L’energia delle donne

Appena tornata a casa, distrutta ma felice. Soprattutto perché ho visto persone tanto diverse tutte insieme, famiglie intere, mamme con le figlie adolescenti, signore coi capelli d’argento e ragazzine, e anche tanti uomini. Mi è piaciuta tantissimo questa varità!
Adesso sta a noi a continuare a muoverci, a non fermarci, rimanere attive.

Grazie a tutte quelle che hanno partecipato!

Ps:
Lorella, vorrei sapere se hai fatto un intervento, io ero vicino ai bravissimi e instancabili percussionisti che ci hanno accompagnato nel corteo e forse ho perso dei pezzi…purtroppo non sono riuscita a trovare lo stricione del Corpo delle donne, troppa gente!

Dimenticavo, grazie a Lorella, grazie alla Lipperini, grazie a Zauberei, grazie a tutte le persone che stanno risvegliando le donne e gli uomini dal torpore mediatico, grazie di cuore. Ho nominato solo le donne che hanno “risvegliato” me, però ce ne sono tante altre persone che ogni giorno ci aiutano tenerci stretta la nostra dignità, e sono grata a tutte/i!!!

Bella prova di democrazia, niente pugni né manganelli. Ci volevano le donne per insegnarci come si manifesta democraticamente!

Il tuo dubbio è anche il mio: cosa succederà da domani? Tutte(i) a casa nella solita routine? Purtroppo credo che se anche Berlusconi si dimettesse non cambierebbe nulla… I problemi portati in piazza sono ben radicati nella società, non solo italiana (basta vedere qualche video su MTV o simili). Berlusconi è ormai il parafulmine, il capro espiatorio dietro cui si nasconde un’ampia fetta di società malata.

E allora che fare? Giusto proporre progetti, ma su quale piattaforma comune? Quale dovrebbe essere il legame? Giustamente molte di voi hanno proposto la Dignità come base da cui partire… ma quante volte la dignità della donna viene calpestata giornalmente senza che ci siano piazze gremite? Cito una cosa che a me ha sempre molto colpito: vedere le prostitute per strada la notte di Natale, al freddo, da sole, in silenzio… cosà ci può essere di più lesivo della dignità della donna che andare a prostitute il giorno sacro per eccellenza della famiglia? Eppure tutti i Natali le vedo li, in attesa…

Voi donne dovreste aprire un dibattito serio con la società sui veri temi che ledono la dignità. Non che l’arrivismo ottenuto con il sesso sia giusto o non grave ma rappresenta la punta dell’iceberg ed è la logica conseguenza di forsennate scelta sociali del passato. Aborto, divorzio, prostituzione sono i peggiori danni alla dignità della donna: la abbandonano, a decidere di cose di cui nessuno può decidere, lasciando solo sulle loro spalle il peso delle conseguenze. Sfaciare la famiglia, colpendo le donne che ne sono il cardine naturale, vuol dire sfasciare la società con le logiche conseguenze sui giovani che tutti ben vediamo. Non vi suona stridente, alla luce dei fatti, il famoso slogan “l’utero è mio e lo gestico io”? Come si fa a gestirlo, da sole, senza lavoro, senza prospettive?

So che i temi che ho toccato forse faranno saltare qualcuno sulla sedia ma voi donne siete chiamate a ben altre prospettive… non barattate la cura dei figli con un buon lavoro, non barattate il futuro del mondo con la mediocrità. Creare la vita, creare il futoro, migliorare il mondo, questo è il vostro difficile compito… non cercate di scendere al livello di noi maschi! Che sappiamo solo giocare a fare la guerra e ci azzuffiamo per un “pugno di dollari”.

Che Dio vi protegga tutte!

Hi italian women,

i agree with the fact that women in Itaky and especially on TV are most of the time judged on their looks. It is only a confirmation that italian men need women to feel better or need them as excuses for their hormonal behaviour. Stand up italian women and let these machos know that you have more then just a body !!!

Roma: oggi ci sono stato. Eravamo un fiume di persone, parecchi uomini, devo dire, moltissime donne, forse mi sarei aspettato più ragazze, ma va bene così.
Che dire? Ho pianto per più di mezz’ora, e mi fanno ancora male i muscoletti delle mani a forza di battere le mani!
Ho trovato fuori luogo un paio di interventi; uno addirittura dannoso, e non mi stancherò di dirlo. Credo che fosse la direttrice dell’Università delle donne Virginia Woolf: ha consigliato e sollecitato donne e ragazze a stare in guardo dagli uomini, a far fare a loro, questa volta, un passo indietro, a “dare una spallata” anche al proprio compagno, perchè tanto loro non le sosterranno mai, e ai loro privilegi non rinunceranno mai.
Pensiero dannoso, oltre che stupido e retrogrado: io sono un femminista convinto, convintissimo. E’ grazie alla conoscenza e al dialogo con grandi esponenti del femminismo separatista degli anni ’70, ormai vecchie, se oggi ho acquisito questi strumenti critici, in loro ho trovato la volontà di lottare che mi contraddistingue. Ma ormai siamo avanti: gli uomini, piano piano, stanno prendendo coscienza piena della situazione, e vogliono contribuire al benessere collettivo.
Mi sono commosso proprio sentendomi vicino a voi donne, oggi.
Non fate lo stesso errore di questa signora: non ci cacciate, abbracciamoci!
Abbracciamoci!
E continuiamo, anche ogni giorno si può manifestare!

ps:Lorella, io non te mollo!

Una bella giornata anche a Milano nonostante la pioggia.

Mi rimane solo un po’ di rammarico perché chi non era abbastanza vicino al palco da sentire gli interventi probabilmente pensava di trovarsi ad una manifestazione contro il governo e ben poco legata ai problemi delle donne e dei corpi femminili.

Infatti ho notato troppi slogan e cartelloni sulla giustizia.

Peccato.

@Amedeo, pensa che non tutti gli uomini sono come te, anzi che la maggior parte degli uomini non sono come te. L’intervento di Alessandra Bocchetti è stato uno di quelli che ho più applaudito perché penso che tutto quello che ha detto è vero. Eppure, poco dopo, uno di miei migliori amici è riuscito a guadagnare la mia postazione, e ci siamo abbracciati e baciati entusiasticamente. Ma la maggior parte degli uomini non sono come lui, e non sono come te. Ma pensa, pure, guarda dentro di te, e ai rapporti che hai con le altre persone che sono donne: sei sicuro che qualche parte di questi rapporti, qualche angolino, non sia interpellato da ciò che ha detto Alessandra? Se no, sei l’uomo perfetto.

ps: ho fatto una foto con un piccolo cartello fatto da me de “il corpo delle donne”… dove posso postarla? Sarebbe bello fare un muro virtuale con tutte le nostre foto della manifestazione, no? 🙂

A Milano c’era tanta gente che non sono riuscita a raggiungere lo striscione di Emanuela. Ma pazienza, anzi: meglio così, vuol dire che eravamo davvero TANTISSIME e TANTISSIMI! Di lavoro da fare insieme ora ce n’è a volontà, non mancheranno occasioni di vedersi. Wu Ming 1 su Lipperatura ha parlato di una unità molteplice: sì, è così, c’erano tutte le voci. E non si torna indietro, quel che abbiamo conquistato e dimostrato è che esiste davvero un paese diverso.

Che energia a Milano, la rete è invasa da immagini incredibili.
Sensazioni, parole, immagini, musica, poesia, creatività ovunque nel Paese.
Non avevo mai sentito prima d’ora così tanti individui chiedere con colore ed entusiasmo rispetto
per la pubblica dignità.
Condivido con voi gli scritti e le immagini di Giorgia Vezzoli, energica e generosa compagna di viaggio.
http://vitadastreghe.blogspot.com/2011/02/se-non-ora-quando-il-reportage-della.html
Vorrei anche condividere questo video che ho trovato sulla maniefstazione di Roma e che mi è sembrato un ottimo modo per far sentire la musica delle donne.
http://video.unita.it/media/Dies_Irae_per_l_Italia_Con_le_donne_2216.html
E spero di potervi linkare presto, il video della poesia di Sanguineti “La ballata delle donne” recitata da Ottavia Piccolo, sempre a Milano, l’intervento più emozionante della giornata.
Buona continuazione a tutt*

Ad Amsterdam, se ci fosse stata, la questura avrebbe detto che eravamo in 25, in realtà Il corpo delle donne l’ abbiamo guardato in 50 stringendoci e seduti per terra, purtroppo mandando via chi non ci entrava piu. Interessante il dibattito dopo, molti uomini hanno preso la parola e noto uno stacco generazionale: la sinistra ultracinquantenne pensa ancora che basti smettere di guardare la TV, il cotè giovani diceva con Lorella dell’ importanza di educare ai media, imparare come funzionano.

Il bello che si trattata di un pubblico ‘ nuovo’ per noi ( quando nel 2009 abbiamo inserito il documentario nel festival Cinemissimo c’ erano forse 10 persone in sala di cui la metà organizzatori). Peccato per le vecchie conoscenze che hanno latitato, ma erano ieri all’ altra manifestazione contro Berlusconi. Questa di oggi invece non mi è sembrata una manifestazione contro, piuttosto una presa di coscienza e di posizione.

Poi a piazza Dam per l’ urlo. Mi sono mancate invece un sacco

Grandissime donne! Grandissimi uomini! E’ stato bellissimo vedere così tante persone in piazza e, all’estero, mi sono sentita orgogliosa di essere italiana!
Cerchiamo tutti di mantenere viva questa energia e di trasformarla in azione! Ormai abbiamo capito che non siamo soli.
Quasi quasi mi commuovevo…

Il video della manifestazione a foggia, in particolare le donne che vi si vedono sono del circolo culturale La Merlettaia
http://www.facebook.com/video/video.php?v=1796691007868&comments

Cara Lorella, io purtroppo non posso parlare molto bene della manifestazione a cui ho partecipato io (Alessandria). Troppo politicizzata (intrista di anti-berlusconismo innanzitutto e costellata di canti partigiani tra cui anche uno che parlava di donne in età da marito… Io non sono anti-comunista, ma sembrava di essere alla festa dell’Unità…), troppo contro le prostitute (le donne io credo che siano libere di vendere il proprio corpo… sono gli altri che non devono essere corrotti) e poco volta alla soluzione del problema (un accenno a quanto siamo responsabili noi genitori e la tv e la società per il proporre ostinatamente modelli sbagliati e giochi e comportamenti differenziati ai maschi e alle femmine alle nuove generazioni non ci sarebbe stato male no?). Poi sono consapevole che non tutti quelli che partecipano alle manifestazioni ci vanno con le medesime intenzioni, però mi aspettavo che ci fosse un po’ di preparazione seria sul problema.
E ancora: pochissimi adolescenti, più uomini che donne (perché?). Come se ancora una volta la donna non si interessasse ai problemi che la coinvolgono. Leggendo gli altri commenti mi rendo conto che forse sono solo stata sfortunata o forse mi aspettavo molto molto di più…

Giornata straordinaria ieri a Firenze!
C’erano tutti, non solo le donne….un’Umanità variegata e ben rappresentata in ogni forma sesso età condizione sociale e quant’altro.
Tante persone anziane, tante famiglie, tantissim* adolescenti, mamme con le bambine, nonn* con nipoti….una bellissima marea umana, un corteo continuo, e visto che eravamo partiti dal Lungarno, oserei dire un’alluvione di gente!
Qualcuno ci ha definiti “poche radical chic” e siccome lo ha detto una donna per giunta ministro, la frase dimostra come sia difficile se non impossibile per alcuni vedere come sono realmente le cose. Minimizzare, delegittimare, sminuire….tapparsi occhi e orecchie e continuare verso il baratro. Noi non li seguiremo.
Quella signora che dall’abbigliamento si poteva definire “radical chic” ha avvicinato me e la mia amica per parlarci di associazioni sociali onlus di cui fa parte lasciandoci il volantino….
Ecco la dimostrazione di come l’apparenza possa ingannare.
Ma ieri a Firenze eravamo tanti e reali, felici e veri, un’energia palpabile scandita dal ritmo delle percussioni di Bandao e Bandidas che hanno accompagnato con un grande battito continuo un fiume di gente festante.
Sono contenta di aver vissuto quest’esperienza, ora bisogna non disperdere le energie, ma come? Intanto raccontando a più gente possibile quello che abbiamo visto e abbiamo fatto ieri, poi continuare a tessere contatti con le varie associazioni e gruppi, rafforzare la rete che si è formata e poi…..portare nel cuore la bella sensazione di condivisione provata in mezzo a tanti sconosciuti.

Ieri non ero in piazza ma non ho potuto fare a meno di seguire Roma in diretta . Paradossalmente , proprio la televisione è riuscita ad emozionarmi e a trasmettere di volta in volta la gioia , il dolore e l’amore che ciascuna donna aveva con sè . Senza bisogno di alcun artificio scenografico , senza bisogno di altro se non dei sorrisi , delle parole semplici o dell’incrinazione della voce . Penso di non essermi mai sentita così orgogliosa di esser donna . I dibattiti successivi , su qualsiasi rete , mi hanno riportato bruscamente alla realtà squallida e decotta . Gli stolti negheranno l’evidenza , i furbi cercheranno di incanalare questa energia per continuare i loro giochi politici . Ma tu e chi come te ha davvero compreso quanto diverse siamo e quanto di ciò che abbiamo imparato combattendo le nostre giornate tra figli , lavoro e affetti possa essere applicato con successo anche nella politica di un paese , non lasciatevi ingabbiare dalle promesse di quote o da altri simili vecchi giochi . Dentro ai recinti dei palazzi della politica non c’è ne spazio ne aria per quelle donne che ieri erano in piazza . Entrarci accompagnate vorrebbe dire utilizzare solo una piccola parte di quell’energia . Guardando alle nostre giornate di vita ordinaria penso che nessun impegno altro possa spaventarci ……..noi siamo abituate .
Io ne sono convinta e non ho paura . Ciò che è successo ieri è la concretizzazione di tutto ciò che possediamo di diverso e sarebbe davvero sciocco perderlo . Cristina

A torino mi sono stupita di quanta gente c’era e delle tantissime donne anche sole!
Era la mia prima manifestazione e spero di diventare sempre + attiva e trovare le persone “giuste” con sui cindividere queste proteste pacifiche.
Unica critica la farei riguardo un pregiudizio che, almeno a Torino, ha un po’ troppo (secondo me) condizionato la manifestazione.
Durante il tragitto verso piazza Vittorio i cartelli e i cori erano soprattutto contro Berlusconi… secondo me FUORI TEMA.
Quindi per molti non era chiarissimo lo scopo della manifestazione.
Posso capire che serva tempo ed è già bellissimo e moltissimo che ci sia questa voglia di coinvolgersi.
Entusiasmante!
Sono molto ottimista ,,, anche se personalmente mi sento ancora un po’ sola…

Sono stata a Caserta, una città difficile dove pesa tanto l’ombra lunga della camorra e di solito manca la partecipazione della popolazione, piuttosto chiusa e rassegnata.
E invece piazza Dante era stracolma!! La gente interessatissima, abbiamo distribuito volantini, tutti ci chiedevano cosa si poteva fare, se potevano firmare per cambiare le cose.
Io avevo addosso un cartello con l’immagine dal blog del corpo delle donne e la scritta “Il corpo è solo nostro e non è quello contraffatto delle TV. Donne fuori dalle gabbie ad incontrare il mondo. Con i nostri corpi, immensi”.
Ho avuto occasione di parlare con tante persone del blog e del lavoro di Lorella e anche nel mio intervento. Infatti sono salita sul palco improvvisato su una panchina dove si parlava liberamente con l’aiuto di un megafono. E, nonostante la mia timidezza ho voluto dare il mio contributo leggendo una mia poesia, dopo una breve introduzione.
Molti mi hanno abbracciato, si sono congratulati. E’ stata una grande emozione.

una bellissima festa piena d’energia: e ho pensato subito “Adesso che si fa?” non bisogna sprecare neanche una molecola di quell’energia, specie quando vedi che quello che sembra un sogno solitario è condiviso da così tanta gente, e di tutte l’età, colori, estrazioni sociali, tutto…

Roma – Alcune parole dell’intervento di Alessandra Bocchetti:

“Dobbiamo costruire un’equilibrio di rappresentanza vero se vogliamo una società migliore per tutti, dobbiamo trasformare in politica la nostra esprerienza, le nostre necessità. Sono convinta che si desse ascolto alle necessità delle donne si potrebbe fare una magnifico programma di governo, ma le prime a doversi convincere di questo siamo proprio noi.
Se amiamo ancora questo paese dobbiamo imparare a governarlo in fretta. Le donne che ne sentono l’energia e il desiderio devono farlo. E’ Un impegno che di dobbiamo prendere non solo per ambizione ma soprattutto per necessità. Ci troviamo in un disastro, ma di questo disastro non siamo del tutto innocenti neanche noi”

“Siamo state fin ora troppo timide, troppo fiduciose, troppo conniventi, troppo deleganti, troppo ubbidienti”

“Ci vuole una spallata, adesso è ora di dargliela questa spallata, ma non solo a Berlusconi ma anche agli uomini più vicini a noi che occupano troppi posti, troppi luoghi ben coscienti di stare seduti sul loro tesoro, cioè una poltrona”

“Per quanto mi riguarda non voterò più un partito che non garantisca una forte presenza di donne al governo di questo paese e non ho detto liste elettorali, ho detto governo. E intendo donne che magari escono da severe scuole di amministrazione dello stato e non dal concorso di miss Italia o dal letto sfatto del potente di turno. ”

Ancora meglio: un partito trasversale delle donne.
Dobbiamo farlo.

Grandissime come sempre 🙂
Bello vedere che ci sono pure gli uomini 🙂

@Amedeo, Paola e tutte/i
Posto qui un brano di un mio intervento sul blog di Marina Terragni, la quale ha inserito nel suo blog l’intervento di Alessandra Bocchetti. Discutiamone e vi chiedo di farlo lasciando sullo sfondo l’idea di un presunto eccesso, pensiamo bene a come stanno realmente le cose in Italia e proviamo a pensare che ciò che si è conquistato, in termini di nuova coscienza maschile, non è ancora sufficiente per la libertà femminile, anzi, ma nemmeno per quella maschile.

In questi anni ho sofferto molto della mancanza di Alessandra. Non voglio dire che le altre donne con le quali ho cercato un dialogo, anche da qui, non sono state importanti, tutt’altro, ma senza donne come lei sulla scena pubblica, senza il milione di donne in piazza, senza Susanna Camusso al potere nel sindacato, senza Catiuscia Marini al governo di una Regione, senza gli uomini con noi in piazza , sono accadute cose che mi hanno dato la percezione di essere di nuovo molto vulnerabile, come donna e come soggetto.
Siamo state da un lato lasciate libere di prendere i nostri contatti con il mercato, compreso quello della politica e questo ha permesso piccolissimi passi in avanti, grandi sì, ma in numero insufficiente come quelli che citavo sopra (Camusso, Marini).
I femminicidi sono aumentati in modo impressionante.
Alle nostre carriere bloccate non ci ha più pensato nessuno, anzi, il governo ha creduto bene di interpretare nel senso più becero della parità le normative europee e, per fare un esempio, il peggiore, ha stabilito per legge che il lavoro non retribuito delle donne deve restare invisibile (le manda in pensione a 65 anni, ricordate?).
Abbiamo tradotto in inglese la persecuzione maschile, quella che in genere si ha dopo il ripudio (grazie Marina per averlo detto così bene), l’abbiamo chiamata stalking, è un reato e lo è dentro gli orizzonti conquistati dal femminismo (reati contro la persona e non contro la morale, ricordate anche questo?), ed è un reato che abbiamo visto normare da un ministro, Mara Carfagna, prodotto dentro il sistema che conosciamo bene e mi chiedo se sarà un caso se anche dopo quella legge, le donne continuano ad essere terrorizzati dagli stalker.
Abbiamo “assaporato” in tutto il suo splendore (!), qui e altrove, il ciberstalking, frutto dell’ondata neoparitaria in mano a uomini rancorosi, irrisolti, ma irrisolti anche dentro un Diritto di famiglia non più discusso, non più elaborato in questa terribile pausa dal femminismo ad oggi.

@Tutte (e tutti): è la stessa cosa che ho pensato anchi’io: “non lasciamo che tutte queste risorse si disperdano, mettiamole a frutto, subito”. L’idea della lettera aperta mi sembra ottima, ma la fase di elaborazione (breve come sappiamo fare quando vogliamo) dovrà raccogliere la partecipazione di pensiero più ampia e più rappresentativa, in modo da raggiungere una sintesi efficace e operativante spendibile. Vabbe’ era difficile spiegarsi senza astrarre 🙁 🙂

Anch’io purtroppo non ho trovato lo striscione! 🙁
Ma è stata comunque un’esperienza fortissima, energetica, galvanizzante!

Siamo una potenza!!!

Anche nella mia piccola città, Ancona grande partecipazione e per fortuna non politicizzata.
Bene ci siamo unite, gli uomini non si sono tirati indietro ma ciò che mi chiedo è cosa accadrà domani, dopodomani e i giorni a seguire perchè non basta scendere in piazza un giorno per ritrovare il rispetto, la dignità e l’uguaglianza negata da sempre. ci vuole molto di più ogni giorno e in ogni momento e campo. Io ci spero e spero che anche gli uomini si distacchino sempre più dal retrogrado modello maschile che vede la donna come oggetto, madonna o puttana mentre dovrebbe riconoscerla come pari. Speriamo in un futuro migliore

Io ero a Milano e in provincia e ho rotto il silenzio insieme a 70000 persone :ho sentito Gad Lerner, Franca Rame, la grande sindaca di Cinisello Daniela, (Tremate tremate le DONNE son tornate).

@Lorella@Tutti: come gia’ condiviso ieri con alcune amiche dell’obelisco, io credo che in questo momento la priorita’ numero uno sia di riappropriarsi del voto, e cioe’ di chiedere a gran voce che venga cambiata la legge elettorale. Credo sia una priorita’ per 2 motivi: primo perche’ dove non c’e’ rappresentanza, sia essa maschile o femminile, non vi e’ democrazia (e lo stiamo vedendo) e soprattutto “senso di responsabilita’ da parte degli eletti e obbligo di rendere conto delle proprie azioni agli elettori”, secondo perche’ se dovessimo andare ad elezioni con questa legge sarebbero i capi partito a scegliere quali donne sarebbero eventualmente venire “elette” e quindi verrebbe azzerato il concetto di meritocrazia…altro elemento indispensabile per assicurare che le persone qualificate (uomini o donne) si occupino della cosa pubblica (non dimentichiamo che la stratificazione dell’incompetenza e della mediocrita’ hanno portato al declino della nostra Nazione).
Solo su questi due pilastri si puo’ costruire un’alternativa credibile. Il rischio e; che tutto resti come e’. Tra l’altro pare che dove c’e’ meritocrazia le donne abbiano piu successo degli uomini…quale meccanismo migliore per dare spazio alle donne e autorevolezza.

Ho settant’anni e per la prima volta ho camminato per le strade della mia città,BOLOGNA,
insieme a donne uomini bambini ,una moltitudine sorridente! Nessuna paura, aria di famiglia,senso di appartenenza, solo bandiere tricolori bellissime!!!!!!!!!!!!!!

sei una forza!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
io ero a torino.. minorenne offesa

cari tutti e tutte, volevo evidenziare che ieri, dopo il servizio sulle manifestazioni, il grande tg1 di Minzolini ha inviato un servizio più lungo sulla chirurgia estetica, naturalmente mostrando solo donne che ne usufruiscono, e facendo sembrare un’operazione come l’acquisto di un maglione

@Luigia
Non difendo chi spara sui migranti! Hai franteso. Non appoggio assolutamente certe politiche.
Circa l’invito natalizio x le prostitute, sai bene che non potrebbe accettare… Il 90% delle prostitute di strada sono schiave! E fra i pochi che fanno qualcosa di concreto ci sono cattolici, vedi Don Bensi.

@Paola,
stanno già trovando ascolto! Ti testimonio che intorno a me c’è una sete enorme di questi saperi e un’accoglienza calda, profonda, sentita. Non faccio che distribuire copie delle pagine salienti di quella cultura che, per fortuna, è tutta da vivere, da trasformare in azione politica ma anche in nutrimento personale. Noi qui abbiamo avuto Lorella più volte e ogni volta si apre un fiume di interesse, di passione. E’ come se lei riuscisse a riattivare qualcosa di sopito ma anche di presente e credo che nel piccolo (nel senso di circoscritto) delle realtà dove lei si muove, accada ciò che sta accadendo al Paese. Io non mi stanco di dire che è (ri)nato tutto da lei, in Italia.
Hai ragione, Paola, i motivi di questa pausa sono tanti e ci sarà modo di entrarci dentro per capire meglio ma intanto voglio dire qualcosa che ho già scritto altrove e che mi piace condividere nel blog nostro. Il pensiero del nostro movimento di donne è spesso definto inaccessibile, come anche tu in parte rilevi. Eppure anche qui, non mi stanco di dire che io ho potuto accedervi possedendo una cultura e un’intelligenza media. Ho usato una chiave, è vero e anche questo voglio condividere. Ho usato la chiave di volta della risonanza. Ho appreso il “segreto” da Carla Lonzi che spingeva a trovare in sé la verità e non nei saperi monolitici del pensiero patriarcale. A un certo punto, studiando, partecipando a seminari di filosofe anche raffinate, come Angela Putino, che non era certo la più semplice da seguire, a detta di molte e molti, io venivo travolta dal fatto che sentivo, percepivo proprio che per dire ciò che diceva sceglieva le parole ad una una, con cura quasi filologica e le accostava ascoltando le nostre espressioni, modulandosi nello spirito di chi aveva davanti. Io sentivo e capivo con chiarezza che quelle parole, quelle sole, messe così vicine, potevano essere usate per dire quelle e non altre cose. E non c’era nemmeno bisogno di andarle a ricercare sul vocabolario, tanto suonavano perfettamente nel discorso. Ma era un discorso che mi riguardava e mi riguarda profondamente.
Allora io penso che spetti proprio a noi di fare questa mediazione, quest’opera di traduzione del, non dimentichiamolo, nostro pensiero femminista, a tutte le altre, tutte coloro che non hanno ancora avuto accesso, non solo le giovani generazioni. Perché ci sono compiti che spettano a ciascuno, a seconda, anche dell’età e dell’esperienza e noi non possiamo esimerci dal nostro.