Hanno firmato in 100.000 quando il premier ha offeso una loro simile.

In altrettante hanno accompagnato con fierezza la staffetta dell’UDI in giro per l’Italia. Alcune hanno denunciato  la tv che le umilia. Altre hanno protestato con coraggio contro programmi indecenti che le privano di dignità.

Le più anziane tra loro tengono in piedi il famoso “welfare all’italiana”: in assenza di lavoro, di stipendi, di assistenza agli anziani, di nidi per i bambini, mantengono figli e nipoti oltre a dar loro alloggio.

Altre, le quarantenni, partecipano al mantenimento delle famiglie per 8/10 ore giornalmente e nel tempo restante fanno le casalinghe, ché la colf non se la possono permettere.

Dispongono di talenti eccezionali: vivono in un Paese che è agli ultimi posto nella classifica del gender gap, cioè della differenza tra generi, e ciò nonostante ottengono brillanti risultati a scuola, in università e riescono anche a fare figli. Pochi? In condizioni così anche uno mi pare un atto eroico.

Le giovanissime vivono all’interno di uno stereotipo che se avessi la loro età denuncerei i media giornalmente: tutte parrebbero volere fare le veline. Che non è la verità ma questa idiozia le obbliga a fare molta piu fatica delle loro coetanee europee per essere ritenute  credibili al di là di un bel faccino e un bel sedere.

Non sbaglio quando dico che l’immagine dei media indebolisce la nostra autostima. Non sbaglio quando dico che vedendoci ritratte perennemente a culo per aria, ammiccanti e disponibili, stiamo perdendo fiducia nelle nostre capacità intellettuali e pragmatiche.

Dove sono tutte queste donne? Dove siete? Dove siamo nascoste?

In conseguenza dell’esplodere della fogna estiva che sta provocando miasmi repellenti e scenari futuri catastrofici, tutti i partiti, nuovi partiti, piccoli movimenti, singoli individui si stanno esibendo in pronostici di vario genere.

Ebbene da nessuno sta emergendo con forza un nome o una candidatura femminile. Da nessuna parte si legge di uno scenario che preveda le donne in posizioni rilevanti. I partiti non pensano che sia necessario. Probabilmente anche noi non lo riteniamo importante. E quindi si continua a pensare che di noi si possa fare a meno.

Amiche, ragazze, donne: ma dove siete?

Io so, capisco e condivido che i tempi e i modi del Femminile non sono quelli della politica al maschile. Che il nostro agire, quando è dettato da un femminile profondo e non da un scimmiottamento del maschile, si manifesta talvolta in modo nascosto, al riparo dal mondo, ma non per questo è meno potente.

Ma questo nostro tenerci al di fuori, ora, non credo di condividerlo.

E se vogliamo starne fuori, facciamo almeno pesare il nostro numero: siamo la maggioranza. Diamo il voto a chi di noi si interessa. Davvero.

Chiediamo proposte serie e concrete: che i prossimi mesi siano anche dedicati se non a progettare la proposta migliore, almeno a vagliare quelle a noi favorevoli. Non tutte hanno il tempo per informarsi, non tutte hanno i mezzi culturali per farlo. Allora aiutiamoci: offro questo spazio a chi spiegherà a tutte le donne, con parole comprensibili ed in modo serio ed esaustivo , cosa i partiti propongono per noi. E su questo li valuteremo. Fate un efficace passaparola per favore.

Primarie? Il candidato cosa farà per le donne? Sindaco di Milano? Cosa ipotizza per la maggioranza della popolazione?

Perdiamo anche questa occasione? Se non troviamo il modo di auto-rispettarci, sarà difficile chiedere rispetto.

Attendo con fiducia le vostre risposte.