Monthly archive Ottobre 2010

Generazioni del cambiamento

Riceviamo dall’ufficio stampa Aidos e diffondiamo.

Lancio del Rapporto UNFPA – Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione

Lo stato della popolazione nel mondo 2010

Generazioni del cambiamento: conflitti, emergenze, rinascita

Mercoledì 20 ottobre 2010, ore 11:00

Roma – Sala della Stampa estera, via dell’Umiltà 83/c

Il rapporto dell’UNFPA su Lo stato della popolazione nel mondo 2010 è diverso dai precedenti.

In occasione del decimo anniversario della risoluzione 1325 del Consiglio di sicurezza dell’ONU,la prima dedicata alla condizione di donne e ragazze nelle situazioni di conflitto e al loro ruolo nella pacificazione e ricostruzione dei paesi quando la guerra finisce, l’UNFPA racconta la condizione di chi sta uscendo da emergenze e disastri naturali attraverso la viva voce delle/i protagoniste/i.

Sono donne e uomini, ragazze e ragazzi di Bosnia ed Erzegovina, Liberia, Timor Leste, Uganda, rifugiati/e iracheni/e in Giordania, palestinesi confinate/i nei Territori occupati, sopravvissute/i al terremoto che ha devastato Haiti nel gennaio di quest’anno.

Raccontano come si passa dal trauma alla ricostruzione, dove si trova la forza per ricominciare, grazie a quali sostegni è possibile ripensare società nuove, più solide e vivibili. E rivela come conflitti ed emergenze cambino i ruoli delle donne e i rapporti di potere tra i sessi: dalla teoria della Risoluzione 1325 alla pratica delle tante attiviste, poliziotte, psicologhe, politiche e rappresentanti di organizzazioni della società civile o delle Nazioni Unite, alla conquista di spazi in cui le decisioni siano prese insieme da uomini e donne. Ovunque: in famiglia, nella comunità, nelle istituzioni.

Non senza

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Cetrioli? No, grazie.

Protestare serve, eccome. Come abbiamo più volte detto e ripetuto, esprimere il proprio fermo dissenso serve, eccome! Presto pubblicheremo un elenco di “proteste finite bene”.

Qui di seguito l’iniziativa di Letizia Ciancio, delle associazioni Corrente Rosa e Pari o Dispare. Letizia ha scritto una mail allo IAP (Istituto Autodisciplina Pubblicitaria), e molte altre donne hanno agito in modo analogo, e ha protestato contro la pubblicità della Sisley, quella della ragazza con la “fine metafora” del cetriolo. Disturbante anche per l’espressione della ragazza, ridotta ad oggetto di piacere sottomesso. Nulla di liberatorio in queste pubblicità che hanno solo scopo mercantile. Lo IAP ha  Quindi: scrivete, denunciate, protestate. Facciamoci rispettare. E la liberazione dei corpi decidiamola noi, non facciamocela imporre dai pubblicitari in totale carenza di creatività.

IAP – Ingiunzione del Comitato di Controllo


Ingiunzione n. 103/2010 del 22/9/2010

Nei confronti di Benetton Group Prodotto Linea abbigliamento Sisley Mezzo Stampa, affissioni Articoli violati 1, 9, 10

Il Presidente del Comitato di Controllo, visto il messaggio pubblicitario “Sisley – Let it flow”, rilevato su “Io Donna” –data copertina 4 settembre 2010– e su affissioni diffuse nella città di Roma nel mese di settembre 2010, ritiene lo stesso manifestamente contrario agli artt. 1, 9 e 10 Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, in quanto marcatamente allusivo e provocatorio, oltre i limiti accettabili in una comunicazione al grande pubblico quale quella pubblicitaria. Evidente, infatti, il carattere esibizionistico ed evocativo della raffigurazione, nella quale una donna è stesa a terra all’interno di un supermercato,

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Evadere dal quotidiano

Martedì 12 ottobre, ore 11, al bar Magenta di Milano sarà in mostra il lavoro di sartoria delle detenute del carcere di San Vittore.

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Reggeremmo l’Incontro?

Sabato sera le donne de  Il Corpo delle Donne si sono  ritrovate a Reggio Emilia per lo spettacolo di Pina Bausch, Kontakthof, con ragazzine/i dai 14 anni. Corpi alla ricerca di espressione, corpi non televisivi. Poi al mattino, nel bel chiostro che ci accoglieva, abbiamo parlato, e poi pranzato.

Com’è andata? chiede Claudio sul blog. Bene, bene direi.

Però vi rispondo con la mail di Marina, che è arrivata a Reggio da Napoli per stare con noi:

“Una volta sognai di raccontare delle storie e di sentire qualcuno che mi toccava affettuosamente il piede per incoraggiarmi. Abbassai lo sguardo e scoprii di trovarmi sulle spalle di una vecchia che mi teneva forte le caviglie e mi sorrideva. Le dissi : – No, no, vieni tu sulle mie spalle perché tu sei vecchia e io sono giovane -. – No, no -, insistette, – così dev’essere -. Vidi che lei stava sulle spalle di una donna molto più vecchia, che stava sulle spalle di una donna ancora più vecchia, che stava sulle spalle di una donna col mantello, che stava sulle spalle di un’altra anima, che stava sulle spalle…”

Tratto da Donne che corrono coi lupi, di Clarissa Pinkola Estes

Ecco, è andata così. Altro non saprei dire, per ora.…

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Stereotipi e studi neurali: un seminario in Bicocca il 12 ottobre

Continuano i seminari di ABCD. Il 12 ottobre si affronta la relazione tra gli stereotipi e gli studi neurali. Da non perdere per chi affronta in modo approfondito gli studi di genere. All’Università Bicocca di Milano, ore 14.30, dipartimento di Sociologia, aula Pagani.…

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La pelle dell’Anima

Sabato 9 ottobre a Collecchio, presso il Centro Culturale “Villa Soragna”, alle ore 17, si inaugura la mostra La pelle dell’Anima. Percezione e raffigurazione del corpo femminile tra Otto e Novecento.

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Per Sarah

Ieri notte l’hanno trovata, era vicino a casa, seppellita dalle pietre in fondo ad un pozzo; non c’entrava Facebook o una fuga d’amore. Più banalmente lo zio l’ha ammazzata, per il solito motivo: lui la voleva, lei no. Dunque l’ha strangolata. Niente di nuovo. Ora inizierà il solito circo mediatico popolato da voyeur dall’interesse morboso. Mi vengono i brividi.

Sarah aveva 15 anni e in tutti questi giorni l’ho pensata con tenerezza infinita: ero certa fosse scappata per un desiderio adolescenziale irrefrenabile di avventura; ero certa sarebbe tornata. A 15 anni, nonostante l’aspetto spesso adulto, si è ancora bambine, magari si fa già l’amore, però si disegnano i cuoricini sul diario, si promette fedeltà eterna all’amica del cuore, si tengono tanti pelouche sul letto. Come la piccola Noemi Letizia, resa mantide dal nostro immaginario malato e perverso.

C’è una questione maschile di cui è urgentissimo discutere. E proprio agli uomini che, come me oggi, si sentono affranti dalla morte di Sarah, chiedo di avviare una riflessione sul perché di tanta violenza e di tanta rabbia. La prima causa di morte per le donne sono le botte, botte che ci massacrano, pugni con cui vengono spaccati denti, ossa, organi interni. Io non riesco ancora a capire perché di fronte ad un appello come questo la prima reazione degli uomini sia di rifiuto e difesa. Nessuno pensa, non io, che tutti gli uomini siano dei violenti. Ma quando i giornalisti stranieri mi chiedono “perché le donne italiane non reagiscono?” io, anziché rispondere …

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