Per parlare di educazione sessista

E’ importante indicare quali libri non si debbano far leggere, ma ancor apiù importante sarebe indicarne di inoffensivi da proporre ai nostri figli.

…si dice “educarli fin da piccoli/e”…e cosi educandoci fin da piccole ad una cultura che esalta il potere dell’uomo su quello della donna, si impara fin da piccole a nascondere la nostra voce, a stare zitte…ad essere carine, graziose e compiacenti. L’educazione è importantissima, influenza il nostro modo di vedere le cose. e le donne di oggi si sono abituate a guardare le cose, la vita, la situazione con gli “occhiali” degli uomini. e cosi educano i figli ecc.ecc. Ma un nuovo modello credo sia possibile. Quando le donne diventano consapevoli di ciò che sta succedendo, di come il corpo della donna sia oggetivizzato io penso che insieme unite possiamo veramente migliorare il mondo. E costruire un futuro sano per i nostri figli.

Mamme che preparano il pranzo, donne che sono felici perché hanno trovato il principe azzurro, donne felici di essere belle e nient’altro. Biancaneve in casa a spazzare e i nani a lavorare.
Principe che si innamora perché principessa bella…

Stai scherzando vero?

X Lisa: comunque volevo solo degli esempi per CAPIRE, tutto qua perché a questo problema non avevo pensato, non ho figli. Non vedo perché ti debba scandalizzare.

Tante donne inorridiscono al pensiero di essere identificate come mamme e come casalinghe ma non propongono mai soluzioni alternative. Difficilmente troveremo uomini che partoriscano e che allattino, comunque. Sono d’accordo comunque che il l’uomo debba aiutare la propria partner e che una donna può fare dei lavori considerati maschili. Io il desposta ce l’ho in casa e state tranquille che non mi faccio sottomettere da lui (sono single).

Tutto influenza un/a bambino/a che con i suoi occhi avidi di conoscere il mondo impara da qualsiasi cosa ed è giusto che abbia quanto più strumenti per scegliere, nella molteplicità anche della rappresentazione, la sua direzione. Soprattutto in luogo destinato alla sua educazione.
Grazie allo splendido lavoro di Irene, utilissimo se non indispensabile e spero avrà la diffusione che merita.

Io parlavo del fatto che alla donna, come unico campo di realizzazione, viene presentata uan felicità fornita dal maschio, che di certe cose si dica che sono cose “da donne”… che si insegni alle donne solo ad essere carine e basta. Ci sono ben poche favole dove si trasmette un ideale diverso. Anche io quando non lavoro faccio i lavori di casa perché mi sembra giusto farli mentre il mio compagno lavora, ma non per questo credo siano faccende esclusivamente da donna. O che io debba essere carina ed elengante e sexy se non lo è anche lui. Io aprlavo degli stereotipi proposti: donne chiacchierone e pettegole, uomini dediti solo allo sport o all’avventura…

X Irene.
Grazie della spiegazione. Hai proprio ragione, ci vuole una ventata di modernità (detto da un’insegnante fallita ma felice di fare altro!). Io ho un bellissimo ricordo dei miei libri di lettura e di quelli degli anni ’80 in generale e mi piacerebbe che li leggessi e li giudicassi. Non ricordo gli autori ma i titoli sì: “Verso domani”(di una mia vicina che faceva l’insegnante) e “Le parole”( i miei). Io ormai non so più dove siano, sono sepolti chissà dove, peccato. Non so se fossero stereotipati ma li ricordo come piacevoli ed educativi, ben diversi da quelli superficiali di oggi.

Ne prendo subito una copia per me e una per le maestre di mia figlia. Grazie, Irene!
A proposito della discussione sulle favole, qualche anno fa ho comprato quelle che sono uscite con il Corriere. Ne avevo alcune da piccola. Quando le ho lette, sono inorridita. La ragazza brava e buona è sempre quella che non si rifiuta di pulire la casa.
Tempo fa avevo trovato uno studio finlandese sull’uso delle favole in Camerun, questo è l’abstract (vado un po’ OT e mi scuso, ma mi sembra interessante):
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This paper examines gender role messages conveyed in Cameroonian folktales. Folktales promote women’s rivalry and mask men’s culpability in oppressing women by setting the stage for their jealousy, enmity and competition. Attention is drawn away from men’s wrong doing toward women by depicting women as conniving evil doers who sometimes use men as pawns to implement their plots. The women are deserving of punishment while men go free from any penalty. Dichotomous representations of women encourage women’s rivalry and subordination to men. These repeated teachings convey that women are dangerous and that ‘good women’ embody all those characteristics that exalt and benefit men. Rivalry between women is augmented by men’s comparisons between the ‘good woman’ and ‘bad woman.’ If women want to survive in a man’s world, the message is unambiguous – be a ‘good woman’ by exemplifying absolute submissiveness and staying removed and disunited from their sisters.”
http://www.njas.helsinki.fi/pdf-files/vol15num1/weinger.pdf
Tutto questo per dire che le favole e gli stereotipi hanno un ruolo davvero potente.
Qui uno studio europeo su quel che si e quel che (purtroppo) non si fa, soprattutto nella scuola italiana: http://eacea.ec.europa.eu/education/eurydice/documents/thematic_reports/120EN.pdf La traduzione è prevista, anzi lo era per fine 2010, ma non l’ho trovata.

Mia figlia quest’anno è in prima elementare e per spiegare la nozione del tempo, sul libro ci sono due disegni. “mentre papà lavora al computer”… “mamma lava i piatti”; per indicare le azione giuste e quelle sbagliate, ancora due disegni: un maschietto che fa le capriole mentre mangia la merenda, una bambina che mangia seduta compunta sulla panchina.
sono da tempo alla ricerca di letture per le mie figlie, avidissime di storie, che vadano oltre gli stereotipi sessisti, ma finora ho trovato solo i libri (divertentissimi) di bianca pitzorno.
per il resto ho imparato che non posso tenerle fuori dal mondo, all’oscuro di tutto ciò che vivono le loro coetanee, ma mi sforzo di fornire loro gli strumenti per interpretarlo in modo critico.
sembra un’impresa persa, ma mi ha dato la speranza di essere sulla strada giusta un giorno mia figlia quando mi ha detto risentita: “secondo me il principe di cenerentola era un po’ stupido, però… Voleva per forza che la principessa fosse bellissima!!”