NEI COMMENTI A QUESTO POST SI STA SVILUPPANDO UNA DISCUSSIONE IMPORTANTE, INNESCATA DA RENATA E PAOLA M.  LEGGETE E, SE POTETE, CONTRIBUITE.

Funziona anche al contrario: se è sufficiente scrivere di avere 18 anni e essere Miss Universo perchè il mondo ci creda, allo stesso modo basta anche solo dire che ci piace, chessò, la camicia a righe di Fini per essere etichettati di destra; o dichiarare che la Carfagna indossava un bel tailleur, per passare come una sua supporter.
Constato da tre anni che siamo ingabbiate/i: lo dicevo bene in un post tempo fa che mai come ora mi pare valido.

http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=805

Dopo il mio intervento a In Onda sono arrivati tanti commenti, molti a favore come questi:
Volevo solo ringraziarti per il tuo intervento a In Onda: spiccavi davvero per equilibrio ed onestà intellettuale, si vedeva che a te non sta a cuore la polemica ma quello per cui lavori ogni giorno. Eri decisamente l’unico motivo per cui valeva la pena guardarla. Un’altra cosa che mi ha colpito era il contrasto tra il tuo volto, che trasmette sentimenti, e quello dell’On. Santanchè, una maschera fissa siliconata.”

“Grande prova Lorella ieri sera. Mi sono sentita molto orgogliosa di essere una delle vostre braccia… mi dispiace per la Santanchè che ha perso un’altra occasione per dimostare di non essere totalmente rincoglionita e per i due giornalisti padroni di casa un pò maleducati!”

Poi ne sono arrivati pochi  così:
Sono un’estimatrice del suo libro, ma se uno va in televisione preoccupato soprattutto di risultare imparziale, è meglio che non ci vada: finisce per non dire niente di significativo e fare da educata e figura di contorno all’energia prevaricante di una Santanché, senza neppure contrastarne le affermazioni più platealmente discutibili. E alla fine, pur avendo l’ultima parola, mi ha colpito che, presa dalla sua idea, pienamente condivisibile, non fosse però in grado di capire il senso delle parole degli altri: il punto di Serra non era un giudizio sulle donne che ricevono posti in cambio della vendita del corpo, ma su chi usa il suo ruolo politico come merce di scambio per prestazioni private. Sono i giudici che confondono il privato con il pubblico, o chi ne abbatte il confine usando a suo piacere il suo potere pubblico per il suo privato, chi svende per il suo privato pezzi di stato: dai voli, alle poltrone di responsabilità politiche. Anche questo è rendere un servizio alle donne in questa fase penosa: spostare l’obbiettivo dell’indignazione da loro a chi le usa. Inoltre basta, per favore, parlare genericamente de “la televisione” come un’entità astratta, come se non ci fosse nessuno dietro, senza denunciare che questa spazzatura fa parte di un chiaro progetto politico. Io sono pronta a prendermi le mie responsabilità, ma non quelle degli altri, che vanno ben distinte. Altrimenti si fa vuota retorica, non un servizio ai giovani. Cordialmente

Cara Lorella Zanardo, dopo aver apprezzato il tuo video “Il corpo delle donne” e ancor di più il libro, ti esprimo le mie perplessità a proposito della trasmissione “In onda” di domenica 25 settembre che, soprattutto per il tono e i contenuti, mi ha procurato uno stato di insofferenza e mi ha spinto, verso la fine, a cambiare canale.……………………………….
In questo contesto la disponibilità da te mostrata a rinunciare a una presa di posizione chiara e univoca per cercare piuttosto i pochi punti di accordo con la Santanché porta ad offuscare ogni lontananza, a confondere i vecchi maschi forti della loro cultura maschilista con i compagni di strada che dagli anni ’70 hanno condiviso il nostro impegno perché hanno capito che non era la lotta per dare “il” potere –o più potere- alle donne, ma per rimuovere ostacoli, pregiudizi e limiti che gravano anche sulle loro scelte, che li rendono meno liberi. Una battaglia per l’affermazione dei diritti che sono alla base di una democrazia.
Come possiamo pensare che sia possibile recuperare personaggi come la Santanché del dito medio alzato verso gli studenti, ingessata in un linguaggio e in comportamenti intrisi dei peggiori valori maschili ma che poi, da buona imprenditrice, per accattivarsi la benevolenza, stende su tutto una patina di presunta solidarietà femminile? In questo modo si buttano a mare decenni di battaglie. Se i risultati sono questi hai ragione a chiederti se non abbiamo davvero sbagliato tutto, come testimoniano le tue ambiguità.

Allora io volentieri discuto di tutto, ma a chi si sta rivolgendo la signora che scrive quando esorta a: “non parlare genericamente e in modo astratto della tv?” Non a me, non a noi. Si è dimenticata di un video che è una accusa feroce alla tv? Un video che, ancora adesso non ci è chiaro perchè, nessun compagno abbia  avuto il coraggio di fare sino ad ora.

L’altra signora si chiede se non abbiamo sbagliato tutto, non perché, chessò, abbiamo per sbaglio bombardato Venezia, ma perchè lei legge delle ambiguità nella comunicazione vs Santanchè. Con due righe cancella un lavoro efficacissimo di tre anni. Mizzica. Che simpatica.
Che palle però.
Che noia.

Addirittura un’altra  scrive che dopo avere visto la puntata ha capito che io sono di destra.
La prossima volta mando a casa sua la troupe di Striscia.
Fuori dal caso specifico, c’è un ennesima particolarità italiana che mi lascia perplessa: la volontà di andare contro ogni logica.
Ora è veramente improbabile che io sia pro Berlusconi, mi pare. Che io mi scateni Mediaset contro così per passare il tempo. Che io abbia sfidato Rai e Mediaset con un doc che ha messo alla berlina la tv e poi fossi del PDL: sarebbe strano, no?
E’ interessante notare come da noi, e solo da noi in Italia, non si richieda la logica nel ragionare: se dici che ti piace la borsetta della Mussolini, tuo padre era per lo meno amico del Duce.
Questa schizofrenia è molto diffusa a sinistra, molto. Qualcuno la sa interpretare? Qualcuna mi sa dire perchè qui siamo così poco liberi nel pensiero, nel ragionamento? Perchè la nostra sinistra è così ingabbiata? E, a mio avviso, così infinitamente piccolo borghese, incapace di volare alto?