“Basta spegnere la tv”!, commenta sicura la femminista radical chic seduta in terza fila. Abiti sobri, capelli grigi diononvoglia la tinta!, peccato non sia estate perché le birkenstock sono una certezza. E le donne che non appaiono come lei, sono certo nemiche.

“Basta spegnere la tv”, ribadisce a gran voce, sicuro di se, il direttore di una sede regionale, regione di “sinistra”, della Rai.

“Ma perché non spegnete la tv?”, insinua saccente la studentessa universitaria. Avrà 20 anni ma la sicurezza che le proviene da una famiglia colta, lo si annusa già a distanza.

Io, se fossi uno dei pochi operai rimasti, voterei Lega.

Anzi no. Dato che io non ho 20 anni, e sono una ancora capace di incazzarsi, io questi li contesterei duramente.

A muso duro mi alzerei e, con la voce che si fa sentire griderei: “ehi tu, bella di sinistra. E tu della sede regionale di una tv di stato. Dico anche a te ragazzetta che straparli. Spegni la tv e vai a teatro? Spegni la tv e parli con i tuoi amichetti di Baudrillard? Spegni la tv nel tuo casale nel Chianti e guardi la luna? A me mia mamma mi ha messo davanti alla tv a 3 anni. Io se non guardo il Grande Fratello che cavolo devo fare? Che a leggere con piacere si impara da bambini, e pure a teatro non ti viene voglia di andare, alla mia età e se non ti hanno insegnato a farlo”.

Vedete, durante i dibattiti da qualche tempo mi viene il vomito. Come diceva Vasco: “mi viene il vomito, è piu’ forte di me.”.

Io vi devo dire, così mi conoscete meglio, che la sinistra radical chic è per me il cancro dell’Italia, peggio di Berlusconi.

Magari così decidete di non leggermi più, e va bene così.

“Cattocomunista” mi dice uno dopo un incontro.

A me è parso un gran complimento.

E mi sono anche ampiamente rotta di quegli uomini conigli che scrivono con ‘sta storia delle femministe che dovrebbero odiare gli uomini.

A me gli uomini sono sempre piaciuti. E cosa c’entra chiedere rispetto con il desiderio.

Mi viene il vomito perché penso a tutta la solitudine di chi non solo non ha ha avuto la possibilità di ampliare le proprie vedute, di conoscere, di viaggiare, di capire. Ma che ora viene pure abbandonato da tutti. Anche da chi dichiara, votando, di essere di sinistra, che non vuol dire piu niente, e certamente non vuole piu dire occuparsi di chi ha bisogno, occuparsi di far crescere la consapevolezza in chi non ne ha, per sfortuna o per incapacità.

Spegnere la tv è un atto elitario. Che sia chiaro.

Posso decidere di non guardare la tv perché è obbiettivamente orribile ma non vantarmene e ancor più raccomandarlo come una ricetta di bon ton.

Significa non comprendere piu il Paese, non vedere il disagio, non frequentare gli ipermercati di sabato pomeriggio, non andare mai in periferia, non passare mai un estate dove i comuni mortali vanno in vacanza. Non essere mai entrati in una scuola, se non del centro città.

Comprendere. Com-prendere. Prendere insieme. Prendere con sé.

Questa politica incapace di prendere con sé e quindi di capire profondamente.

E da donna dico che è una politica incapace di comprendere, nel senso di “contenere in sé” gli ultimi. Che è anche un pensiero profondamente cristiano. Nel senso più alto.