Molte delle nostre energie sono dedicate allo sforzo per non  dovere più ascoltare frasi come queste nel video: dette da madri che, amorevolmente, ingabbiano ferocemente le  loro figlie.
Non ritengo che queste madri siano del tutto consapevoli né del tutto responsabili. Credo che un Paese democratico abbia tra i propri doveri fondamentali quello di fare e dare cultura ai cittadini e cittadine.

Credo che i dati sull’analfabetismo di ritorno di De Mauro siano devastanti.
Credo che i tagli alla scuola produrranno mostri.
Credo che gli sterotipi che la tv privata e pubblica si prodiga di diffondere da 30 anni abbiano contribuito a divulgare una sottocultura, i di cui esiti sono anche quelli che vediamo in questo video.

Mi fermo a guardare la madre che pronuncia la frase antica “attraverso lei, io mi realizzo”.
Quante volte è stata detta? Da quanti secoli la sentiamo ripetere? Quante donne hanno vissuto una “non vita”, tra matrimoni imposti, lavori mai ottenuti, aspirazioni nemmeno portate a conoscenza?  E voi l’avete vissuta, l’avete sentita questa pressione materna dettata da una forma d’amore tenace e distruttivo allo stesso tempo?
E riversare i sogni non realizzati sulla figlia femmina diviene prassi a molte nota. Ancora oggi. Prima era il sogno di un matrimonio con un uomo “che ti farà vivere come una signora” oggi è apparire in televisione. Mi piacerebbe indagare anche qui il ruolo dei padri che paiono sempre più invisibili oggi. Quei padri che potrebbero intervenire nella relazione ferrea che si stabilisce talvolta tra madre e figlia e provare a proporre altro. Essere autorevolmente guida.

Innalzare il livello di consapevolezza sui propri diritti, sull’importanza di conoscersi e di conoscere i propri desideri, educare al rispetto di sé e delle proprie aspirazioni, emanciparsi da una cultura di sottomissione che ci vede ancora coinvolte, lottare contro stereotipi che si radicano nelle nostre vite: obbiettivi concreti per  interrompere  una  schiavitù infinita che si tramanda da tempo immemorabile di madre in figlia.