Matteo è stato chiarissimo nel dare indicazioni, ma io distratta come sono, ho lasciato la sua mail con la piantina di Nave a casa.
Ci aggiriamo, Cesare ed io, nella provincia bresciana, quella operosa fatta di piccole fabbriche e di una ricchezza che, fino ad ieri, aveva portato benessere diffuso quasi a tutti. E qui la Lega ha attecchito un po’ ovunque.
Siamo stanchi, questi sono giorni densi di impegni, ieri eravamo in una scuola ad un dibattito con 250 studenti. Che è bello e faticoso allo stesso tempo. I ragazzi vogliono spiegazioni e ti sgamano subito se non sei “vero”. Alla fine di incontri così sono esausta, mi sento svuotata, cerco di dare tutto ciò che posso ma devo imparare a dosare le energie.
Siamo sempre in giro, molto in Toscana, Umbria, Lazio, Emilia.
Noi siamo di Milano ma dalla nostra città riceviamo pochi inviti; le ragioni sono tante, la prima delle quali probabilmente è da imputarsi ad un malinterpretato significato dato alla parola politica.
“Le scrivo perché a Nave organizziamo dei cineforum tematici e da quando abbiamo scoperto il vostro documentario abbiamo pensato che sarebbe bello inserirlo in un ciclo misto di film e conferenze per riflettere sui mass-media. Ci piacerebbe molto poterla invitare in occasione della proiezione del documentario per riflettere con lei sulla televisione” mi ha scritto a dicembre Matteo, “i cineforum di cui le parlo sono organizzati dall’oratorio ed in particolar modo dal curato stesso, Don Enrico e da alcuni collaboratori, tra cui io …
Continua a leggere...







commenti recenti