Ogni tanto questo blog, come molti di voi sanno, è a disposizione di chi ci legge e che, nelle cose che fa, ci mette la faccia.
C’è bisogno di facce, facce vere, facce che raccontano di una vita che non si ferma all’apparenza.
Volti alternativi ai “non volti” televisivi e pubblicitari.
Che raccontano di noi a chi ci incontra.
Qualche giorno fa sono stata invitata all’incontro in cui Emma Bonino si presentava alle donne del Lazio. Pareva una bella festa, niente a che vedere con i comizi politici a cui talvolta assisto e che mi appaiono spesso artefatti. Ve lo racconto in modo totalmente imparziale: abbiamo deciso che l’obbiettivo che ci siamo posti noi de Il Corpo delle Donne, cioè quello di innalzare il livello di consapevolezza delle donne italiane su come veniamo rappresentate dai media, sia più condivisibile se ci manteniamo al di fuori dei partiti politici.
“EMMA BONINO: TI PUOI FIDARE”: chi altri potrebbe reggere dei manifesti elettorali improntati alla fiducia?, pensavo. Lo sanno bene le agenzie di pubblicità che un claim così, se non fosse veritiero si rivelerebbe un boomerang pericoloso.
Il Corpo di Emma sul palco mi appariva sorprendentemente giovane: i suoi gesti, la passione con cui comunica, un improvviso movimento della testa, un sporgersi improvviso verso un interlocutore, anche i passi di danza appena accennati quando è partita la bella sigla finale. Emma Bonino, consideravo, comunica con il corpo ed è un fatto raro qui da noi. Con il corpo è più difficile mentire …
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