Grazie grazie grazie per avermi supportato, per le centinaia di mail, per i moltissimi commenti. Grazie alle donne e ai moltissimi uomini. Grazie alle centinaia di ragazzine e ragazzini che mi hanno espresso solidarietà. Chi conosce il nostro lavoro, il documentario, il libro e gli interventi nelle scuole sa che lavoriamo per innalzare la consapevolezza sulla rappresentazione umiliante delle donne nei media italiani. Non abbiamo mai offeso, mai attaccato. E mai lo faremo. Vi chiedo di contiunare a supportarci, esprimendo pacificamente e fermamente il vostro appoggio. Dell’attacco violento e del boicottaggio non c’è bisogno ora, come dice il nostro Presidente. Nell’ultimo anno decine di pubblicità lesive della nostra immagine sono state ritirate attraverso la protesta ferma ma pacifica di migliaia di blogger che hanno protestato. E’ sufficiente far sentire la nostra voce, se siamo tante e tanti ci ascolteranno. Restiamo umane. Restiamo umani. E’ importante. Grazie.…
Continua a leggere...L’Agguato
La serata è stata bella, c’era nell’aria la possibilità di togliere i muri di incomprensioni che spesso si erigono tra donne. Ho parlato con Carla, ho parlato con Pinuccia, Marina mi ha introdotta, Luisa mi ha consigliata. E’ la Libreria delle Donne, stasera 10 maggio. Io ero stanca per due anni passati sul territorio, ma lì mi sono sentita bene.
Poi esco, tolgo la catena alla bici, sono le 11 di sera, in giro non c’è nessuno.
Le porte dell’auto parcheggiata davanti a me si spalancano di colpo, alzo la testa e 3 persone e una luce fortissima mi vengono incontro.
E’ la troupe di Strisica la Notizia.
Chiedo alla ragazza che mi investe con una serie di domande come si chiama, lei esita, poi veloce mi risponde “Elena”, ha 26 anni, dice che è contenta di avere fatto la velina, che nessuno l’ha obbigata e che io la offendo con il nostro documentario, dice così o qualcosa di simile.
Io sono sulla bici, e mi invade una tristezza infinita: Striscia usa quella violenza che io condanno: prima il plagio del documentario, ora questo agguato notturno, da ore mi aspettavano fuori dalla porta della Libreria.
Dico ad Elena ciò che chi mi segue sa bene, e che sa anche lei presumibilmente, e gli autori: il nostro documentario è una critica all’uso del corpo delle donne nelle immagini tv, non alle donne che fanno tv. Di Striscia passano poche immagini nel nostro video. La reazione di Striscia è spropositata: noi con …
Continua a leggere...Non si può smantellare la casa del padrone con gli attrezzi del padrone
Difficile vedere il nuovo di questi tempi. Difficile annusarlo, sentirlo, intuirlo. Più che altro vedo vecchie e vecchi, inteso come donne e uomini che dicono di volere il nuovo mentre uitlizzano strumenti obsoleti per costruirlo.
“Non si può smantellare la casa del padrone con gli attrezzi del padrone” diceva Audre Lorde e io l’ho imparato da Monica Lanfranco.
Non si può vomitare su questa politica e poi uitlizzare il sistema mafioso della raccomandazione per andare avanti.
E’ accaduto, Sciascia aveva ragione: oggi le modalità mafiose sono molto diffuse anche nei comportamenti al nord. Garantisco che non era così anni fa. Garantisco che quando finii l’università, il merito contava al 70% a volte al 100%. E resto allibita quando incontro a Milano oggi persone di “buona famiglia” cultura ecc ecc che candidi proclamano: ” ho ottenuto quella borsa di studio, ho vinto quel bando, ho avuto quel posto…sai: mio padre è nel consiglio di amministrazione di…e mi ha dato una mano”. Da un punto di vista antropologico mi interessa molto l’assenza di vergogna: spesso chi lo afferma non è né spavaldo, né imbarazzato: è diveuto normale dichiarare che si è raccomandati.
Non sono ingenua nè alle prime armi. Ho constatato lavorand,o che il pelo sullo stomaco ce l’hanno in tanti/e e a volte è quasi indispensabile.
Ma sono convitna che serva a mantenere un sistema, non a proporne uno di nuovo.
Ho riferito ad alcune donne “potenti” del triste episodo del MACHO EXPO , dell’expo senza donne. Mi hanno ripsoto secche: …
Continua a leggere...Parigi risponde alla nostra lettera sull’Expo senza donne
Il Bureau International des Exposition di Parigi risponde alla lettera inviata insieme a Marina Terragni per protestare contro l’assenza di donne tra i 42 partecipanti ai Tavoli Tematici dell’Expo 2015 di Milano, dichiarando di aver contattato gli Organizzatori perché venga assicurata la presenza delle donne:
Madame,
J’ai l’honneur d’accuser réception de votre message du 21 avril dont je vous remercie. Comme vous j’ai été très surpris en apprenant que dans les tables rondes dont vous faites mention tous les intervenants étaient des hommes. Nous avons contacté les Organisateurs de l’EXPO 2015, dont nous connaissons l’intérêt qu’ils portent à la participation des femmes, pour leur faire part de notre étonnement et leur demander des renseignements sur les tables rondes susmentionnées et le cas échéant de prendre des mesures pour assurer la présence de femmes dans ces évènements. Depuis, nous avons appris que non seulement quelques femmes étaient effectivement intégrées dans ces tables rondes et que la Commissaire Générale de l’exposition a d’ores et déjà pris des mesures pour assurer une meilleure représentation de femmes au sein des groupes de discussion. Je saisis cette occasion pour également vous rassurer quant à l’importance accordée par le BIE à la représentativité de toute la société civile au sein d’une Expo dont les valeurs essentielles sont l’universalité et l’éducation. Ces valeurs constituent la raison d’être de toute Expo. Notre rôle et notre tradition nous engagent à continuer à œuvrer afin d’assurer que la diversité des acteurs sociaux soit mise en valeur à travers des …
Continua a leggere...Senza Braccia
L’ultimo bel libro di Eve Ensler, l’autrice del famoso I Monologhi della Vagina, si intitola Io sono emozione ed è dedicato alle ragazze, con molto amore. (Eve Ensler lo presenterà al Salone del Libro di Torino, domenica 15 maggio). Linguaggio, citazioni, dati, aneddoti, racconti si alternano spinti dal profondo ed evidente desiderio dell’autrice di fare qualcosa perchè le ragazze possano vivere al riparo delle continue pressioni del mondo, dei media ma non solo. Trai tanti dati, uno mi è parso quanto mai attuale: interrogate se preferirebbero essere grasse o senza un braccio, alcune adolescenti rispondono: “Senza un braccio”. E questa risposta che ci da la cifra del disastro che si sta compiendo sotto i nostri occhi, mi è tornata in mente davanti al TG1 delle ore 20 di martedi 3 maggio. Natascha Kampusch, come qualcuno ricorderà, è una ragazza austriaca imprigionata per 8 lunghi anni da un pazzo e che nonostante ciò è riuscita a rimanere viva, fisicamente ma soprattutto mentalmente. All’epoca del suo ritrovamento, ricordo di avere pensato che forza incredibile, che tenancia, che desiderio di vita dovesse avere quella bambina divenuta donna vicino ad un mostro, per volere comunque e nonostante tutto, vivere. Oggi Natascha ha 23 anni e, forse, ce l’ha fatta. Lontano da una famiglia che pare non aver saputo starle vicino, prova ad imparare a vivere. E scrive un libro. E il nostro TG più diffuso fa un servizio, di cui riportiamo uno stralcio. “…qualche chilo di troppo…” Avevamo bisogno di …
Continua a leggere...C’è del Nuovo nell’Aria
Genova maggio 2009, presentazione a Palazzo Ducale. Con me Enrico Ghezzi, invitata dal Teatro Cargo. Era una delle prime presentazioni del documentario e Ghezzi mi intimoriva / divertiva. Con me sul palco Monica Lanfranco, femminista, scrittrice, giornalista. Non la conosccevo. Fece un intervento fulminante, lo ricordo ancora: presi un sacco di appunti mentre parlava. Era bella, colta ma più di tutto possedeva il fascino che emanano le persone appassionate della vita e che quella passione vogliono e riescono a comunicare. Il suo libro, Letteralmente Femminista, è una lettura che consiglierei a tutte le ragazze che temono la parola femminista che si potranno così pacificare con un movimento senza il quale, e lo dico da chi non è appartenuta al movimento femminista di quegli anni, noi non avremmo la libertà di cui disponiamo oggi. L’anno scorso alla Feltrinelli di Genova Monica ha poi presentato il mio libro; più tardi a cena a casa sua, la sua passione di vita si concretizzava in giovani ospiti piene di bellezza e di desiderio di cambiare il mondo. Una giovanissima suonava la fisarmonica e ricordo di avere pensato che nel suo volto, concentrato e allo stesso tempo assorto nella musica, c’era tutto quello per cui lottavo: creare una possibilità per le ragazze perchè potessero evadere dallo stereotipo del corpo oggetto e potersicosì appassionare alla vita, totalmente e incondizionatamente.
E’ dunque è con gioia e attesa che vi comunico che a giugno avremo modo di incontrarci tutte e tutti a Genova il 25 …
Continua a leggere...Una Donna che fugge attira l’Inseguitore. Anzi lo crea.
Come mai non ho fatto parte di un movimento femminista quando avevo 20 anni? Come mai non ho amici tra l’intellighenzia che si conosce tutta qua a Milano da quando erano bambini e che ancora sospira: “ti ricordi al Carducci? (noto liceo classico) e ti ricordi al Manzoni?” Come mai, mi chiedo cercando la risposta nella mia mente forse appannata, visto che da 2 anni non riesco ad andare alle basi di questa scarsa apparteneneza al Paese: ci abito ma di certe community non ne faccio parte. Ci pensavo anche ieri mentre discorrevo con la mia amica Kristin che sto aiutando ad organizzare la 13esima conferenza di www.winconference.net e consideravamo di invitare Vandana Shiva, che oggi contatterò. Ci riflettevo più tardi mentre declinavo a malincuore (in quei giorni accompagno mia figlia ai campionati nazionali di ginnastica acrobatica :-)) l’invito a presentare il nuovo libro di Eve Ensler al Salone del Libro di Torino. Ho continuato ad indagare le ragioni anche di notte, subito dopo avere lasciato sul comodino l’avvincente romanzo di Joseph O’Connor Ghostlight, fratello di Sinéad e ugualmente dotato. Ci rimuginavo stamattina mentre spulciavo le notizie dall’Huffington Post a cui do un’occhiata tutte le mattine insieme al sito di BBC online. Chissà perchè di certe cose italiche so così poco, continuavo a ripetermi mentre rispondevo all’invito per andare a Marsiglia il 17 maggio all’incontro organizzato dall’European Institute for Gender Equality.
Poi un ricordo ha squarciato la mia mente: eccomi …
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