Ogni giorno, da qui alla data in cui voteremo, consiglio di investire mezz’ora al giorno per guardare quelle trasmissioni che vanno in onda al mattino o nei contenitori pomeridiani e che molti definiscono con aria ironica/spocchiosa adeguati alla casalinga di Voghera, dimenticando che, anche se così fosse, le casalinghe sono molte.
L’esercizio che propongo è di grande utilità perché dimostra e spiega come Berlusconi abbia ottenuto a lungo un consenso per molti inspiegabile e che potrebbe rivelarsi ancora decisivo nelle prossime elezioni. Silvio Berlusconi ha tra i suoi sostenitori i più potenti personaggi televisivi, quelli e quelle a cui gli spettatori – ma spesso spettatrici – sono affezionati come fossero persone di famiglia di cui fidarsi. Non è questo un punto di poco conto ed è invece spesso sottovalutato.
Non si tratta solo di limitare lo spazio che i candidati politici utilizzano per fare propaganda ai loro programmi in modo diretto. In modo ben più subdolo e però efficace, i portavoce del messaggio berlusconiano si chiamano Barbara d’Urso o la potentissima Maria de Filippi e checché se ne dica, Greggio e Iacchetti: persone che pur non nominando direttamente l’ex premier sono portatori ed efficaci diffusori del suo sistema di riferimento valoriale.
Il volto stesso di Berlusconi, la faccia stessa intendo, è fisiognomicamente in linea con i programmi delle sue emittenti.
Parafrasando il filosofo James Hillman – “Invecchiando io rivelo il mio carattere, dove per carattere devo intendere tutto ciò che ha plasmato la mia faccia, che si chiama faccia …
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