Questa intervista a Lorella Zanardo è uscita su Lettera 43:
L’UOMO OGGETTO DEI MASCHI
Uomini in mutande, a gambe aperte, con i capelli ingelatinati e i muscoli ben oleati. Sciupafemmine dallo sguardo ammaliante che hanno introiettato il modello di uomo tosto e figo. No, non è il paradiso. E neppure la realtà. È pura fiction, quella che ogni giorno è sotto gli occhi di tutti in formato fotografico e televisivo. Basta sfogliare un giornale per vedere che non esistono solo le donne oggetto. E così, dopo Il corpo delle donne, il documentario di Lorella Zanardo che nel 2009 fece scalpore per aver raccontato la strumentalizzazione del corpo femminile, c’è già chi parla del corpo degli uomini.
Maschi sempre più sviliti e mercificati da tivù e pubblicità, costretti a depilarsi i pettorali per attirare l’attenzione delle donne, a trascorrere ore e ore in palestra per smaltire la pancetta e vedersi rimpiazzati da manichini belli e scemi che assecondano tutti i desideri femminili.
Ma è davvero così? Per la scrittrice e autrice Zanardo non è altro che una boutade. Una provocazione «che suona un po’ come una presa in giro, come se il sottotesto fosse: avete visto, voi femministe che vi ribellate, che anche il nostro corpo è mercificato?».
Esclusa qualsiasi i rivalità di genere e aldilà dei toni più o meno sarcastici, il problema è però innegabile: «Quello che sta accadendo anche al corpo degli uomini è gravissimo e noi non siamo assolutamente contente», ha detto Zanardo.
UOMO OGGETTO VOLUTO DALL’UOMO. Ma una differenza sostanziale c’è: «Mentre il corpo delle donne reso oggetto ha come target il maschio, quello dell’uomo ha spesso come riferimento il pubblico gay, quindi sempre uomini». Come a dire: chi è causa del suo male pianga se stesso.
Proprio sull’argomento, Zanardo ha realizzato un’indagine chiedendo alle donne che cosa pensano di questi spot maschili. Il risultato è che certamente alle donne piacciono i bei ragazzi e quindi anche David Beckam in mutande è un bel vedere, «ma non è quello il tipo di seduzione che piace alle donne»… CONTINUA SU LETTERA 43