Angiolina splendente si offre ai fotografi.
I giornali titolano”Ecco Angelina dopo la mastectomia”.
Lei appare bella come prima, solo il seno è più abbondante, la scelta probabilmente di applicarsi protesi un po’ più grandi rispetto ai suoi seni reali.
In USA è un tripudio: nella terra del “Yes, you can” dove tutto è possibile basta volerlo, l’attrice è divenuta un’eroina, non perché in grado di combattere coraggiosamente una malattia conclamata , così come altre sue colleghe hanno già fatto in passato, bensì perché capace di sconfiggere preventivamente l’ipotesi che un tumore al seno o all’utero possa coinvolgerla.
Pochi giorni di ospedale hanno consentito a Jolie di farsi rimuovere i seni ad oggi sani, pianificare la successiva operazione di rimozione di utero e ovaie, sottoporsi ad un intervento di mastoplastica additiva e presentarsi vincente ai riflettori.
Si può fare, Yes we can.
La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) è una disciplina che si occupa delle relazioni fra il funzionamento del sistema nervoso, del sistema immunitario del sistema endocrino e della psiche. Significa che ogni attività all’interno del nostro corpo è strettamente correlata alle altre e che una malattia ad un sistema non è detto che non dipenda da un cattivo funzionamento di un altro sistema.
Ultimamente se ne è parlato parecchio e credo che la ragione sia da imputarsi al fallimento dell’approccio eccessivamente specialistico. Tutte/i noi ne abbiamo fatto esperienza: spesso ci sono mancati nella vita i medici generalisti bravi in grado di comprendere la persona nella sua totalità che è sì soma ma anche psiche; medici che se mi rivolgo a loro perché ho un dolore al fianco ti visitano, ti toccano là dove avvertiamo dolore, ci interrogano e attraverso domande che paiono scollegate dal dolore che proviamo, riescono a trovarne la causa, che talvolta parte da un organo lontano.
Ero incinta di 6 mesi del mio primo figlio, mi si scatenò un dolore feroce all’addome che faceva presagire il peggio. La ginecologa, una gran specialista ma appunto specialista e poco incline ad una visione d’insieme, suggerì una terapia antibiotica con dosi da cavallo. Io “sentii” che non era la strada. Cercai e trovai ( e bisognerebbe riflettere su come si trovi ciò che cerchiamo quando lo desideriamo veramente) un medico capace, sullo stile dei medici “di una volta”. Mi visitò, mi fece alcune domande mirate, mi palpò a lungo la pancia e lì intorno, stette 2 minuti in silenzio riflettendo. Mi prescrisse un rimedio semplice e nessuna terapia antibiotica. Il dolore dipendeva da un organo lontano dalla mia pancia e dal mio bambino. Guarii completamente 2 giorni dopo e fui grata a questo medico tanto che quando anni fa morì, ne soffrii come si soffre per la perdita di una persona cara: mi aveva ascoltata, avevamo stabilito una relazione all’interno della quale mi ero affidata, e lui mi aveva compresa nella mia totalità. Non poco e non un ‘esperienza che si dimentica facilmente.
Quando il corpo si ammala spesso le cause non sono evidenti: tutte noi conosciamo casi di persone che “si lasciano morire” dopo la perdita di una persona amata: il loro corpo si ammala quasi ci fosse una volontà di morte che pare agevolare il loro desiderio.
Sono moltissimi i casi di donne che faticano anni a restare incinta per poi restare gravide in un attimo quando alcuni elementi della loro vita mutano.
La PNEI ha un approccio simile all’ ayurveda, l’antica medicina indiana che non dimentica mai di considerare una persona nella sua interezza.
L’epoca della tecnica e della tecnologia ci ha regalato scoperte utilissime che hanno modificato in meglio la nostra vita: sino a pochi anni fa non esistevano i sistemi di diagnosi che ora salvano molte vite, e ce ne compiacciamo. Ma sono strumenti per aiutarci a capire un sistema molto complesso, che è poi la vita stessa.
Quando si è cominciato a parlare dei test predittivi in molte/i abbiamo temuto: utilissimi in alcuni casi, pensiamo all’amniocentesi ad esempio, possono rivelarsi dei boomerang che rovinano le nostre vite.
Una familiarità con una malattia aumenta le possibilità di ammalarsi di un individuo, certo. Ma nel manifestarsi di una malattia concorrono mille altre cause, non sempre prevedibili.
Un test predittivo che ci rivela l’alta possibilità che potremmo avere di ammalarci di cancro, nulla conosce dei fatti, degli incontri, dei figli, delle gioie, dei dolori che influenzeranno enormemente la nostra vita e che avranno una ripercussione sulla possibilità di ammalarci.
Ognuno ha il diritto di prendere le decisioni che ritiene più giuste per sé, in particolare quando si tratta della nostra salute, e Jolie ha tutti i diritti di intervenire come crede sul suo corpo.
Ma è la sua una decisone personale che ,a mio avviso, non andava comunicata ai media.
Non si debella il cancro con la rimozione degli organi. Ci possono essere casi in cui si renda necessario, ma ogni caso va valutato con cura. Molto utile resta la prevenzione.
Non auspico il dominio della tecnica anche sui nostri corpi.Apprezzo la possibilità di prevenire, di curarmi, ma trovo nefasto il ritenere di potere dominare e determinare la vita.E’ importante sviluppare un senso critico che ci permetta di attingere là dove il pensiero si è meglio sviluppato e da tempo ormai il meglio non per forza arriva dai Paesi anglosassoni: ricordo con disagio amiche inglesi che interrompevano il ciclo con pastiglie ad hoc, perché non fossero disturbate dalle mestruazioni durante importanti riunioni.
Rifletto sul fatto che durante tutti gli incontri internazionali di donne a cui ho partecipato negli ultimi anni, i pensieri più interessanti arrivavano dalle donne del sud del mondo. Abbiamo il privilegio noi italiane che abitiamo un Paese che si trova in mezzo a due culture, di rivolgerci anche , talvolta, a Sud.
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