 E’ uscito da poco un Libro di cui non vorrei parlarvi.
E’ uscito da poco un Libro di cui non vorrei parlarvi.
Un Libro che vorrei non fosse stato scritto perché significherebbe che non ce n’è bisogno. E se non ce ne fosse bisogno significherebbe che la nostra società è in grado di far fiorire al meglio il potenziale di ognuna di noi.
Vorrei non essere qui a battere i tasti del mio pc per scrivere ciò che potrebbe essere naturale a tutti e a tutte, se solo iniziassimo ad essere in relazione con chi ci circonda e non temessimo il cambiamento.
Vorrei che gli stereotipi scomparissero e fossimo in grado così di valutare chi ci sta accanto per quello che fa e per come lo fa, lasciandoci stupire dalla proposta di modalità nuove per raggiungere un obbiettivo che pensavamo avesse un’unica modalità di risoluzione. E invece no.
Vorrei che diventasse evidente ciò che è evidente ma che schemi e rigidità ci impediscono di accogliere e utilizzare a beneficio di tutti.
Vorrei che la Maternità fosse vissuta come un valore arricchente non solo per la madre e il padre che la vivono, ma per la società tutta e che le imprese dunque non costringessero nessuna donna a “dividersi” tra vita privata e vita professionale perché saprebbero che un contesto accogliente può amplificare le enormi competenze che con la maternità si producono.
Se UNIRE diventasse l’obbiettivo.
Vorrei. Ma so bene che così non è . Almeno per ora.
E allora sono grata a Riccarda Zezza e Andrea Vitullo per avere raccontato con passione e competenza nel loro nuovissimo libro “MAAM La Maternità è un Master”, editore Rizzoli, le capacità che la maternità produce.
Il loro obbiettivo è quello di rendere le organizzazioni e le aziende consapevoli di come questa esperienza possa migliorare l’ambiente di lavoro arricchendolo di vita, di nuove competenze, di energia vitale e di propensione al cambiamento che ci migliora tutte e tutti.
Da anni ho provato personalmente come “il lavoro di cura non sia solo una necessità o un obbligo ma una fonte di potenza per l’essere umano” che coinvolge donne e uomini e che migliora l’ambiente in cui viviamo.
E da cui le organizzazioni potrebbero trarre beneficio.

 
           
	       	        
           
	       	        
           
	       	       





