Giorni fa la stavo pensando e avei voluto chiamarla per sapere come stava. Ho atteso troppo.
Di lei si leggerà molto in questi giorni, giustamente, per la lunga vita di lotta e militanza che ha avuto e per come si è sempre spesa per le cause che riteneva giuste.

Vorrei aggiungere solo una cosa:

l’ho conosciuta durante l’intervista che vedete nel link qui in fondo, pochi mesi dopo l’uscita del video. Questa è la seconda parte di una conversazione durata quasi 20 minuti e dove rimasi folgorata da Miriam Mafai per quanto dice all’inzio del video.

“Ho sbagliato” dice Miriam. E poi dice perchè. Spiega che ha sbagliato a ritenere che la tv non avesse peso, perche’ riteneva che  lei e le sue figlie in fondo potessero  non guardarla. Dopo avere visto il documentario riflette sul fatto che  le immagini hanno un ‘influneza enorme e cambia idea, accetta una nuova ipotesi, ne rimane affascinata.

Stessa cosa disse alla Libreria Feltrinelli quando presentò il mio libro. Lei, donna intellettuale tra le poche riconosciute, fondatrice di Repubblica, , attiva nella Resistenza, esordì dicendo che presentava con gioia il mio libro perchè il mio lavoro le aveva fatto capire che fino a quel momento aveva sottovalutato il potere della tv  e mi rignraziava per averle fatto capire che la tv non va sottovalutata, e anzi le immagini sterotipate femminili vanno combattute.”

Mi commosse e credo che tutte e tutti quella sera la stimammo ancora di più per quella sua capacità di entrare in relazione, di ascoltare con attenzione, di essere sempre disponibile. Per sapere ammettere di potere sbagliare. Nessun altro personaggio di grande rilievo  ho conosciuto da allora che abbia saputo dire ” si può sbagliare”; questa capacità l’ho vista solo nei e nelle grandissime. Lei, allora aveva 83 anni, diremmo vecchia? Con una testa da ragazza, curiosa come una ragazzina, mi chiedeva delle scuole e di cosa si potesse fare per migliorare la situazione.
Da subito la sentii mentore, dal giorno di questo video ogni tanto l’ho chiamata per chiedere consiglio, per essere rinfrancata. Talvolta sentivo che la salute le dava preoccupazione, ma mai si negava. Sapeva ascoltare e mi piaceva credere che tra me e lei ci fosse quell'”anello forte” che mi donava energia e che mi permetteva poi di mettermi in ascolto, aperta e fiduciosa, con le ragazze nelle scuole.
Qui la sua presentazione de Il Corpo delle Donne al Festivaldi Sarzana:http://www.festivaldellamente.it/eventi_dettaglio.asp?id=206

Ciao Miriam. Ci mancherai. Terremo alta la testa come ci hai insegnato.

http://youtu.be/iy4shHIlbiA