Monthly archive Maggio 2013
13 maggio, Amelia (TR): Genere e Generazioni

13 maggio, Amelia (TR): Genere e Generazioni

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7 maggio, Comano (TN)

7 maggio, Comano (TN)

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Ricomincio da Me

Ricevo e pubblico. Di lettere così, di donne e uomini che leggono e stanno ricominciando da sé stessi, ne arrivano molte in questo periodo.

Questo è un Post semplice e chiaro.

– È un Post scritto tutto di un fiato, perché quello che ho da dire mi viene da dentro, non ci devo stare a girare troppo intorno.

– È un post determinato dalle mie ultime esperienze di vita.

– È un Post dedicato anche a Bacche Rosse, perché mi è spiaciuta la sua sfuriata, anche se ne capisco il senso. E spero davvero che mi legga.

– È un Post di incoraggiamento, di forza per tutt* voi che state in Italia.

– Ma, soprattutto, è un Post che richiede una premessa ed un ricordo, quello di mia zia Rosa, una figura che ho sempre amato e “compatito” (dal greco antico “soffrire insieme”), pur non avendola mai conosciuta.

Una figura, per me bambina, “mitica”. Una donna povera, che lascia la Sicilia negli anni ’20, senza un soldo in tasca. Appena sposata.

Costretta dall’indigenza ad abbandonare i genitori (che non rivedrà mai più in vita), i fratelli, il paesello: tutto, per andare incontro alla sorte e alla speranza di una vita migliore.

Si imbarca su un bastimento e arriva a New York. Senza sapere neanche l’italiano (figuriamoci l’inglese). Rimane per giorni ad Ellis Island (sapete, no, che i migranti venivano messi in quarantena), poi comincia la sua dura avventura americana.

Tornerà solo una volta in Italia, negli anni ’50 (dunque …

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9 maggio 1978 - 9 maggio 2013

9 maggio 1978 – 9 maggio 2013

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La Scuola e i Media per contrastare il Femminicidio

Gentile Presidente Boldrini, gentili ministre Carrozza e Idem, in questi giorni il Corpo di noi Donne, pare stia diventando popolare. Ci sono voluti più di 100 donne ammazzate l’anno passato e un trend in ascesa anche quest’anno per convincere i media a dare risalto al femminicidio, neologismo che sta a significare omicidio di una donna in quanto donna.

 

In molte stiamo lavorando su questo tema da anni, a partire dalle donne attive nei centri per le donne maltrattate alle migliaia di attiviste ignote che con pazienza svolgono un ruolo fondamentale in rete, luogo prezioso di innalzamento del livello di consapevolezza, frequentato dalle e dai giovani e quindi luogo di formazione ed educazione quando ben utilizzato. È forse ridondante ricordare qui quanto il nostro Paese sia arretrato su questo tema e su quello della valorizzazione di genere in generale, il nostro 80esimo posto nella classifica del Gender Gap stilato dal Wef, o le raccomandazioni inevase della rappresentante della Cedaw-Onu ne sono testimonianza. Questo è il punto di partenza ed è inutile guardare al passato. Possiamo decidere che oggi sia l’inizio di un nuovo percorso.

 

Mi permetto di consigliare alcune iniziative necessarie la cui richiesta arriva dalle migliaia di ragazze e di giovani uomini che incontriamo ogni anno nelle scuole. Il cambio che auspichiamo è culturale, vogliamo un Paese realmente paritario dove anche per le donne sia valido quella bellissima parte del terzo articolo della Costituzione che ci ricorda come ognuno – e immagino ognuna …

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Predicare bene e razzolare male

Predicare bene e razzolare male

Ecco qui un caso emblematico di cosa significhi oggi predicare bene, tanto non costa nulla, e contemporaneamente non mettere in pratica nulla di ciò che si afferma: agire coerentemente prevede impegno e fatica. In questi giorni è (ri)diventato di moda parlare di femminicidio. Questa volta speriamo sia la volta buona. Anche nel recente passato, ricordate la campagna Mai più Complici?, c’era stato molto rumore per nulla. Speriamo che questa sia la volta buona.

La Presidente della Camera Boldrini in una sua dichiarazione giustamente collega l’uso sfrenato del corpo, spoglIato passivo e umiliato in tv e nelle pubblicità, all’oggettivizzazione delle donne. Quotidiani e canali tv riprendono la notizia, la amplificano e aderiscono con entusiasmo, anche alla raccolta firme per fermare il femminicidio. Fin qui tutto bene. La dichiarazione di Laura Boldrini viene data in homepage su uno dei maggiori quotidiani, attribuendole dunque importanza. Ecco l’immagine che le viene affiancata, nella mefitica barra a destra. Per chi legge è irrilevante conoscere il codice implicito di lettura sotteso e che implica che nella parte centrale della homepage appaiano le notizie rilevanti , mentre nelle sidebar vengono proposte notizie di cronaca e costume. I due messaggi antitetici finiscono per divenire un ossimoro quasi che la dichiarazione di Boldrini, se affiancata all’immagine triviale del’ennesima parte di corpo femminile, stesse a ribadire che il solo corpo possibile è appunto quello spogliato. Non è questa la pratica di un solo quotidiano italiano, Corriere, Repubblica e La Stampa ne fanno grande uso. E se non fosse che …

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7 maggio, Trento: L'immagine della donna attraverso i media

7 maggio, Trento: L’immagine della donna attraverso i media

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