Oggi potete  ascoltare Lorella Zanardo su questo tema,  anche alla  radio: dalle 12 alle 13 su Radio Capital . all’interno di Capital in the World. Qui la pagina fb del programma.

Questa è la pubblicità dei grandi magazzini inglesi Harvey Nichols:

Racconta di una Walk of Shame: si chiama così in inglese la camminata della vergogna. Si riferisce a quando una ragazza rientra al mattino dopo una nottata fuori con un partner; logicamente è abbigliata ancora da sera.
Il video è stato al centro di una enorme polemica e di una denuncia da parte delle donne inglesi. ASA – Advertising Standard Authority, il nostro IAP, che ha analizzato il caso ha però assolto Harvey Nichols, perchè “lo spot è ironico”.

Vediamo insieme:

-Le ragazze coinvolte hanno tutte uno sguardo tra il triste e l’imbarazzato: perchè? Riflettiamo se dopo una notte fuori, di amore o di sesso o di allegria, si debba avere un viso così sofferente, non giustificato da un semplice imbarazzo.

-Walk of Shame: qui sul blog abbiamo spesso riflettuto sul linguaggio E’ giusto che per definire una notte fuori venga utlizzato il termine vergogna? Vergogna di cosa? Perchè non modernizzare il linguaggio e trovare un sostantivo più adatto? Walk of Lust?

-Le ragazze sono tutte sovrappeso: perchè?

La ragazza finale è magra ed è l’unica sorridente, domandarsi: perchè? Ipotizzare che sia perchè è l’unica vestita con gli abiti Harvey Nichols. Chiedersi se è giusto legare la sicurezza di sé all’abbigliamento.

Bisogna distinguere tra l’interesse dell’azienda, che è mercantile, e quello dell’ASA che dovrebbe tutelare tutte le cittadine. Questa pubblicità è offensiva perchè associa “una notte brava”, che ogni donna ha diritto di godersi, all’imbarazzo e alla possibilità di evitarlo attraverso l’acquisto di abiti.
Riteniamo che il giudice avrebbe dovuto tenere conto degli elementi qui sopra: l’ironia c’è, ma è legata solo alla immagine vincente della ragazza nel finale, la testimonIal di Harvey Nichols.

Ne parleremo questa mattina a RAdio Capital

 

p.s. venerdi 30 h 20,30 a Livorno parleremo di tv, media e pubblicità.