Horror Vacui

Lorella,
penso di poter rispondere dalla terza domanda. Alle prime due non so.
La sedicente sinistra moderna (universitaria, PD, giovanile, radical-chic) ha il terrore di apparire catto-comunista e moralista. Si ispira nelle tematiche etiche al libertarismo craxiano del PSI anni ’80.
La coerenza non è più un valore ma diviene disvalore se costringe ad una scelta non conveniente.
Il PD non è di sinistra. Non si sa cos’è il PD, cosa vuole, che società abbia in mente, come consideri il lavoro e il profitto, cosa intenda per libertà, uguaglianza e giustizia sociale.
Nessuno o quasi nessuno legge i maestri: Cristo, Camus, Sartre, Marx, Voltaire, Bruno, La scuola di Francoforte, Bobbio, Pasolini. Semplicemente il giovane di destra è in genere o un teocon appartenente a Opus Dei, CL e cose simili oppure è un fascistoide rampante. Il giovane di sinistra è o un teodem appartenente all’Azione cattolica, alla Caritas e cose simili oppure è un indiviualista-utilitarista-pragmatico che crede di essere molto furbo e progressista. Sono gli uni la gamba degli altri.
Non c’entrano nulla con chi manifesta. Non so cosa amino e in cosa credano. So che nelle assemblee studentesche si fa fatica a sentire un pensiero con soggetto, predicato e complemento oggetto. Si fa ancora più fatica a sentire idee, visioni di società, ideali cui tendere e che possano fungere da collante. Per ora infatti la protesta, che appoggio e a cui partecipo attivamente, ha lo scopo di difendere il misero esistente che è comunque meglio del futuro prospettato. Ma, credimi Lorella, l’Università non va per niente bene così com’è. Occorrerebbero più professori, più alloggi, più strutture, maggior preparazione nei livelli di istruzione precedenti…
Almeno si riesce a far capire che il ddl Gelmini è semplicemente l’applicazione della manovra economica di Tremonti nel settore Istruzione. In parte si riesce anche a rendere consapevoli della mistificazione e deformazione della realtà portata avanti dai mass-media e dal Governo che parlano di riforma epocale per la scuola, meritocrazia, anti-baronismo…
E’ già qualcosa.
Chiudo con una battuta presente sul sito di Luttazzi, anche se qui magari non lo amate più di tanto:
“Bonolis: “Certa tv ha contribuito a corrompere il nostro paese”. E tu, ribelle con “Ciao Darwin”. (Andrea Miele)”

Ciao Lorella.
Credo che non ti sfugga proprio niente.
Sono le stesse domande che mi sono posta io ieri leggendo la notizia.
Ma chi lo sa meglio di noi? In Italia l’ipocrisia regna sovrana, un’ipocrisia che rende la nostra società un paradosso schizofrenico con conseguenze davvero raccapriccianti, una società che viene per giunta definita civile!

Ho 26 anni. Forse avrei preferito qualcuno di più “intellettuale” rispetto a Bonolis, ma credo che gli studenti abbiano il diritto di invitare chi vogliono. “La sfilata di intimo” andava in onda a tarda ora quindi i vostri poveri bambini non corrono rischi..(ma prima o poi dovranno saperlo che esiste il sesso e la seduzione). non so cosa abbia detto Bonolis agli studenti, può anche aver detto cose intelligenti, non è che uno siccome conduce Ciao Darwin (programma che ho seguito poco) è per forza un idiota.
Davvero io condivido la vostra battaglia contro la mercificazione del corpo femminile, ma non vorrei che si trasformasse in una criminalizzazione di tutte le espressioni pubbliche di seduttività e fascino (anche sensuale) femminile.
Qui per reazione al berlusconismo si rischia un neobacchettonismo di ritorno. Una donna orgogliosa della propria bellezza e che vuole vestire con abiti seducenti non è per forza un’oca giuliva e non ha nulla di cui vergognarsi, spero sarete d’accordo.
Sono maschio, e come ogni maschio etero ho dei desideri di cui non mi vergogno (dovrei?), ma non è solo per questo che parlo così, è che sono sinceramente convinto che una donna può essere bella, seduttiva, vestire in gonna corta ed essere colta, può anche fare la pornodiva, ma non per questo merita di essere etichettata come “nemica del femminismo”, si può essere seduttive, erotiche e intelligenti. Non c’è contraddizione.

Bonolis con Gaber non c’entra, è vero, ma Enzo Iacchetti è un estimatore di Gaber da sempre e ha voluto e condotto anche diversi festival e serate teatrali dedicate alle canzoni di Gaber..però sconta anche la “colpa” di condurre Striscia La Notizia,è un “complice” di antonio Ricci..cosa avrebbe pensato Zanardo se invece di Bonolis avessero invitato Iacchetti che con Gaber c’entra e anche molto?

“E vanno rispettate anche le donne che per motivi religiosi decidono di coprirsi interamente,”

aggiungo anche che il vestiario va rapportato al contesto lavorativo: se fai la maestra, tanto per fare il primo esempio che mi viene in mente, non puoi entrare in classe in costume da bagno, ma nemmeno in burka per evidenti ragioni. I tuoi studenti hanno il diritto di guardarti in faccia.
Scusate se porto esempi estremi, ma è per farmi capire

Paolo84,
qui nessuno ha criticato la scelta di divenire pornodiva. Tantomeno si propone di limitare la libertà di lavorare nel settore del porno.
Qui si parla di TV pubblica e TV in generale e di come le immagini agiscano nel nostro immaginario, quanto potere abbiano sul nostro desiderio e sulla nostra coscienza.
In particolare qui l’attenzione è rivolta a come la Donna è presentata in TV. Dalla visualizzazione di centinaia di ore di spazzatura (Uomini e donne, Scherzi a parte, Uno mattina, i Pacchi, Mammucari, pubblicità, Porta a Porta…) si conclude che nel 90% dei casi la donna è lì a fare coreografia oppure è ridotta a puro oggetto sessuale.
Si lotta affinché la Donna nella sua interezza e complessità possa trovare spazio nella TV.

Questi da sempre sono temi di sinistra. Come mai i giovani sedicenti di sinistra non se ne occupano e preferiscono il conformismo?
Perché oggi è conformista difendere il porno ad oltranza senza porsi domande un po’ più profonde.
Forse perché fanno paura le risposte?

Essere fan di Gaber non significa averne lo stesso spessore intellettuale, tanto meno avere spessore intellettuale può essere direttamente correlato all’avere una certa sensibilità sulle tematiche femminili. Chissà, forse nemmeno Gaber l’aveva.
Esistono un sacco di persone colte, anche di sinistra, che però quando si parla di femminile non hanno la minima cognizione di quel che vuole dire “tematica femminile”, perchè siamo in un paese che ancora deve essere educato e sensibilizzato alla tematica, quindi Paolo permetterai che chi invece di femminile e di sinistra se ne intende, denota la poca coerenza di invitare uno come Bonolis ad un evento che essendo di sinistra dovrebbe occuparsi, almeno nella teoria anche se sappiamo che nella pratica ancora non è così, di questione femminile.
Insomma, oggi la sinistra assomiglia un po’ a quelli che affermano “io amo gli animali” e poi si mangiano una bella bistecca ai ferri. Manca ancora quel tipo di coerenza perchè manca ancora quel tipo di educazione che i mass media del nostro paese ne frenano lo sviluppo.
Bonolis non è certamente un deficiente, ma è uno che sicuramente non ha ben chiaro il concetto di dignità e pari opportunità, è un altro figlio della subcultura berlusconiana maschilista e machista che scusami, ha ben poco a che vedere con la bellezza e la seduzione. Un primo piano di un lato b in perizoma ha davvero poco di bello nel senso più alto del termine, probabilmente perchè hai dimenticato di analizzarne i contesti, le finalità e soprattutto i risultati sociali-politici-educativi. Risultati che condizionano molto la sedicente libertà di cui tu parli sullo scegliere di fare la pornostar piuttosto che la scienziata, l’operaia o la velina. Bisogna fare un lungo lavoro interiore per capire davvero chi si vuole essere e sentirsi liberi di scegliere criticamente. Poi magari certo, esisteranno anche aspiranti veline o pornostar sicure della propria scelta, ma non è questo l’argomento di cui ci si occupa qui, nessuno ha mai sindacato sulle scelte individuali, semmai l’analisi di un sistema sociale che rappresenta e premia culi invece che cervelli.
Sai, anche le donne sono piene di desideri, io personalmente amo gli uomini… e proprio perchè li amo, compresi i loro corpi, non mi aspetto e tanto meno spero di vederli sfilare in perizoma come carne da macello o muti a far da decoro come i vasi. La seduzione, la bellezza, al di là degli addominali scolpiti o meno, è ben altro. E mi batterei per i loro diritti e la loro dignità come se fossero i miei. Perchè ho un padre, dei fratelli, un compagno e un giorno forse dei figli.

Cara Paola, non so che tipo di uomo credi che io sia, ma ti assicuro che bambole gonfiabili non ne voglio e non ne ho mai volute, a me piacciono le donne e penso abbiano diritto a non essere giudicate per il lavoro che fanno o per quanti centimetri di pelle decidono di mostrare in pubblico.
Marco, non difendo il porno a oltranza, difendo il diritto di una persona di fare quel mestiere senza essere etichettata come una che “non sa decidere con la sua testa”.
Marla, che anche le donne siano piene di desideri lo so e me ne rallegro, non ho mai inteso difendere la “donna-ornamento” televisiva nemmeno io trovo seduttive le inquadrature ginecologiche , ma la questione è più complessa e riguarda il diritto delle donne e di tutti noi di “raccontarsi” attraverso il corpo come meglio si ritiene, sono contento di sapere che non criminalizzate le scelte individuali anche se a volte sembra proprio il contrario.
E’ sbagliato premiare culi invece di cervelli, ma è altrettanto sbagliato affermare che chi ha un bel corpo e non lo nasconde non ha pure un cervello.
Quanto alla libertà di scegliere di noi tutti, uomini e donne, bè quella è sempre stata condizionata, in tutti i luoghi e in tutte le epoche da una serie di fattori economico-sociali e culturali..ma questo è ineludibile (siamo animali sociali e culturali) e non autorizza nessuno ad affermare che Belen Rodriguez è meno libera di Michela Marzano, tanto per fare un esempio, lo trovo di un paternalismo intollerabile che è una rewzione comprensibile all’essere governati da un puttaniere che vede le donne solo come oggetto di piacere, ma è una reazione sbagliata e controproducente.
La mia posizione è complessa e mi rendo conto che può essere equivocata (e infatti Paola ha equivocato), ma la questione è complessa quindi ritengo giusto avere una posizione altrettanto complessa.

Perdonate i refusi, dopo bonolis ci voleva un punto.

Vorrei che fosse chiaro, comunque, che il mio discorso esula da Bonolis e da Ciao Darwin (che ripeto, non ho seguito con assiduità)

@marco
grazie. condivido le idee su riforma e relative proteste. noi studenti siamo parecchio soli e autoreferenziali. forse per questo c’è bisogno dei “ponti” di cui parla sempre Lorella: per unire battaglie e conquiste delle generazioni passate a quelle di oggi. è l’unico modo per evitare che tutto vada perduto, e non solo in ambito di proteste studentesche.

A proposito di porno: in Inghilterra stanno studiando metodi per impedire l’accesso a immagini porno tramite Internet.
http://www.guardian.co.uk/society/2010/dec/19/broadband-sex-safeguard-children-vaizey
Qui linko anche l’inchiesta di Psychologies che dice che a 11 anni 1/3 dei bambini inglesi ha visto immagini porno.
http://www.psychologies.co.uk/put-porn-in-its-place/
Qui invece metto le riflessioni degli esperti riguardo le conseguenze:
http://www.psychologies.co.uk/articles/the-porn-virus/
Concludo: se il problema è discusso a livelli così alti e in un Paese di tradizione liberale come l’Inghilterra, possibile che in Italia si passi per moralisti-bacchettoni sempre e comunque?
PS: l’argomento è solo in apparenza fuori-tema perché spesso c’è una pornificazione della cultura popolare e dei programmi TV, come ben dimostra il documentario.

grazie Marco, grazie Marla, grazie Ilaria, io tutta ‘sta pazienza non ce l’ho più.

Grazie per i consigli di lettura, Sabina, ma preferisco la narrativa (Saramago, King, Isabel Allende, Acido Solforico di Amelie Nothomb…). Comunque non mi sento particolarmente confuso e l’argomentazione che io sarei “servo del sistema” mentre voi invece, suppongo, avete capito tutto lascia il tempo che trova. Comunque se credete di combattere il sistema prendendovela con Paolo Bonolis secondo me non andrete lontano. Il vero puttaniere italiano (nel senso di sfruttatore) è Marchionne.
Sul porno, caro Marco, confermo ciò che ho detto e preciso che di bambini non ho parlato, mi pare ovvio che la fruizione della pornografia debba essere riservata agli adulti (e sono gli adulti a dover vigilare su cosa guardano i pargoletti e magari discuterne insieme). Io facevo un discorso un po’ diverso sul diritto di una persona a non essere giudicata in base a quanti centimetri di pelle decide di mostrare in pubblico, poi che sul lavoro e nello studio debba contare il cervello e non l’avvenenza fisica sono d’accordo, ma non credo che chi nasconde la propria avvenenza fisica sia necessariamente più intelligente di chi la valorizza.
Sono scelte individuali ugualmente valide.

@Marco: credo che l’Inghilterra in particolar modo, sia considerata dalla maggioranza degli italiani un paese di bacchettoni e di moralisti, che spesso vengono definiti “falsi” magari perché i riferimenti corrono agli adultèri e scandali della famiglia reale…
Il problema è proprio che il metro di giudizio su questi temi, da noi è distorto e nell’ultimo trentennio è degenerato in questa distorsione: gli italiani in massa sono capaci di considerare altamente diseducativa una fiction “Beautiful”, perché la identificano col curriculum nuziale & sessuale di personaggi (guardacaso femminili) come Brooke Logan, senza notare i ben più numerosi tratti corretti di quelle rappresentazioni sociali (Brooke ha sempre preso e lasciato in nome dell’amore, un amore dai tratti mai umilianti, inoltre mi pare che non abbia mai intrattenuto 2 relazioni contemporaneamente), mentre nelle nostre produzioni abbondano le rappresentazioni di scorrettezze che non trovano adeguata soluzione (un adulterio che si protrae è praticamente la norma…) e sono quasi scomparse le riflessioni d’insegnamento, perché appunto la gente le associa a un “paternalismo” intollerabile per i tempi d’oggi.
Peccato che di quel paternalismo sono piene anche fiction d’importazione come “Desperate housewives”, tanto per citarne una di stampo prettamente femminile, che però guardacaso è considerata trasgressiva dalla maggioranza degli italiani, così come credo che una famiglia tipo “Brothers & sisters” sarebbe ritenuta meno unita dei Cesaroni; con questa bussola impazzita della correttezza e dell’evoluzione culturale, non mi meraviglio allora che da noi si sia perduta la percezione dell’umiliazione femminile.

Me lo chiedo anch’io cosa c’entri Paolo Bonolis con la cultura!
http://www.leggo.it/articolo.php?id=97040

Lorella, se l’attenzione dei troll è un segno del fastidio che il proprio lavoro dà – segno di efficacia, per quel che mi riguarda – allora devi essere davvero fiera (che non è l’unico motivo, ma insomma, anche queste sono conferme :-))

Sarà uno degli effetti della crisi, “abbiamo così tanto tempo e così poco da fare!”, come dice Willy Wonka. Per qualcuno, per fortuna, è il contrario.

@paolo84
continui a ribadire argomenti già affrontati più volte sul blog. vai a rileggerti i vecchi articoli con relativi commenti. c’è sempre qualcuno che fa la tua parte, rinfacciando questo “paternalismo” e c’è sempre qualcuno che,stanco, ripete: il corpo nudo è bello, siamo liberi di esporci quanto vogliamo, ma siamo contrari al fatto che il modello donna-velina sia l’unico che ci viene proposto. nessuno qui crede che le veline non abbiano cervello, hanno semplicemente fatto una scelta diversa da noi. l’importante è che vengano proposti anche modelli alternativi al loro. come è importante che vengano proposti modelli maschili alternativi a Bonolis. chiaro?

@paolo, allora ancora peggio. Fai buone letture, ma non ti viene il dubbio che qui si stia parlando d’altro. Non ho detto che sei servo del sistema, però se posso dire, parli come un Pomeriggio Cinque qualsiasi. Anche qui ripeto: forse tu giudichi le persone da come si mostrano. Noi, Lorella in un modo e io in un altro, giudichiamo il messaggio diffuso alla collettività. Del gruppetto dipendenti Mediaset mi importa poco. Certo che bonolis venga definito artista è il colmo. Uno che vende culo per vendere shampoo non è un artista è un bravo salumiere. Pertanto uno se la prende con MEdiaset, col Marketing, con la politica che approfitta del rincoglionimento e dell’abbassamento del livello culturale etc. Prova a fare una pensata diversa: ma non è che non è un questione di morale come mi hanno fatto credere e succedono invece altre cose?