“Eccoli i giovani d’oggi senza valori!”
Questi ragazzi e queste ragazze hanno una forza incredibile. Chi lavora a contatto con loro lo sa bene (o dovrebbe saperlo).
Hanno/abbiamo la volontà di cambiare il mondo che ci circonda.
Ma da soli è veramente difficile. “ma ormai che si può fare?”
Ponte e rete sono nodi cruciali.
Voglio ringraziarti Lorella, una volta ancora, per essere (insieme a tant* altr*) questo ponte. Lo dimostri ogni giorno con il tuo lavoro e il tuo impegno.
Dal canto nostro vedremo di fare tesoro di questo ponte.
Dobbiamo farci sentire con forza ai piani alti perchè tutto questo non vada perduto. Negli ultimi anni la scuola e la cultura sono state sempre più avvilite e demolite da qualunque governo, di qulunque colore. Come se un paese si potesse rifondare in base a manavore puramente economiche, come se si potesse uscie da un guaio usando gli stessi criteri che nel guaio ci hanno portato.. Hanno sbagliato e continuano a sbagliare sulla nostra pelle, non dobbiamo più permetterlo.
Credo che il video sia potentissimo.
Sia per le immagini, che per le parole e di Lorella, ma sopratutto dei ragazz*.
Potentissimo per chi ovviamente avrà buoni occhi per guardare e buone orecchie per sentire. Potentissimo perché resta un “j’accuse” forte per le generazioni fi adult* che hanno lasciato andare… che hanno delegato, tanto, troppo fino a restituirci queste macerie. Non conosco molti adult* in grado di assumersi queste respondabilità. I miei genitori, ad esempio, non lo fanno. E non lo faranno. Potentissimo perché finalmente restituisce una visione positiva dei giovani italiani fin troppo villipesi e offesi sino ad essere cancellati. Resi impotenti. Le angoscie di quest* ragazz*, i loro dubbi, la loro rabbia, le loro considerazioni e recriminazioni sono anche le mie. Seppur vissute da donna di un’altra generazione. Certo èè che non tutti i ragazzi sono così.
Esiste una parte consistente di ragzz* vuoti e superficiali dai quali si deve ripartire facendosene carico. Ragazz* che mi dicono frasi tipo “bè sti cazzi di Kafka, anche se tutti lo giudicano un genio non mi rispecchia, non rispecchia la mia filosofia di vita”. Ecco. Torno sempre allo stesso punto.
So che sono momotona. Ma è questo il danno enorme provocato dalla scuola: la narrazzione sterile di cosa?, mi domando. Docenti e discenti ognuno chiuso nei suoi ruoli stereotipi, senza reale scambio. Didattiche vuote e scollate dalla realtà, dai vissuti dei ragazzi. Dov’è andata a finire la Scuola che tirava fuori?, interconnetteva?, o s’offriva come luogo di ascolto e scambio?
Ho detto di recente in faccia più donne docenti di scuola superiore: “io sto dalla loro parte”. Comunque. Hanno bisogno di noi. Hanno bisogno di fare, di rpovare a provare. Non di essere trattati come contenitori in cui nulla si riesce ad ficcar dentro. Basta. Questa è una violenza bella e buona. Ora tocca agli insegnanti ascoltare. Adesso tocca a loro. A noi solo il compito di dargli strumenti e lasciar andare. So che molt* di voi qui, docenti&genitori lo fanno già. Ma siete pochi. E molto c’è da fare. IO STO DALLA LORO PARTE.
Forse è anche la mia.
Cara Lorella,
ho visto il video “Senza Chiedere il permesso” realizzato da te e da Cesare.
È semplice, bellissimo, rimette le ragazze e i ragazzi al centro in tutta la
loro forza e intelligenza. Allo stesso tempo trasmette ai giovanissimi un
senso di sicurezza e di speranza sul fatto che non tutti gli adulti li hanno
abbandonati, che c’è chi – nella tua… ma anche nella mia generazione,
perché anch’io ormai sono “grande” – li rispetta, non li giudica
sommariamente, non cerca di scaricarsi la coscienza attaccandoli, ma ha
fiducia nelle loro potenzialità e nella loro capacità di prendere in mano il
futuro di questo paese in tempi ragionevoli.
È incredibile – perdonami la metafora un po’ ingenua – ma sembra che da
tutto il fango di questa primavera-estate (le nomine RAI, la delusione, i litigi inutili di tanti soggetti che pur avendo a cuore la causa, vivono la rete in modo sterile contentandosi di litigare fra loro)
sia sbocciato un fiore. Sembri rinata, combattiva come prima, ma allo stesso
tempo “cresciuta” – non si finisce mai di “crescere”, quando si è giovani
dentro – più proiettata più avanti: calma immobile e dinamismo… un po’
come le nuvole che si vedono nel filmato.
È importante che il filmato giri, perché questo
mondo nuovo esiste, – sono ragazzi reali quelli delle scuole –, ma è
importante che lo si veda: «you can’t be what you can’t see». È importante
che i ragazzi si riconoscano nei loro coetanei, dicano “lui/lei è come me”,
“anch’io la penso così. Non l’ho mai detto. Devo cominciare a dirlo
anch’io”.
Davvero, se solo penso che questi 16 minuti di filmato spazzano via tanti
mesi di discorsi inutili, tanti talk show politici e di approfondimento che
fondono e rifondono lo stesso “burro” da dieci o vent’anni. Sembra un
filmato che viene da un altro universo, eppure viene dal liceo sotto casa.
Oh, se anche la televisione potesse essere questo, se potesse davvero
appartenere a chi la guarda… Possiamo ancora ottenerlo, anche stando fuori dai palazzi.
grazie Lorella e Cesare per il vostro lavoro vigile e prezioso.
grazie anche a tutti i ragazzi che hanno voluto ospitare “Il corpo delle donne” ed i loro autori partecipando in modo attivo ai dibattiti.
Io sono una straniera (Irlandese). Mi piace Italia molto per qualche cose ma ho deluso della situazione in Italia per le donne in senso del lavoro. Ho visto che ci sono tanti italiani in paese mia con lavoro buono che guadagnano abbastanza bene. Perchè in Italia, e’ cosi difficile trovare un lavoro giusto per le giovane professionale? In particolare e’ molto difficile per le ragazze o donne. Italia ha molto di offrire ma manca quelle cose importante. Ho provato trovare lavoro ma mi da fastidio come c’è una differenze tra dei uomi e femine. 🙁
Cara Lorella,
già conoscevo il tuo precedente documentario, ti ho seguita nel tempo sul tuo blog dopo che avevo presenziato ad una tua giornata nella mia città, incuriosita dal titolo del documentario.
Mi sono ritrovata in una biblioteca piena di studenti come se fossi tornata 10 anni indietro ai tempi dell’università e ancora prima del Liceo e, già ero rimasta sorpresa piacevolmente dagli interventi di alcuni “giovani”.
Poi ti ho ritrovato a distanza di due anni, perché è inevitabile tornare a questo blog e alla tua persona se hai interesse per certe tematiche. Ti ho ascoltata con molto interesse di recente con Diacona in una giornata sul femminicidio, ho letto il tuo libro e visto questo documentario.
Ti ringrazio per questo lavoro di risveglio lento ma inesorabile, che lavora piano ma in modo continuo.
Sono d’accordo con te che si debba partire dalle scuole, dai giovani. E questo documentario è la riprova. Ho sempre pensato che i ragazzi siano più attenti e svegli di come ci vogliono figurare. Anche in questo la televisione fa il suo gioco sporco. Ci appaiono solo ragazze velini, ragazzi tronisti e nel migliore di casi arrivisti che sgomitano per un posto a San Remo o negli spettacoli trash.
Tuttavia il mondo è un altro. La realtà è ben diversa. Oserei dire per fortuna. A volte è facile pensare che i giovani sono oramai alla deriva. Invece no. Io non ho figli, ma non per questo penso che i ragazzi di oggi siano privi di valori, di idee e progetti come si vuol far credere. Le ragazze e i ragazzi fanno grandi sogni. Purtroppo non trovano spesso il modo di realizzarli. Manca loro la fiducia degli adulti, l’esempio e il sostegno. E’ nostro compito restituirgli la speranza. Quella di cui ha parlato anche il pontefice. Devo dire che guardando questo documentario si può essere più ottimisti. Si deve lottare anche se ci vorranno 10 anni. Anche se non sono più giovane sento che il cambiamento è in nuce e che in questo momento di crisi si possa e debba fare il salto. E’ un imperativo. Certo non significa che non mi renda conto che sarà difficile. e credo che se avessi 20 anni forse cercherei di formarmi all’estero. Avevo questo sogno anche io e poi ho optato per un lavoro sicuro. Dopo gli studi, una laurea a pieni voti, conoscenza di tre lingue, un master europeo, pubblicazioni, ricerche e lavori sottopagati in multinazionali ho vinto il mio primo ed unico concorso insperatamente, perché senza raccomandazioni di sorta, da 10 anni lavoro in un ente pubblico. Ma in 10 anni ho capito che se sei donna, e per diCara Lorella,
già conoscevo il tuo precedente documentario, ti ho seguita nel tempo sul tuo blog dopo che avevo presenziato ad una tua giornata nella mia città, incuriosita dal titolo del documentario. Mi sono ritrovata anche allora in una biblioteca piena di studenti e mi sono sentita come se fossi tornata 10 anni indietro ai tempi dell’università e ancora prima del Liceo e già ero rimasta sorpresa piacevolmente dagli interventi di alcuni “giovani”. Poi ti ho ritrovato a distanza di due anni, perché è inevitabile tornare a questo blog e alla tua persona se hai interesse per certe tematiche. Ti ho ascoltata di recente con Diacona, ho letto il tuo libro e visto questo documentario. Ti ringrazio per questo lavoro di risveglio delle coscienze lento ma inesorabile, che lavora piano ma in modo continuo.
Sono d’accordo con te che si debba partire dalle scuole, dai giovani. E questo documentario è la riprova. Ho sempre pensato che i ragazzi siano più attenti e svegli di come ci vogliono figurare. Anche in questo la televisione fa il suo gioco sporco. Ci appaiono solo ragazze veline, ragazzi tronisti e nel migliore di casi arrivisti che sgomitano per un posto a San Remo o negli spettacoli trash.
Invece il mondo è un altro. La realtà è ben diversa. Oserei dire per fortuna. A volte è facile pensare che i giovani sono oramai alla deriva. Invece no. Io non ho figli, ma non per questo penso che i ragazzi di oggi siano privi di valori, di idee e progetti come si vuol far credere. Le ragazze e i ragazzi fanno grandi sogni. Purtroppo non trovano spesso il modo di realizzarli. Manca loro la fiducia degli adulti, l’esempio e il sostegno. E’ nostro compito restituirgli la speranza. Quella di cui ha parlato anche il pontefice.
Devo dire che guardando questo documentario si può essere più ottimisti. Si deve lottare anche se ci vorranno 10 anni.
Anche se non sono più giovane sento che il cambiamento è in nuce e che in questo momento di crisi si possa e debba fare il salto. E’ un imperativo. Certo non significa che non mi renda conto che sarà difficile. e credo che se avessi 20 anni forse cercherei di formarmi all’estero. Avevo questo sogno anche io e poi ho optato per un lavoro sicuro. Dopo gli studi, una laurea a pieni voti, conoscenza di tre lingue, un master europeo, pubblicazioni, ricerche e lavori sottopagati in multinazionali ho vinto il mio primo ed unico concorso insperatamente, perché senza raccomandazioni di sorta, da 10 anni lavoro in un ente pubblico. Ma in 10 anni ho capito che se sei donna, e per di più intelligente, titolata preparata ma senza i dovuti appoggi non vai da nessuna parte. L’ambiente è demotivante e deprimente. Diretti da dirigenti incompetenti che affossano chi ha cervello ci si appiattisce e abbrutisce. E così sto meditando sul da farsi. da un po’ .
Ecco perché forse rimpiango di non essere scappata a 20 anni. Sono molto delusa . Sono molto arrabbiata. ma al tempo stesso sento una forza e una carica incredibile. Come se mi si fosse accesa una luce dentro, una consapevolezza di cosa voglio fare e dove voglio andare. Cercherò di incanalare questa rabbia per cambiare qualcosa, per volgere l’energia negativa in positivo. Vedere questo video mi fa capire che si può sperare e cambiare.. grazie a te e questa bella gioventù. più intelligente, titolata preparata ma senza i dovuti appoggi non vai da nessuna parte. L’ambiente è demotivante e deprimente.
Diretti da dirigenti incompetenti che affossano chi ha cervello ci si appiattisce e abbrutisce. E così sto meditando sul da farsi. Ecco perché forse, alle volte, rimpiango di non essere scappata a 20 anni e mi sento di consigliare un periodo all’estero. Sono molto delusa. Sono molto arrabbiata.
Ma al tempo stesso sento una forza e una carica incredibile .
Come se mi si fosse accesa una luce dentro, una consapevolezza di cosa voglio fare e dove voglio andare. Cercherò di incanalare questa rabbia per cambiare qualcosa, per volgere l’energia negativa in positivo. Vedere questo video mi fa capire che si può sperare e cambiare.. grazie a te e questa bella Gioventù.
Cara Lorella,
Ho conosciuto questo meraviglioso sito per caso, perchè mi interesso di tutti i problemi che trattate, in maniera vera, risvegliando le anime delle persone…. senza chiedere permesso…
Mi sono venute le lacrime a vedere questo documentario, una cascata di emozioni, tanti giovani credono che si può cambiare, che si possono costruire ponti NUOVI, ricchi di idee di FUTURO,IMPEGO,PASSIONE, MERITO.
Nonostante il disastro che ci circonda, io sto vivendo bene, perchè sto costruendo un ponte insieme ad altri giovani e mono giovani, per avere un futuro migliore, per permettere a chi verrà dopo, di continuare di migliorare questo incredibile viaggio che dobbiamo fare INSIEME.
GRAZIE
Bellissimo!! esaltante!! sconvolgente!!! Io voglio lavorare su questo, per aiutare le ragazze e i ragazzi in questi 10 anni perchè poi prendano loro tutto in mano.
IO CI VOGLIO ESSERE
Mi hai fatto piangere, Lorella, di speranza.
IO CI VOGLIO ESSERE.
Grazie infinite per quello che fate
e perchè ci credete.
Arrivederci prestissimo
Anita C.
Ho appena visto il video…ma sopratutto ho “ascoltato” le parole di Lorella e “sentito” (con cuore) quelle dei ragazzi.
Cara Lorella, mi chiamo Patrizia, ero al tavolo dei relatori con te, ieri al liceo Carducci a Milano durante il convegno Le emergenze educative.
Le tue parole hanno confermato cio’ che io sostengo da anni, da quan do cioe’ in veste di regista teatrale, ho condotto per mano 50 adolescenti attraverso un percorso teatrale durato 3 anni.
Occorre parlare il loro linguaggio se vogliamo essere ascoltati, occorre andare verso di loro, perche’ noi abbiamo solo una cosa che loro non hanno, l’esperienza. E occorre imparare a non giudicare, ma provare a far osservare loro cio’li circonda, da altre angolazioni.Come hai fatto tu…come ho provato a fare io..
Per me ha fatto la differenza. Credo lo faccia anche per te.
Loro hanno una ricchezza incredibile dentro…hanno solo bisogno di essere ascoltati, hanno bisogno che gli diciamo”forza, esiste ancora la speranza” Impariamo a leggere i messaggi che ci inviano continuamente. lo fanno con gli strumenti che hanno a disposizione. Non demonizziamo tutto, ma diamo loro speranza, diamo loro fiducia, aiutiamoli ad uscire dal loro bozzolo… portiamoli sulla soglia, spiccheranno il volo da soli, senza paura di cio’ che troveranno ma con la certezza che avranno semopre da parte nostra una grande e incondizionato appoggio. Peroviamo a ricordare come eravamo noi alla loro eta’. Dimentichiamo troppo in fretta.
Ecco che allora queste donne e questi uomini sapranno costruire e mantenere nel tempo una futuro incredibilmente migliore del nostro.
Grazie Cara Lorella, a presto spero
Patrizia
Non do Giudiz!! Sono CATTOLICA E MI VANTO DI ESSERLO LO DICO AVOCE ALTA ANCHE SE FACCIO PARTE DI UN PARTITO DI CENTRO DESTRA DEL PD, BENE APPUNTO SO DARE IL VOTO APERSONE ONESTE, MI LASCI DOTT.SSA ZANARDO CON RISPETTO LO DICO NEI SUOI CONFRONTI, LEI HA DETTO A OTTO E MEZZO “QUELLA SINISTRA BIGOTTA” DUBITO CHE LA FELICITA’ NON E’ IN VENDITA VIENE DONATA METTERE IN VENDITA IL PROPRIO CORPO ANDARE AL MARE NUDI NUDI? COME AMA LA PERSONA IL SUO CORPO! (FEMMINISMO MODERNO) MI LASCI DIRE L’UOMO E’ LIBERO MA LA LIBERTA’ VA USATA CON DISCRIZIONE E AMORE, ALTRIMENTI E’ FACILE INCIAMPARE E CADERE. SALUTI SINCERI DA ANNA DI RIMINI
SI PARLA DI VALORI! MA QUALI VALORI? DI CARTA DI MACERO, I VERI VALORI SONO QUELLI CHE IL BUON DIO DONA A TUTTI TUTTI.PIU’DELLE VOLTE L’UOMO SI ROVINA CON LE SUE MANI,DOTT.SSA UNA PERSONA COLTA COME LEI CI RIFLETTI LO FACCIA ADESSO! L’UOMO SENZA DIO NON FA NULLA E NIENTE.
IL SORRISO VIENE DA CUORE ALTRIMENTI CHE SORRISO E’.
SALUTI E VORREI INCONTRARLA IN PERSONA
ANNA DI RIMINI