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“C’è una ruga che parte dalla mia tempia e termina sotto l’occhio destro. Esita, vacillando lievemente, incerta su dove vuole arrivare. È la strada che percorremmo un giorno in Provenza, quando si era fatto tardi ed avevamo fame e voglia di fare l’amore e non si trovava un albergo, e questa strada continuava tra i campi di lavanda e io sudavo e tu non ti perdevi d’animo, e infine arrivammo.

Poi c’è una ruga, piccola ma profonda, tra le sopracciglia. Breve come la telefonata che veniva da lontano a farmi piangere, come la notte passata ad aspettare notizie, come un’inutile preghiera.

“Ci sono due rughe sottili agli angoli della mia bocca. Quelle sono le risate convulse tra i banchi di scuola, all’ultima ora del venerdì, o ai funerali, quando non si dovrebbe ridere ma non si riesce a smettere, o nella penombra di un cinema, o le risate per i comici di piazza nelle sere morbide d’estate quando avevamo un po’ bevuto.

Il ventaglio di segni intorno ai miei occhi, invece, sono giornate di sole accecante sul mare, gite in barca tra le isole greche col salmastro che brucia la pelle e vino bianco nei calici verdi e parole leggere come il vento. E svolte improvvise, pianti immotivati, litigi, letture notturne fino alle ore piccole senza poter posare il libro, sorprese, delusioni, innamoramenti.

Le rughe sulla mia fronte sono come le onde del mare, come l’orizzonte di colline del mio paese, come i capelli di mia figlia quando si scioglie le trecce. Sono la mia storia e la nostra, si intrecciano ad altre rughe nella rete infinita di attese e ricordi che mi rende ciò che sono.”

A capo

Cinzia Marini

A capo

A capo

A capo

A capo

Nel volto accadono  emozioni, sentimenti, pensieri. La fotografia è il  fermo immagine che

ci permette di vederli, e di leggerne la storia nella trama  della pelle.

Da qualche tempo i volti veri  delle donne sono stati cancellati

dall’immaginario collettivo, e così le tracce  del loro vissuto. Ma il

rimosso, lo sappiamo tutti, prima o poi diventa  pericoloso. Dalla

necessità e urgenza di riportare alla luce questi volti e le storie

che raccontano è nato nel  il progetto Un’Altra Donna: un work in

progress, una mostra e un blog: www.unaltradonna.wordpress.com

la foto di Cinzia Marini qui sopra è opera mia, ne trovate altre sul blog.

Laura Albano, fotografa

A capo

A capo

A capo

Ogni tanto questo Blog sarà a disposizione di chi ci legge e che, nelle cose che fa, ci mette la faccia.

Oggi ospitiamo Laura Albano e le sue foto con uno scritto di Cinzia Marini.

C’è bisogno di facce, facce vere, facce che raccontano di una vita che non si ferma all’apparenza.

Volti alternatvi ai “non volti” televisivi e pubblicitari.

Che raccontano di noi a chi ci incontra.

A capo

Mettiamoci la faccia.