Impegno e militanza
La Guerra di Grecia

La Guerra di Grecia

Riceviamo da Dimitris Kataiftsis, che vive ad Atene e che aveva curato la versione greca del documentario, un interessante punto di vista, dall’interno, sulla crisi economica e politica in Grecia. Grazie Dimitris.

Ribadisco che mai come ora è importante guardare anche al di là dei nostri confini, per apprendere, per confrontarci, per stimolare nuove iniziative.

Qui un altro articolo interessante sulla Grecia.

Nel momento storico in cui ci troviamo, l’Italia e la Grecia sono accomunate dall’emergenza arbitraria di due banchieri nella posizione di primo ministro. In questa coincidenza, il capitalismo mostra prepotentemente che non c’e’ bisogno di governi democraticamente eletti, il che apre la strada a sistemi politici piu’ totalitari che meglio riescono ad imporre il predominio dei mercati sulle persone. Mai come ora ci sarebbe bisogno di una lotta comune contro questa economia e relativo sistema sociale.

    Per quanto riguarda la Grecia, e’ facile capire che le misure di austerita’ non sono necessarie a salvare il paese. Esse non rappresentano altro che il tentativo da parte di capitalisti locali e stranieri di rinegoziare il livello di salari e pensioni e privatizzare il sistema di sicurezza sociale, riportando indietro di centro anni la relazione capitale-lavoro e creando un nuovo status quo per l’Europa a livello economico e politico. Questo piano, dove la Grecia sembra essere un ‘caso sperimentale’, sara’ seguito da altri paesi. L’Italia si appresta ad imboccare la stessa strada.

    Per l’implementazione di questo piano ben organizzato, le maggiori forze politiche in Grecia hanno chiesto fin dal principio

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Se non le Donne Chi?

Se non le Donne Chi?

The World in 2012, magazine annuale dell’Economist con le previsioni per l’anno a venire, mette 3 nomi di donna tra i sei della copertina: la Presidenta del Brasile Dilma Rousseff, Aung San Suu Kyi attivista politica birmana e la giovane Sheryl Sandberg vicepresidente di Facebook. Siamo la metà del mondo, contiamo almeno per il 50% della sua forza e della sua  energia. Come ho già avuto modo di ripetere più e più volte, il CAMBIAMENTO è già avvenuto, siamo entrate/i in un’epoca in cui le donne avranno il peso che loro spetta. Saremo DUE, noi e gli uomini. Complementari. Questo a cui stiamo assistendo è il colpo di coda del patriarcato. Il colpo di coda di un maschilismo duro a morire, in un Paese dove alcuni uomini, non tutti, sono impauriti da questa rivoluzione. Lo capisco, è un cambiamento epocale. Basterà adeguarsi, stare in ascolto. E’ già avvenuto, accogliamolo.

Ma il Paese del 74esimo posto del gender gap, è anche quello delle sorprese, dell’inspiegabile, dei contrasti incredibili. E dunque è proprio qui che negli anni si è fatta strada il femminismo della differenza,  grande intuizione che nulla ha a che vedere con una parità che ci condurrebbe ad una penosa omologiazione. E’ anche il Paese dove, mentre si celebrava il rito increscioso delle donne di spettacolo al potere, contemporaneamente si diffondeva un movimento forte, capillare, eterogeneo, energico, inarrestabile di ragazze e donne sul WEB che davano vita ad una delle forme di ribellione più concrete e fruttuose che …

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25 Novembre a Roma: Genere e Generazioni

25 Novembre a Roma: Genere e Generazioni

Da alcuni giorni prima dei dibatitti in giro per l’Italia, donne volonterose e  indispensabili raccontano dei dati sulla violenza alle donne. Sono dati scomodi e ci dicono che no, non sono gli stranieri a riempirci di botte, più spesso i familiari. Che le violenze accadono spesso dentro casa. Che molte donne non denunciano. Che in pronto soccorso la prognosi è spesso di 20 giorni, dopo scatterebbe la comunicazione alla polizia.

Le donne spessissimo proteggono i loro aguzzini. Per paura, per amore, per i figli. La violenza è una delle prime cause di morte. Quando lo racconto vedo gli sguardi maschili inabissarsi, come dire: “Io non violento e non picchio, cosa c’entro io?” Nulla, vorrei rispondere. Nesuno vuole colpevolizzare ma parlarne è importante, è vitale.

E sull’importanza delle relazioni e del dialogo è centrato l’incontro di oggi a Roma. Genere e generazioni. Dalla coesione sociale parte un nuovo Paese. Vi aspetto.

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Il Fare Politica

Il Fare Politica

Vi scrivo mentre scorrono le immagini de Il Corpo delle Donne. Siamo al Palazzetto dello Sport di Valdagno, centinaia di ragazzi dell’istituto tecnico poche ragazze. Loro sono tutt’intorno a me. Bisogna avere coraggio e desiderio, per calarsi in mezzo a questa forza fatta da 16enni, non temerli, starci in mezzo. Come vi ho già detto è un incontro di corpi. Niente divisioni, niente cattedre, podii, niente. Un microfono gelato e il mio corpo in mezzo ai loro corpi. Questa è la politica.

Ieri, viaggiando in treno in piedi da Padova a Feltre ( due ore senza nemmeno dove appoggiarmi. Pare che la regione veneto, come altre regioni, non possa piu pagare trenitalia. e trenitalia taglia i vagoni), pensavo a questa incredibile avventura. Da tre anni in giro, incontriamo migliaia di donne uomini giovani vecchi.. L’Italia che esiste e resiste. Peccato pensavo con rabbia e sconforto. Se ci appoggiassero, se il ministero ci desse dei soldi: avremmo potuto riprendere tutto, un video che varrebbe piu di mille inchieste: Italia 2009 -2011ecco il video.  Ecco cosa pesnano le ragazze e i ragazzi. Bastava un operatore e un organizzatore. Poi ci ho ripensato. “Se non appari non esisti” dicono molti, ma noi sappiamo che non è vero. Questa esperienza incredibile esiste e sta cambiando il Paese. Restano gli incontri, migliaia di persone che a loro volta saranno gli artefici di altri cambiamenti. Non appariamo e esistiamo. Oh se esisitiamo. Mentre quelli che detengono il potere e che AVREBBERO DOVUTO AIUTARCI e non …

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Il Giovane Corpo di Aliia

Il Giovane Corpo di Aliia

Aliia Magda Elmahdy ha 20 anni è egiziana, atea e blogger. Sul suo blog ha recentemente postato delle foto che la ritraggono nuda “il suo grido contro una società violenta, razzista, di prevaricazione sessuale e ipocrita”. La sua ribellione è coraggiosa e va supportata in un momento in cui in Egitto gli Islamisti stanno cercando di impossessarsi del potere. “Corpo delle donne che da origine al caos che è causa di corruzione, quindi corpo che va tenuto coperto.” Così il pensiero dominante.  In Egitto l’infibulazione è pratica diffusissima. Ricevo queste notizie dall’amica attivista Maryam Namazie. Proteggiamo Aliia. Stiamole vicine. Che nessun male le venga fatto. Mi raccomando all’erta.

Pensate che forza comunica il suo giovane corpo nudo e imbrigliato! Come comunica! Decido di mettervi qui il link alle foto di Aliia ma di non pubblicarle in homepage. Il nudo del suo giovane corpo ha un effetto di denunica dirompente in Egitto dove i corpi sono  per lo più  nascosti, ma da noi sarebbe l’ennesimo nudo usa e getta. E non è questa l’intenzione di Aliia.

http://freethoughtblogs.com

 

leggete anche LETTERA DA SYDNEY qui a destra

Scultura di Anna Santinello “Senza titolo” 1994 Filo di ferro intrecciato cm. 100 x 390 x 170

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Gloria Chiede, Noi ci Siamo?

Gloria Chiede, Noi ci Siamo?

Leggete qui sotto. Leggete per favore. Ricevo mail così  a decine tutti i giorni. Questa la pubblico perchè grida l’urgenza ma in più è progettuale, brava Gloria. Noi donne siamo brave ad attivarci quando ci sentiamo indispensabili a salvare il mondo, in tempo di guerra è stato così, con le partigiane e non solo. Forse uno dei motivi per cui non riusciamo ad essere decisive in questo momento, a non essere assertive fino in fondo ed ottenere quanto ci meritiamo è che la meta è vaga: viene chiesto più potere, più visibilità, in pratica cosa vogliamo? Qui, e lo scrivo nel post di ieri e di oggi e in futuro, ci chiamano a fare il nostro dovere: occuparci del mondo. Per troppo tempo abbiamo abdicato al nostro ruolo, che è prenderci cura in senso ampio. Qui c’è da fare, leggete anche i commenti al post su FB. Si può lasciare dire a Gloria: “Loro sono il vero futuro, non io”? Possiamo? 

Gentile Lorella, parlo direttamente a lei anche se non so chi leggerà. Sono una ragazza di 23 anni, al primo anno del corso di laurea magistrale in Semiotica. Da tempo desideravo scriverle per chiederle un consiglio, mi sono convinta ora dopo aver letto il post “Andare Avanti”. Da qualche tempo ho capito ormai che quello che desidero veramente fare nella vita è insegnare, fare formazione nelle scuole superiori. La strada che ho intrapreso non è delle più consone, ma è anche vero che l’educazione di cui mi vorrei occupare

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Alice ed io

Alice ed io

Molti anni prima de Il Corpo delle Donne, più di cento anni fa, Alice Hallgarten maritata Franchetti, innalzava il livello di consapevolezza di moltissime giovani contadine umbre della zona di Città di Castello, migliorandone la vita e le possibilità future.

Questa è la storia che ieri mi ha completamente rapita. Dopo l’incontro con le scuole, ho visitato il museo della Tela Umbra: un luogo incredibile, un grande laboratorio di tessitura dove Alice Hallgarten avviava giovani contadine analfabete ad un mestiere, permettendo loro di portare i loro piccolini, e infatti piccole culle di legno sono rimaste a memoria. Quasi tute ragazze madri, la giovane Alice di origine tedesca e di idee aperte e moderne oltre a dar loro la possibilità di una vita vera – a quell’epoca le ragazze madri morivano spesso di stenti – aveva organizzato anche una scuola all’interno del laboratorio, con cartine, mappe, attrezzi scientifici. Il disegno che vedete era appeso ad una parete: pensate ad inzio 900, cent’ani fa, Alice faceva ragionare le giovani tessitrici sui danni del corsetto mettendo a confronto uno scheletro femminile che normalmente indossava un corsetto ad un altro invece che era cresciuto libero. Il disegno reca scritte tedesche: Alice importava saggezza dal suo paese di nascita e rendeva le giovani di Citta di Castello consapevoli. In quegli anni strinse anche amicizia con Maria Montessori. Morì giovane di tisi e lasciò tutto alle sue ragazze. I telai, meravigliosi, sono ancora funzionanti e ci lavorano donne di eccezionale manualità e arte, che ho …

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