Vorrei che gli uomini stessero fuori dalla questione aborto. Vorrei che chiedessero a noi. Vorrei rispoetto per questa dolorosissima questione. Vorrei che le donne non fossero giornalmente umiliate. Vorrei che il dolor non fosse la costante di molte vite.
Questo il post:

Nella campagna presidenziale americana il tema dell’aborto è stato dirimente. Per il 39 per cento delle elettrici, la questione numero uno. L’elettorato femminile è stato decisivo per la riconferma di Barack Obama, la cui vittoria ha a che vedere anche con questo.

Sull’aborto, invece, l’Italia preelettorale si scalda poco. Causa aumento esponenziale dell’obiezione di coscienza, la legge 194 è sostanzialmente inapplicata in larga parte del  territorio: le ragioni per discuterne non mancherebbero. Ma il tema è praticamente inesistente nelle agende dei candidati alle primarie del centrosinistra. Nessuno ne parla volentieri. Neppure Matteo Renzi, che pure da sindaco ha deliberato su temi contingui.

Interpellato sulla 194, Renzi dichiara di essere a favore “senza rimettere però in discussione l’obiezione di coscienza, che è anch’essa una libera scelta”. Riconosce che la legge è stata efficace, riducendo il numero degli aborti.

D’altro canto nel marzo scorso la giunta Renzi ha deliberato la realizzazione di un nuovo spazio nel cimitero fiorentino di Trespiano destinato al ricevimento di “di prodotti abortivi e di prodotti del concepimento” (quindi non di bambini nati morti, la cui sepoltura è già consentita da un decreto Presidenziale), consentendo anche “l’installazione di coprifossa, monumentini e altri ricordi”. Un vero e proprio “cimiterino degli Angeli” -non esattamente “obamiano”- simile a quello istituito a Roma dal sindaco Alemanno.

Firenze è la prima città amministrata dal centrosinistra a deliberare la creazione di un camposanto dei non-nati. Come ha osservato la consigliera di perUnaltracittà, Ornella De Zordo “questa norma  contrasta nettamente con la legge 194… e finisce inevitabilmente per colpevolizzare chi già affronta una scelta dolorosissima e abortendo compie una scelta legittima ma molto sofferta”.

Non meno nette le reazioni di parte del Pd (provvedimento “agghiacciante”, secondo la senatrice Magda Negri) e del movimento delle donne fiorentino, mentre la delibera è stata accolta dal plauso del Movimento per la Vita, del Pdl (”Un passo importantissimo verso il pieno riconoscimento del valore della vita”, così  il consigliere pidiellino Francesco Torselli) e dei gruppi di ultradestra Casaggi’ e Giovane Italia, che hanno “festeggiato” con un flash mob contro i consultori cittadini.

Matteo Renzi ha liquidato come “ideologiche” le proteste, ma ha anche ritenuto di rinviare il dibattito in consiglio comunale, calendarizzato proprio in coincidenza con l’inizio del gran tour in camper, chiudendo la delibera in un cassetto. Meglio non parlarne “adesso”, onde evitare contrapposizioni e polemiche. Tanto chi doveva cogliere il segnale –la destra, i cattolici oltranzisti– l’ha colto. Ma la norma resta, pronta a essere attuata.

Il tema è sensibile. Sensibilissimo e qualificante. Lo è per un candidato premier italiano non meno di quanto lo sia per un candidato Presidente americano. Non vi è ragione di sottrarlo all’attenzione degli elettori, e in particolare delle elettrici di primarie e secondarie, che hanno il diritto di poter scegliere consapevolmente, disponendo di tutte le informazioni sui candidati, in perfetta trasparenza e senza omissis.

Questo post è uscito anche sul blog di Marina Terragni.