Volevo sollevare una questione a caldo, dopo l’incontro di ieri sera con Lorella Zanardo, perché è stata una serata interessantissima e piena di stimoli, e le idee affiorano numerose. Mi piacerebbe ricollegarmi a quello che lei diceva a proposito del problema dell’infanzia e al fatto che non se la sente di fare un documentario sul “corpo delle bambine”. Penso che il tema interessi a molti, perché molti di noi sono madri e padri e ci riguarda da vicino come genitori, oltre che come cittadini e società civile.
Sono d’accordissimo con la Zanardo quando dice che l’argomento è troppo complesso e delicato e penso che non si possa trattare la sessualità infantile o pre-puberale solo dal punto di vista sociale senza tenere conto dell’aspetto psicologico che investe, e che non può essere oggetto di un documentario amatoriale. Però penso anche che la questione potrebbe e dovrebbe essere presa da un altro verso.
Il bambino, in fondo, è un soggetto vulnerabile in sé, a prescindere che sia maschio o femmina. Anche in televisione, secondo me, l’atteggiamento sessista interviene quando il bambino comincia a non essere più considerato tale, ma un individuo che si svilupperà secondo le caratteristiche specifiche del suo genere (sto pensando alle pubblicità mirate, maliziose o stimolatrici di certi impulsi). Al contrario, quando il bambino è nella piena fase infantile, da quello che ho potuto vedere, è trattato indistintamente dalla e nella tv, che spinge proprio sul suo essere soggetto vulnerabile, privo di una consapevolezza, di strumenti critici, di quei freni inibitori che subentrano più avanti, in uno sviluppo sano.
Questo mi è venuto in mente in tre occasioni, capitando per caso su dei canali in cui dei bambini si stavano esibendo. La prima era una trasmissione con Pupo, non so come si chiami, che davano qualche tempo fa. Insieme a lui, vestito di tutto punto e tirato a lucido, un bimbetto un po’ grassoccio di 7 o 8 anni, la sua copia perfetta, stesso vestito (un completo blu scuro, con la cravatta!), stessa pettinatura, stesso atteggiamento, stesse parole, praticamente la caricatura grottesca. A un certo punto è arrivato, mi pare, Gigi d’Alessio, e tutti e tre si sono messi a cantare, e questo bambino era lo scimmiottamento dei due, una cosa patetica, seriamente. La seconda occasione era, credo, la trasmissione Ballando sotto le stelle. Dico credo perché non mi sono fermata abbastanza tempo da verificare il chi e il perché. Comunque lì c’erano mandrie di bambini e bambine che ballavano a coppie, truccatissimi, con il sorriso di plastica, completamente snaturati. Mi hanno fatto paura, mi sono venuti in mente degli automi, a cui si dice cosa devono fare e lo fanno, punto. La terza occasione era lo Zecchino d’oro di quest’anno. Quando ci sono capitata c’era un coro di bambine, vestite di rosa, con degli enormi fiocconi rosa ai codini, alcune bruttine, poverette, e rese ancora più brutte da questa mise pacchiana. E si credevano bellissime, gareggiavano a chi sembrava più stupida, esattamente come le grechine descritte dalla Zanardo nel documentario.
Io mi chiedo allora, cos’è rimasto dell’infanzia in questi bambini? Non voglio fare della retorica sull’innocenza dell’infanzia, per carità, ma se a 7-8 anni impari che la tua massima aspirazione deve essere imitare gli adulti che vanno in tv, cosa ti resta da fare, dopo? Come farai ad affrontare la vita reale?, sei già prigioniero. Penso che questa non sia altro che prostituzione minorile.
A me piacerebbe che anche il tema dell’abuso dell’infanzia da parte della tv, che colpisce i bambini trasversalmente e che, a mio parere, rappresenta proprio una violenza sulla loro anima, fosse trattato e dibattuto, magari proponendolo e portandolo in giro esattamente come quello del corpo delle donne. Vorrei sapere il parere di tutti quei genitori, reali e putativi, che sono preoccupati per il futuro dei propri figli (e di quelli degli altri).
Chiara, hai mica visto per caso “chi ha incastrato peter pan?”
Anche lì situazioni imbarazzanti, costruite, manovrate da far rizzare i capelli.
Bambine/i che ponevano domande agli ospiti (attori, cantanti, gente di spettacolo) che tutto erano fuorchè originali e spontanee.
Anche la trasmissione di ieri sera condotta da gerry scotti ha per protagonisti bambini che si esibiscono cantando canzoni di adulti mi ha reso perplessa, l’ho vista di “striscio” ma nn mi ha dato una buona impressione. I quesiti che proponi tu sono molto importanti e molto sentiti da me, che ho un figlio di 14 anni e che seguo attentamente la sua cresita.
Ti posso consigliare il libro “Ancora dalla parte delle bambine” di Loredana Lipperini, se ancora non lo conosci, a me è stato molto utile.
Ho conosciuto personalmente l’autrice l’anno scorso durante una sua conferenza in occasione dell’8 marzo, è stato molto interessante anche il dibattito che ne è seguito…..
Il consumismo, la moda, i nuovi modelli imperanti tendono a rubare l’infanzia ai nostri figli, a farli crescere in modo forzato come i polli di allevamento. Hai ragione tu, bisogna stare molto attenti……un caro saluto