In giro per il mondo mentre presentiamo il documentario ,o qui in Italia  insieme alle troupe televisive che oramai ci accompagnano ovunque ( domani a senigallia con la tv svizzera francese, lunedi con quella olandese, martedi a bg con la tv francese ecc ecc ), recupero quella sensazione di POTER FARE , di POTER INCIDERE, di POSSEDERE UN SENSO e  insommacapisco  che la realtà può  essere modificata dalle nostre azioni.

Mi tornano alla mente le sensazioni di me ragazzina che fremevo per andare via a studiare all’estero,  che insistevo per entrare in una multinazionale che fino a quel momento non aveva mai assunto donne ma che poteva significare andare lontano e potere fare:  se fossi stata capace e ostinata, ce l’avrei fatta.

Senza ipocrisie ma anche senza piagnistei: qui non è così.

Sì, c’è Berlusconi e c’è ancor di più il berlusconismo. Ma ormai  mi è chiaro che ci sono anche lobby “a sinistra” rigide e  impermeabili al cambiamento. Mi è anche chiaro che posso chiaccherare al telefono con i maggiori inviati dei principali media internazionali che m ascoltano con interesse, mi cercano, mi chiamano per un parere, sono curiosi, attenti, rispettosi e spesso alla mano. Qui spesso chi lavora nei quotidiani è supponente e, quel che è peggio, incapace di annusare il nuovo. Lo dicono ormai tutti, lo sappiamo, è la nostra crcoe. E’ feroce ricordare che siamo tra gli ultimi anche come libertà e indipendenza di informazione.

Mi fa tristezza, nemmeno rabbia, triptezza e pena per loro, vedere le veline un po’ rivestite, come se il problema fosse vedere una chiappa: ma no, non crediate che gli autori  non abbiano  capito. Banalizzano per cercare di distruggere. Lo sanno che  non è un po’ di carne nuda che fa gridare allo scandalo, ma la profonda vergogna ,  un’ umiliazione continua per  2 ragazzine in ginocchio da 23 anni tra 2 anziani  fuori tempo: un residuo di un mondo che altrove è scomparso,e solo  da noi ormai, senza cultura e con un tasso elevato di analfabetismo di ritono, resistono. E cosa dire di quella sinistra che ha concesso che uno come Ricci potesse vantarsi di un programma così ripetitivo e povero, definendosi di “sinistra” e definendo il suo povero prodotto innovativo.. Nonsolo  lui dunque è colpevole ma quei codardi, quei pavidi “di sinsitra” che per timore di perdere consenso, per una ormai conclamata scarsa capacità di definirsi, hanno accettato l’inaccettabile.

E voi, donne di snistra che tutto accettate, lo sapete che qui non si sta discutendo di una chiappa nuda? Perchè non prendete posizione? Prima di tutto donne, poi compagne, lo ripeto, forte.   All’estero incontro splendide ragazze danzatrici che usano il loro corpo nudo come strumento di fulminante gesto di  emancipazione e vita; senza vecchietti tra le palle, senza culo all’aria per la goduria di qualche residuo di avanspettavolo. Giovani donne piene di vita che con il corpo creano e ci schiudono un mondo di possibilità.

E allora che rabbia, sì che rabbia furibonda per chi sta  impednendo alle giovani donne italiane,  di vivere, di agire l’eros, senza   stare rinchiuse in stereotipi ripetitivi che ferisocno e a volte uccidono la loro stupefacente bellezza.

COraggio, coraggio ci vuole coraggio. Coraggio di  dire la verità e di accettare, se necessario, una temporanea impopolarità.