Maud Gonne MacBride Al servizio della regina. Autobiografia di una rivoluzionaria irlandese
Qualcuno l’ha definita “la Giovanna d’Arco d’Irlanda” e secondo il critico Austin Clarke poteva davvero sembrare, per la sua statura imponente e la notevole bellezza, il coraggio, la grazia, la “Regina senza corona” dell’isola di smeraldo.
Maud Gonne MacBride fu attrice assai nota sulla scena dublinese. Giornalista brillante e oratrice appassionata, fu soprattutto una fervente nazionalista. Una vita avventurosa la sua, raccontata in questa autobiografia che copre gli anni dell’infanzia e della giovinezza fino al matrimonio nel 1903.
Emancipata e di natura anticonformista, attraverso la sua incessante attività di giornalista e oratrice politica, riuscì a far conoscere al mondo le ragioni della sua patria, spezzando le restrizioni imposte alle donne irlandesi in ambito politico. Fondò una delle prime organizzazioni femminili del suo paese, cosa che le permise di aprire la strada alla partecipazione femminile alla politica del XX secolo.
Quella di Maud Gonne è una figura molto viva nella memoria degli irlandesi, sia il suo impegno politico sia per essere stata la musa ispiratrice di W.B. Yeats col quale ebbe una tormentata relazione durata quasi mezzo secolo.
Tradotta per la prima volta in Italia, questa formidabile autobiografia rappresenta oggi un documento storico dal valore inestimabile.
Maud Gonne MacBride (1866-1953) sin da giovanissima sposò la causa repubblicana contro il dominio coloniale britannico in Irlanda e non solo. La sua carriera teatrale e l’attivismo politico si sono fortemente intrecciate alla sua movimentata vita sentimentale che l’ha vista legata a esponenti di spicco del nazionalismo francese e irlandese. Fondatrice della Celtic literary society e musa ispiratrice di W.B. Yeats, nel 1903 aiutò il poeta e lady Augusta Gregory a fondare il primo teatro nazionale di Dublino: l’Abbey theatre. A causa del suo sostegno alla causa anti-inglese, è stata incarcerata due volte, nel 1918 e nel 1923. Suo figlio Seán MacBride è diventato statista della Repubblica d’Irlanda e insignito del Premio Nobel per la pace nel 1974. L’autobiografia A servant of the Queen ha visto le stampe per la prima volta nel 1938.
Maud Gonne MacBride Al servizio della regina. Autobiografia di una rivoluzionaria irlandese
Collana Frammenti di memoria, pag. 304, euro 18
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Stefania Lucamante Una difficile identità: ebraismo e politica della letteratura della Shoa. Da liana Millu a Helena Janeczek
Un volume che indaga la trasmissione al femminile dell’esperienza della Shoah attraverso i pensieri e le emozioni raccolte dalle deportate di allora e il cui impatto resta oggi inalterato. È la tragedia stessa che impone di parlare di quel che avvenne alle famiglie di quelle donne, di immaginare quello che si cela nel buio di omissioni o dietro l’ansietà di un vuoto. Una riscoperta dell’ebraicità nel contesto del Dopoguerra quando, col rientro in Italia, la Shoah diventa il punto zero del prima e del dopo, lungo quell’asse della sofferenza impartita e subita da quelle bambine e ragazze. Opere come La Storia di Elsa Morante e Lezioni di tenebra di Helena Janeczek confermano allora, seppure da prospettive assai diverse, il senso politico di una scrittura destinata non soltanto alle altre donne ma alla collettività intera.
Stefania Lucamante vive a Washington dal 1986 e insegna alla Catholic University of America. Specializzata in Women’s Studies e letteratura contemporanea, è autrice di A Multitude of Women: The Challenges of the Contemporary Italian Novel (University of Toronto Press, 2008), Elsa Morante e l’eredita proustiana (Cadmo, 1998) e di una monografia su Isabella Santacroce (Cadmo, 2002) e curatrice di diversi volumi collettanei sui giovani scrittori “cannibali” e Elsa Morante. Collabora con le riviste nordamericane Quaderni d’italianistica, Modern Language Notes e Italica. Scrive su L’Unione Sarda e su altri periodici italiani fra cui Poetiche e Leggendaria
Stefania Lucamante Una difficile identità: ebraismo e politica della letteratura della Shoah. Da Liana Millu e Helena Janeczek
Collana Workshop, pagine 408, euro 21,90
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Lia Giachero/Silvia Giorcelli Bersani/Laura Brignoli Donne, mito e politica. La suggestione classica di Virginia Woolf, Hanna Arendt e Marguerite Yourcenar
Che influenza ha avuto la cultura classica sul pensiero e l’opera di tre notissime intellettuali del Novecento come Virginia Woolf, Hannah Arendt e Marguerite Yourcenar? Rispondono a questa domanda tre autorevoli studiose, rintracciando nelle tre autrici, pur così diverse per estrazione, educazione e provenienza, il peso e il fascino del mondo greco-romano – del mito e del pensiero – che ebbero su tutte loro un’influenza decisiva. Barbara Lanati nell’introduzione individua il “filo rosso” che unisce le tre autrici e i tre saggi. Corredano il volume una biografia e una bibliografia essenziale ragionata sull’opera delle tre autrici.
Lia Giachero è autrice di vari saggi sulle artiste delle avanguardie del Novecento, in particolare della biografia di Vanessa Bell, L’ape regina di Bloomsbury (Selene, Milano 2001) e curatrice di Sketches in Penn and Ink. A Bloomsbury Notebook (Pimlico, 1998).
Silvia Giorcelli Bersani è autrice delle edizioni critiche delle epigrafie romane di Alba e Vercelli e dei volumi monografici Autonomie cittadine nel Piemonte sud-orientale romano (1994), Il laboratorio dell’integrazione. Bilinguismo e confronto multiculturale nell’Italia della prima romanità 82002), Epigrafia e storia di Roma (2004), L’auctoritas degli antichi. Hannah Arendt tra Grecia e Roma (2010).
Laura Brignoli fa parte della Société Internationale d’Etudes Yourcenariennes. Tra le sue pubblicazioni: Denier du rêve di Marguerite Yourcenar: la politica, il tempo, la mistica (Le Lettere, Firenze 1999).
Lia Giachero/Silvia Giorcelli Bersani/Laura Brignoli Donne, mito e politica. La suggestione classica di Virginia Woolf, Hanna Arendt e Marguerite Yourcenar
Collana Workshop, pagine 120, euro 12,90
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