“Una delle obiezioni più frequenti alla funzione educativa della televisione è che la tv risponde a una precisa richiesta del pubblico. Una frase che lo stesso Popper si è sentito dire dal responsabile di una tv tedesca: “Dobbiamo offrire alla gente quello che la gente vuole”. La replica di Popper è lucida e significativa: “Come se si potesse sapere quello che la gente vuole dalle statistiche sugli ascolti delle trasmissioni. Quello che possiamo ricavare da lì sono soltanto indicazioni circa le preferenze tra le produzioni che sono state offerte”.3 Quindi, la questione sulla presunta antidemocraticità di qualsiasi normativa che indirizzi la tv in senso etico ed educativo viene liquidata come non pertinente dal filosofo che è stato, è bene ricordarlo, il simbolo stesso della democrazia nel Novecento e che ha teorizzato la società aperta: “Non c’è nulla nella democrazia che giustifichi la tesi di quel capo della tv, secondo il quale il fatto di offrire trasmissioni a livelli sempre peggiori dal punto di vista educativo corrispondeva ai princìpi della democrazia ‘perché la gente lo vuole’ […]. Al contrario, la democrazia ha sempre inteso far crescere il livello dell’educazione; è, questa, una sua vecchia, tradizionale aspirazione”.

Per risolvere il problema, Popper propone di istituire una patente, un corso di formazione, per tutti coloro che si apprestano a lavorare in televisione, in modo che siano preparati al delicato compito che li aspetta: educare larghi strati della popolazione. Non vuole alcuna censura Popper, la trova inutile applicata alla tv, oltre che un male in sé. Ma, non diversamente da quello che si fa per i medici, pensa che sia folle affidare un ruolo così delicato a chi non ha una preparazione specifica: “Uno degli scopi principali del corso sarà quello di insegnare a colui che si candida a produrre televisione che di fatto, gli piaccia o no, sarà coinvolto nella educazione di massa, in un tipo di educazione che è terribilmente potente e importante. Di questo si dovranno rendere conto, volenti o nolenti, tutti coloro che sono coinvolti dal fare televisione: agiscono come educatori perché la televisione porta le sue immagini sia davanti ai bambini e ai giovani che agli adulti. Chi fa televisione deve sapere di avere parte nella educazione degli uni e degli altri”.

tratto da IL CORPO DELLE DONNE, ed. Feltrinelli