28-29-30 maggio, tour in Puglia

Gli uomini partecipano poco…perché? Forse anche perché, come ci dà fastidio essere trattate per stereotipi, anche loro si infastidiscono quando lo facciamo noi verso di loro… Che senso ha per un uomo differenziarsi, accostarsi a un discorso nuovo per poi sentire che viene riproposta la categoria generica “gli uomini”? Se c’è una necessità oggi, per andar dentro i cambiamenti, è quella di uscire da queste categorie standard, per tutti i generi. Oggi la situazione è così fluida, le persone sono così incerte nella loro identità, che paradossalmente è fin troppo facile rifugiarsi nello scontato, nel semplicistico. Rimodellare i rapporti tra generi non è mica uno scherzo, ha ragione Lorella. Bisogna però avere fiducia nella possibilità di farlo. Credo che al di là delle apparenze oggi dentro moltissime persone, di ambo i sessi, se si esce dal superficiale, dallo scontato, ci sono miniere di desideri altri, una ricerca confusa di altri approdi, risorse, anche etiche, nascoste… E forse è questo che ha consentito una risposta ricca per es. al film. Concordo che c’è bisogno di progetti, altrimenti anche questa tematica sarà inghiottita dal cicaleccio…

Ciao Lorella,
questa mattina ero in libreria, ad ascoltarti. Da quando ho visto la puntata dell’infedele, ho sempre esortato, in famiglia, in ufficio, gli amici, a guardare il vostro documentario. Spero serva. Quello che mi lascia esterefatta è che oggi nessuno s’indigna più. Io ho 38 anni, la scena finale, quella dei prosciutti, è dolorosa… dolorosa come uno stupro fisico e psicologico, ma siamo tutti indifferenti. Perchè?
Grazie per quello che stai facendo nelle scuole, il futuro deve partire da lì.

daniela