The Revolution will not be Televised

Siamo noi la vera rivoluzione con tutti i nosri sacrifici e la nostra voglia di combattere i problemi della vita. Le nostre piccole battaglia quotidiane possono portare alla rivoluzione e di conseguenza al cambiamento. Ma c’è da sottolineare che i cambiamenti si ottengono solo se ci si crede fino infondo. Dal mio punto di vista, la nostra società ha la mente attrofizzata dalla materialità della vita e si occupa poco di quello che la circonda, facendo passare all’ultimo posto delle proprie priorità, non solo “proprie” ma di un’ intera società, l’aiuto che si può dare ad un mondo che sta marcendo sotto i nostri ormai ciechi, perchè la maggior parte degli interessi ricadono sull’abito nuovo da acquistare per una certa occasione oppure su l’auto che ci si può permettere. Insomma, tutte banalità che ci rendono sterili dal punto di vista morale e sentimentale. La maggior parte delle persone che conosco sono laureate e studiate e si credono di essere migliori degli altri perchè hanno un pezzo di carta che li fa sentire apparrntemente qualcosa. Dato che ci crediamo tutti dei gran saputelli, perchè ogni tanto non ci diamo una mossa e cerchiamo di concludere qualcosa di buono nella nostra vita???.
Mi sa che più pezzi di carta abbiamo in mano e meno valiamo qualcosa. E’ proprio qui che ci freghiamo, pensiamo di sapere ma invece non sappiamo propria nulla e tanto meno ci mettiamo gli occhiali per vedere certi cambiamenti che potrebbero essere attuati. Anche se abbiamo letto tutti i libri del mondo ci manca il CORAGGIO. ABBIAMO PAURA DI ESSERE GIUDICATI come gli anormali o gli “sfigati” di turno perchè non seguiamo la corrente di pensiero che ci viene proposta. Abbiamo tutti gli strumenti per riuscire a capire il mondo che ci circonda ma non li utilizziamo. E’ brutto essere ignoranti ma mettersi la maschera della stupidità sapendo di essere persone colte e che hanno i mezzi per affrontare i problemi, è ancora peggio.

X Marco B.
Penso sia necessario crederci proprio come ai tempi del Duce. Mi hanno sempre meravigliata i racconti di mia nonna riguardo mio nonno e i suoi fratelli che stavano quasi per lasciarci le penne perchè erano partigiani. Ora mi chiedo: Come mai nella nostra era dove il computer, internet, la televisione hanno facilitato il modo di comunicare non li utilizziamo nei giusti modi?, sennò che strumenti di informazione sono??. Ora la possibilità di apportare rivoluzioni e di scambiarsi idee sul mondo che ci circonda è molto più facile ma non ne facciamo il giusto uso. Ora abbiamo la mente otturata dal “troppo” e questo “troppo” non siamo ancora stati capaci di diggerirlo. Purtoppo la classe dirigente ha voluto invitarci a concorrere per il “troppo” in modo che possa tenerci sotto controllo e da questa pesante gabbia noi non possiamo scappare. Non vi sembra forse una leggere dittatura??. Attenti ragazzi, non dobbiasmo fare come al tempo del Duce che la società si era accorta troppo tardi di quello che stava accadendo. Dobbiamo riappropriarci della democrazia che ci stanno portando via. Siamo noi lo Stato e non Bossi, Berlusconi, Veltroni, Bresani, Gelmini, Fini, Casini o altri. Loro sono solo una parte dello Stato. Non lasciamo decidere a loro e facciamo fluttuare il nostro dissenso per quello che non ci va bene. I cambiamenti si apportano non stando seduti sulla sedia a guardare gli altri ma agendo prontamente e con irruenza. Non perdiamoci in ciance ma valutiamo quello che ci serve veramente per vivere la nostra vita cioè i valori e i principi che gli anni di dure e forti esperienze ci hanno saputo regalare. I sentimenti erano il fulcro della gente povera ed erano la ricchezza più grande. E’ anche per questo motivo che non combattiamo più per i nostri ideali perchè siamo diventate delle persone vacue e prive dei sentiementi che ci fanno sognare l’avvento di nuove ere su cui poter nuovamente sperare.

@monica, la resistenza e la guerra partigiana, contro l’occupazione tedesca dell’Italia, e contro i fascisti alleati della Germania di Hitler, è cominciata dopo l’8 settembre 1943, cioè dopo la caduta di Mussolini (25 luglio 1943) e dopo l’armistizio firmato dal governo italiano (Badoglio) con le potenze cd. Alleate, cioè con le nazioni che combattevano contro Germania, Italia e Giappone, armistizio firmato appunto l’8 settembre del 1943. Prima del 25 luglio non era possibile opporsi ad alcunché, se non in modo clandestino: non c’era libertà di parola, di espressione, di stampa etc. Bello il richiamo ad alzare il culo dalla sedia, ma teniamo presente i contesti storici reali.

Ma basterà? Non troveranno un altro modo di rendere ininfluente, di isolare nella delega, di sterilizzare l’espressione del popolo? Mi ricordo una frase di un presidente cinese: “Non è vero che non possono manifestare, basta che non diano fastidio”. E’ la strategia del muro di gomma che temo. E se il muro di gomma è ben fatto purtroppo, se non c’è modo di influire su di un mondo su cui i politici pensano d’avere l’esclusiva (ci stiamo arrivando) come fare per costruire qualcosa e rimanere civili e nonviolenti?

X Marco B.
Purtroppo hai assolutamente ragione. Questa non è affatto una democrazia perchè i politici si stanno prendendo il potere del popolo. L’unico modo, per essere presenti alle scelte dei parlamentari, è essere vigili e non farsi scappare nulla riguardo le loro scelte. Ora abbiamo molta più possibilità di farci sentire tramite internet. Io direi che un modo per renderci visibili è realizzabile attraverso la rete telematica. Questo è solo uno dei modi che si possono utilizzare. Tramite internet, anche la possibilità di organizzare manifestazioni mondiali come quella del 13 febbraio diventano molto più fattibili.