Monthly archive Marzo 2012
Italiane Deboli Codarde Sottomesse

Italiane Deboli Codarde Sottomesse

Potrei aggiungere incapaci di tutelare le loro figlie, nipoti, sorelle.

Qui Marina Terragni. Qui il mio post di qualche giorno fa.

Negli ultimi due giorni un bollettino di guerra tra stupri e femminicidi. Oramai le donne vengono buttate  giù dai viadotti come rifiuti  e si stuprano bambine nel silenzio generale. Cosa ci devono fare per reagire? Cosa deve accadere ancora per insorgere? Violentarci i figli e le figlie? Chiuse in un individulismo selvaggio, bisognose dell’approvazione maschile, che sia di un vecchio marito reazionario o di un rampante gionalista di sinistra che trova non sia fico pubblicare le notizie di stupri. Paura di non piacere, di non essere accettate. Questo è il PROBLEMA, la ragione di questa mancanza di reazione.

Perchè le giornaliste di sinistra non parlano? Dandini, Guzzanti, Bignardi? Perchè Marcegaglia e Camusso non parlano? Abbiamo vergogna di lottare per i nostri diritti. Capaci solo di tutelare gli interessi di tutti, in piazza con i metalmeccanici certo, questo è giusto. Contro la finanziaria, certo è ancora più giusto. Ma per tutelare la nostra pelle, meglio, la pelle delle nostre figlie?

Questa non è emancipazione, ricordiamocelo. Adeguarsi agli usi e costumi maschili NON E’ EMANCIPAZIONE. NON LO E’, CAPITO? Fare la manager facendo finta di essere UN manager, fare la giornalista colta facendo finta di essere UN giornalista colto: che sia chiaro che non è emancipazione, è sudditanza. Non c’è alcuna differenza tra donne con posizioni di rilievo che non tutelano gli interessi primari delle donne e una casalinga …

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Importante Lettura: neurobiologia e condizionamento mediatico

Importante Lettura: neurobiologia e condizionamento mediatico

L’imponente, improvviso aumento delle comunicazioni di massa dei giorni nostri, prima tra tutti la televisione, tende, a mio avviso, ad aumentare pericolosamente il cervello collettivo forse oltre un limite, biologicamente e culturalmente auspicabile. Mangiamo la stessa pappa sensoriale e culturale e sviluppiamo quindi strutture cerebrali simili. L’aumento del cervello collettivo che è causato dai fenomeni di globalizzazione delle comunicazioni ha indubbie conseguenze a livello comportamentale e quindi sociale. In questo fenomeno il neurobiologo intravede indubbi vantaggi, ma anche qualche potenziale pericoloso svantaggio.

Immensamente interessante la lettura che vi propongo per la vostra domenica: Lamberto Maffei, Presidente del’Accademia dei Lincei, grande scienziato neurobiologo, con l’inconsueta e apprezzabilissima capacità di comunicare a tutti e non solo agli addetti ai lavori. Se questi studi avessero diffusione! Quanto tempo risparmiato per tutte e tutti noi! Vi prego di leggere, anche se vi pare, ma non lo è, un po’ difficile. Se qualcosa non è chiaro, chiedete qui sul blog. Leggete ragazze/i, mi raccomando, può cambiare sostanzialmente il vostro approccio alla vita.

Buona Domenica, avanti avanti! che ce la facciamo!

PER APPROFONDIRE: L.Maffei, “La Libertà di Essere Diversi”, Il Mulino…

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G.Codrignani risponde a Muraro sul tema Forza

G.Codrignani risponde a Muraro sul tema Forza

A proposito dell’intevento di Luisa Muraro “Al limite, la violenza” sul n.100 di Via Dogana, questo articolo è tratto da IL PAESE DELLE DONNE

Il limite, la violenza Giancarla Codrignani

Le ragioni “fisiche e metafisiche” della forza sono facilmente contestabili perché, se è vero che fin dai presocratici sappiamo di non poter prescindere dal conflitto, nel terzo millennio nessuno può teorizzare la guerra come soluzione. Per giunta la sapienza delle donne. che conoscono la violenza delle strutture di potere ma – anche e soprattutto – la violenza dei padroni del corpo femminile, insegna non solo l’indegnità, ma l’inutilità della forza. So bene che non a questo tu fai riferimento, anche se forse non pensi che a muoverti sia la paura. Perché io, per esempio, ho paura.

Io, però, non ho mai pensato al progresso come a un ideale: secondo la storia umana dall’antenato africano – ma anche da Romolo Augustolo – a noi c’è stata una tensione evolutiva che ci induce (anche se non tutti e in tutti i paesi) a vivere perfino meglio e più a lungo .Non c’è garanzia di continuità neppure del sole o della specie umana. Però credo in un senso, il postulato di cui ho bisogno e che posso anche includere nella categoria del divino.

Neppure ho mai pensato che le ideologie fossero per sempre: la sinistra contiene tanti nomi storici che credo di continuare a pensare perfino con affetto, ma la prima incrinatura è avvenuta proprio sulla forza identitaria e, poi, nazionalista, …

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NEMA PROBLEMA Imperdibile a Milano

NEMA PROBLEMA Imperdibile a Milano

SE SIETE DI MILANO ANDATE A VEDERE NEMA PROBLEMA, IMPERDIBILE DA PELLE D’OCA. Giampiero Judica attraente bravissimo attore mi ha tenuto 1 ora e mezza senza respiro,l’ho seguito giu nel baratro. La storia è quella vera di un 23enne che parte per caso e durante la guerra in Juguslavia si trova invischiato nell’orrore, tra violenze, morti, stupri. Un orrore che gli impedisce di scappare e che lo imprigiona fino a sentirne poi quasi la mancanza una volta rientrato in Italia. Lo spazio per le donne in guerra è quello della violenza più immonda ed è difficile non pensare che a qualsiasi latitudine il corpo delle donne è strumento di conquista per i vincitori. Quando il teatro è occasione di riflessione e denuncia, diventa strumento vivo e utile per riflettere e per provare a cambiare. Non perdetevelo…

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Ancora DALLA PARTE DELLE BAMBINE

Ancora DALLA PARTE DELLE BAMBINE

Ho scritto a SNOQ  questo il testo : Cara Cristina,vi chiedo come movimento  SE NON ORA QUANDO  se potete, con tutto il nostro supporto e quello della rete, organizzare una riunione/manifestazione/: credo che si debba partire da qui, dalla incapacità della politica degli uomini di occuparsi delle donne italiane. Occupiamocene noi. CI stanno destituendo dalla nostra capacità di prenderci cura del mondo.  E’ chiaro che parlare non basta più.  E’ chiaro che chi ha la mia età si deve sentire responsabile e non dormirci la notte.. E’ chiaro che ora si dovrebbe, ma vorrei scrivere DEVE agire per tutelare non più le ragazze, ma le bambine. Ancora ancora ancora DALLA PARTE DELLE BAMBINE.

Ecco la RISPOSTA: Cara Lorella, a nome di Snoq penso che dobbiamo incontrarci subito e discutere su eventuali iniziative comuni. Il numero delle ragazze stuprate e uccise da compagni, amici e coetanei aumenta ogni giorno. E’ un tema su cui Se non ora quando vuole muoversi insieme a tutte le realtà che già si occupano da tempo di violenza sulle donne. Mi sembra molto importante però farlo in modo nuovo e efficace, che riveli la nostra forza e non la debolezza, che coinvolga gli uomini e i ragazzi, le loro madri. Dobbiamo allargare il tema dalla violenza come atto alla violenza simbolica che lo produce, parlare di possesso delle donne nell’immaginario collettivo, nella cultura. Da qualsiasi manifestazione contro la violenza, le donne secondo me devono tornare a casa piene di energia e voglia di cambiare il mondo,

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Monica Lanfranco risponde a Luisa Muraro sul tema FORZA

Monica Lanfranco risponde a Luisa Muraro sul tema FORZA

Non c’è mai una violenza giusta – (a proposito del saggio di Luisa Muraro) di Monica Lanfranco*

“Non si può smantellare la casa del padrone con gli attrezzi del padrone” è una frase della femminista e poeta afroamericana Audre Lorde.

Indica una strada, offre una suggestione che è anche traccia precisa per costruire una visione: non si dismette un sistema se lo si imita, adoperando i suoi strumenti, seppur sostenendo che è a fin di bene e che i nostri fini sono nobili e alternativi.

Chiaramente lo dice, conoscendo da vicino la fascinazione erotica simbolica e concreta della violenza anche Robin Morgan, altra grande pensatrice nordamericana vivente, nel suo Il demone amante, che nella prima traduzione italiana aveva per sottotitolo sessualità del terrorismo.

Morgan chiede alle donne, specie a quelle di sinistra, di interrogarsi sul fascino che esercita sul genere femminile la violenza rivoluzionaria incarnata dal condottiero che parla del futuro regno di miele  imbracciando un fucile dal quale non spuntano fiori,  e per il quale la (sua) violenza è giusta perchè il sistema oppressivo è da abbattere.

In questa logica il fine giustifica i mezzi, pur se identici a quelli del potere dominante.

Morgan invita anche a riflettere sul fatto che una democrazia, se nasce da un gesto di violenza, (fosse anche quello di uccidere il dittatore più odioso), porterà comunque i segni di quel sangue versato. Dal letame nascono i fior, non dal sangue.

Nel 2003 Maria Di Rienzo ed io, (che ero reduce dal drammatico G8 in …

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Impariamo dalle Donne DOSO: FANTASTICO a TORINO!

Impariamo dalle Donne DOSO: FANTASTICO a TORINO!

TORINO: Un incontro con le sig.re Ake Dama e Najin Lacong esponenti del popolo Moso

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