persone nei luoghi reali, ad ascoltarle, a comunicarci in modo diretto, come avviene nei nostri incontri pubblici. La Tv infatti la si fa in stanze ad aria condizionata, in grattacieli o sotterranei, con guardie all’ingresso, con solo brevi sortite delle troupe per carpire immagini e suoni, come le guarnigioni assediate obbligate ad uscire per cercare vettovaglie. E come immaginavo, il …

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La Vita non Finisce con la Morte

La Vita non Finisce con la Morte

Quel che resta di te è quel che trasmetti alle altre persone.

Si definisce artista e le do ragione. Ascoltate, prendetevi del tempo. Nessuna paura della morte, solo chi conduce una “non vita” teme la morte. Grande lezione. Bello il rapporto intergenerazionale tra la centenaria che ha cambiato la storia delle donne e le giovanissime sue discepole. La loro vita sarà anche il proseguio della vita della scienziata.

Lettura consigliate: Il diario di Jane Sommers di Doris Lessing Non è un paese per vecchie di Loredana Lipperini

Venerdì onoriamo il 25 novembre discutendo di rapporti intergenerazionali. La coesione sociale sta alla base di un Paese evoluto. Genere e Generazioni.

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Gloria Chiede, Noi ci Siamo?

Gloria Chiede, Noi ci Siamo?

Leggete qui sotto. Leggete per favore. Ricevo mail così  a decine tutti i giorni. Questa la pubblico perchè grida l’urgenza ma in più è progettuale, brava Gloria. Noi donne siamo brave ad attivarci quando ci sentiamo indispensabili a salvare il mondo, in tempo di guerra è stato così, con le partigiane e non solo. Forse uno dei motivi per cui non riusciamo ad essere decisive in questo momento, a non essere assertive fino in fondo ed ottenere quanto ci meritiamo è che la meta è vaga: viene chiesto più potere, più visibilità, in pratica cosa vogliamo? Qui, e lo scrivo nel post di ieri e di oggi e in futuro, ci chiamano a fare il nostro dovere: occuparci del mondo. Per troppo tempo abbiamo abdicato al nostro ruolo, che è prenderci cura in senso ampio. Qui c’è da fare, leggete anche i commenti al post su FB. Si può lasciare dire a Gloria: “Loro sono il vero futuro, non io”? Possiamo? 

Gentile Lorella, parlo direttamente a lei anche se non so chi leggerà. Sono una ragazza di 23 anni, al primo anno del corso di laurea magistrale in Semiotica. Da tempo desideravo scriverle per chiederle un consiglio, mi sono convinta ora dopo aver letto il post “Andare Avanti”. Da qualche tempo ho capito ormai che quello che desidero veramente fare nella vita è insegnare, fare formazione nelle scuole superiori. La strada che ho intrapreso non è delle più consone, ma è anche vero che l’educazione di cui mi vorrei occupare

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Mi vorrei occupare di questo

Certamente il Senatore Monti saprà tenere conto di quanto emerge da molte analisi internazionali e da quanto riportato più volte dall’Economist: le donne performano in modo eccellente nei momenti di passaggio e di crisi. L’ho detto anche in una intervista stamane a Radiopopolare. Incontro migliaia di ragazzi e ragazze nelle scuole, parlo moltissimo con loro, anche dopo su FB e via mail o su skype.  Non c’è nulla che mi addolora di più , mi prende un crampo di ansia nello stomaco, e mi preoccupa di più dei dati qui sotto. Questa è l’urgenza, la prima vera urgenza. Una bomba ad orologeria.

Nel pieno della vita con ormoni a 1000 quando sei forte come un dio, costretti a casa, ancora con i   genitori, in ciabatte. Senza la voglia di uscire, per andare dove? Ore davanti al pc, porno e video giochi che ti obnubilano. Madri esauste che incontro spesso disperate. Padri arrabbiati, liti furibonde alla sera. Nonne che allungano deici euro di nascosto al nipote 25 enne.  Le canne per placare la rabbia.

Voglio occuparmi di questo. Vogliamo in tante occuparci di questo. Siamo a disposizione, abbiamo idee. Abbiamo consapevolezza, maturità, esperienza, desiderio. Veloci, per favore. Facciamo presto.

GIOVANI: PIU’ DI DUE MILIONI NON LAVORANO E NON STUDIANO

Nel 2010 il numero dei giovani senza studio e senza lavoro ha superato i 2,2 milioni: si tratta del 23,4% degli under 30, ovvero quasi un ragazzo su quattro. La Banca d’Italia nel rapporto sulle ‘Economie regionali’ aggiorna cosi’ in peggioramento la …

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Andare Avanti

Andare Avanti

Queste sono alcune delle mail e dei commenti che riceviamo al blog. Per me rappresentano la motivazione profonda per continuare. Credo sia importante anche per voi leggere dei ragazzi e delle ragazze che incontro nelle scuole. Tra dieci anni saranno le nuove adulte e i nuovi  adulti italiani.

“Ti scrivo contenta che stamani a Perugia (alla sala S.Anna) mia figlia di 13 anni e mezzo ti abbia ascoltata prima ancora di me, che avrò questa opportunità domani sera sempre a Perugia. E’ tornata da scuola con un gran sorriso, non si sentiva tanto bene oggi, ma era così contenta di essere venuta a sentire qualcosa che capisce la riguarda così da vicino. Mi ha detto che c’erano molti ragazzi tutti molti interessati e presi da te, che evidentemente riesci a coinvolgerli nel parlare di loro stessi e del loro futuro modo di vedersi, e dal documentario che parla da solo. Adesso la guardo mentre riposa sul divano e penso a quello che sono e a quello che vorrei essere e soprattutto a tutto quello che posso cercare di trasmetterle, per fare in modo che il suo essere donna sia pieno di tutte le accezioni positive che racchiude. Quando un anno fa ci siamo comperate il tuo libro, non avrei mai creduto che lei lo avrebbe letto e finito ancor prima di me. Le nuove generazioni ci sono, le future donne anche, portiamole con noi in questo cammino … averle vicino è come rinascere donne un’altra bellissima volta.” Simona

Vabbè

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Renzi, il PD, le Manifestazioni e altro

Renzi, il PD, le Manifestazioni e altro

Negli ultimi giorni abbiamo letto analisi di tutti i generi su Matteo Renzi e i 100 punti del suo programma. Sappiamo anche del disappunto di Bersani. Renzi piace a molti ma non a tutti. Forse diverrà segretario del Pd, o forse no. Alcune chiedono a gran voce un’altra manifestazione: non se ne può più e parrebbe che un’altra manifestazione potrebbe servire a qualcosa. A cosa? Mi chiedo. Non riesco ad appassionarmi alla cronaca politica, vorrei ma proprio non ce la faccio.

Mi sento come quando anni fa in India mi trovai in mezzo ai monsoni, diluvio e fango che mi portava via, nessun appiglio, quintali di acqua sulla testa: tentai di aprire un ombrellino che fu subito spazzato via e io mi sentii stupida per avere opposto uno strumento così ridicolo alla forza della natura. Il mondo precipita, la crescita continua non ci sarà più, la gente nel sud del mondo continua a morire di fame, i ghiacciai si sciolgono, il riscaldamento terrestre non trova soluzione, gli esseri umani non trovano senso: e noi apriamo gli ombrellini? E’ un altro il cambiamento che attendiamo, che vorremmo e per cui stiamo in tante e tanti lavorando.

C’è una differenza di genere nella percezione di come sarà il futuro? Talvolta mi pare di sì. Senza generalizzare mi pare che le donne in ascolto e capaci di agire il femminile, percepiscano che il cambiamento sarà altro rispetto  eleggere un candidato A o B. Donne che silenziosamente producono modificazioni impercettibili,  movimenti carsici, lenti …

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