She – L’Italia è un paese per donne?
Valore D presenta oggi la ricerca realizzata da Discovery Networks
Milano, 21 novembre 2012 –

L’Italia non è ancora un paese per donne. Donne alla ricerca di un nuovo equilibrio tra valori tradizionali della famiglia, bisogni di realizzazione personale, desiderio di lavoro e riconoscimento professionale.
E’ quanto emerge dalla ricerca “She – L’Italia è un paese per donne?” realizzata da Discovery Network per Valore D e presentata oggi a Milano. Lo studio analizza e mette a confronto la percezione delle donne in relazione a un ampio numero di parametri (valori, sfera privata, sfera professionale e pubblica), ed è stata condotta su un campione di 4.500 donne comprese tra i 20 e i 49 anni residenti in 9 paesi europei (Gran Bretagna, Svezia, Russia, Polonia, Norvegia, Olanda, Germania, Danimarca e Italia).
Una piena realizzazione delle donne italiane ancora lontana
Anche se alcuni rilevanti driver della felicità sono presenti in percentuali significative del campione, solo il 22% delle donne italiane nel complesso si dichiara felice (contro il 48% delle danesi, il 42% delle russe, il 40% delle tedesche e norvegesi, il 35% delle polacche, il 33% delle inglesi e il 28% delle svedesi e olandesi).
In particolare, più di una donna su due dichiara di non aver ancora raggiunto tutto quello che avrebbe voluto a quell’età (il 54% contro il 38% della media internazionale).
Cosa manca?
Innanzitutto il riconoscimento del valore “lavoro”. È inequivocabilmente uno dei principali gap verso la felicità delle donne italiane. Ben il 43% delle intervistate italiane (35% la media internazionale) indica una carriera soddisfacente come ingrediente per una vita felice. E questo bisogno è tanto più sentito quanto più scarse sono le prospettive lavorative.
In secondo luogo, emerge la necessità di modelli di riferimento. La ricerca evidenzia il bisogno di vedere più donne ai vertici, a conferma del riconoscimento del loro valore professionale, e la conseguente scarsità di modelli di leadership al femminile cui ispirarsi.
Per il campione intervistato, in Italia non ci sono abbastanza donne in ruoli di alto livello (66% italiane rispetto al 46% della media internazionale) e non ci sono abbastanza leader donne nella società (65% la pensa così in Italia, 45% la media internazionale)
In terzo luogo, occorre superare quegli stereotipi culturali, che sono anche barriere a un ruolo attivo delle donne nelle dinamiche economiche familiari. Ad esempio, sulle questioni economico-finanziarie, solo il 47% delle donne si sente autorizzata a guadagnare di più degli uomini (contro il 68% della media internazionale); le italiane si percepiscono capaci di gestire questioni finanziarie solo nel 35% dei casi (contro una media internazionale del 46%).
In aggiunta, le donne sia italiane che europee vivono ancora nel retaggio culturale del dover scegliere tra carriera e famiglia: per il 54% delle italiane (51% la media internazionale), un buon equilibrio vita-lavoro è più importante dello stipendio e della carriera.
Grandi passi avanti sul fronte personale sono stati comunque compiuti
Sebbene i valori tradizionali si confermino centrali per l’universo femminile, sta cambiando il paradigma stesso di famiglia. Tra gli ingredienti per una vita felice, 83% delle italiane (78% le altre europee) cita buoni legami familiari e il 71% (62% in Europa) un legame stabile con un marito o un partner. Nel contempo emerge dalla ricerca che per il 58% delle donne italiane “impegnarsi in una relazione di coppia non vuol dire necessariamente sposarsi”, e il 66% delle italiane crede che non ci sia nulla di male in un divorzio se il matrimonio non funziona più (63% media europea).
Nella sfera più privata, le donne italiane ritengono importante concedersi tempo per loro stesse (il 70% delle italiane vs 54% delle europee ritiene questo un ingrediente per una vita felice) e non si sentono messe in discussione dalle immagini perfette delle donne nei media (solo il 23% delle intervistate italiane si sente sotto pressione dai media).
Per Alessandra Perrazzelli, Presidente di ValoreD, “Solo il 22% delle italiane è felice e soddisfatta della propria vita, e questo è strettamente legato alle difficoltà ad avere una carriera di successo. Quello che emerge da questa indagine internazionale fatta da Discovery Network per Valore D è la grande difficoltà per il genere femminile a trovare il proprio spazio professionale una in una società ancora dominata da vecchi stereotipi culturali, che potrebbero essere modificati anche con un più incisivo contributo dei media”.
Marinella Soldi, Amministratore Delegato di Discovery Italia, ha dichiarato “I media possono certo fare molto nel proporre nuovi modelli di donna che si distinguano per il loro talento professionale più che per la loro immagine. I volti femminili di Real Time ne sono un esempio eccellente. La nostra ricerca evidenzia che vi sono aspetti sociali da cambiare, ma anche aspetti personali. Sono le donne stesse che devono cominciare a esprimere la loro leadership appieno giocando la partita con il proprio stile. Non è quindi utile continuare ad imitare approcci prevalentemente maschili. Rispettare se stesse e scegliere di non rinunciare né al lavoro né al ruolo di madre, è l’unica strada sostenibile per il futuro”.
Valore D