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Interessante GIAP su quanto sta accadendo in Italia

Interessante GIAP su quanto sta accadendo in Italia

Tratto da GIAP:

Intanto, non è un golpe. Non c’è bisogno di un golpe. In Europa, il golpe è démodé da almeno quarant’anni. E’ assodato che si possono ottenere gli stessi risultati con più discrezione e gradualità. Il che non vuol dire con meno violenza: è solo un diverso uso della violenza, più dosato, capillare, diversificato. In questo momento, come altre volte è successo, diversi poteri costituiti comunicano tra loro con un linguaggio allusivo e cifrato, linguaggio fatto di attentati, provocazioni, bombe che uccidono nel mucchio, pacchi-bomba e bombe-pacco, sigle multi-uso in calce a volantini di rivendicazione bizzarri e pieni di errori marchiani. Cosa esattamente si stiano dicendo questi poteri costituiti, questi settori di capitalismo italiano e internazionale, forse non lo sanno nemmeno loro. Appunto, è un linguaggio allusivo, tipicamente mafioso, e nemmeno loro ne colgono tutte le sfumature. Sulla sostanza, però, sul nucleo di senso di questi messaggi, in diversi cominciamo ad avere sospetti. Si parla già, benché ancora timidamente, di una nuova “strategia della tensione”, un nuovo “stabilizzare destabilizzando”. E chissà se è una semplice coincidenza che negli ultimi tempi si sia ricominciato a depistare sulla strategia della tensione degli anni ’60-’70: Piazza Fontana fu un po’ colpa anche degli anarchici etc. Il fine diretto o indiretto di ogni atto della strategia della tensione è criminalizzare i movimenti, o comunque ostacolarne le lotte, renderne più difficile lo sviluppo. Una società civile ansiosa e impaurita, nonché mobilitata sulla base della paura, è una società che tira la carretta

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Quali Pratiche?

Di tutto ciò che è stato scritto in questi giorni, il commento piu interessante mi pare quello di Alessandro del collettivo Militant, postato sul blog di WU MING, di cui qui riporto l’inizio:

Beh, è evidente che non conosco tutti e 300.000 i manifestanti. Però conosco più o meno direttamente tutte le aree politiche romane e tutte le aree politiche italiane che sono state in piazza oggi. Il dibattito su cosa doveva e non doveva essere questo 15 ottobre, inoltre, era assolutamente pubblico e aperto…” [continua]

Mi lascia perplessa invece ciò che trovo scritto su Minima & Moralia, quale commento alla manifestazione: “Mi ha colpito il fatto che molti di voi fossero ragazzini di 16-17, al massimo 20 anni. I cani sciolti e i capi ambigui tra voi erano molto più anziani, come sempre, ma molti di voi – ho visto le vostre facce dietro i fazzoletti e le maschere, sotto i caschi – non avevano più di 20 anni.E allora mi sono chiesto: da dove uscite fuori? In quali luoghi, su quali libri, attraverso quali lotte vi siete formati in questi anni? Cosa pensate della politica, dal momento che non avete altre idea di manifestazione politica che questa?

Quanti anni ha chi scrive? Quanti anni lo dividono dai ragazzini in manifestazione? Tantissimi parrebbe. I quarantenni non hanno luoghi di frequentazione comune con i ragazzini? I ragazzini sono così alieni ai quarantenni?

Questo è un commento giunto a questo blog ieri, lo …

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“Se non ora, quando” secondo i Wu Ming

Ecco un post che mostra i volti e racconta le biografie di donne che hanno fatto, combattuto, cambiato le cose……

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Il Genitore Simbolico

Ho potuto leggere con calma l’interessante articolo di Wu Ming qui a lato, solo mentre viaggiavo verso Saluzzo. Prima non avevo avuto tempo. D’accordo su tutto, mi è parso evidente che lui/maschile pensa quello che io/femminile faccio concretamente. Ritengo entrambe le nostre funzioni fondamentali: lui spiega bene in quattro cartelle con riferimenti importanti cio’ che io ho compreso e che è premessa del mio lavoro nelle scuole e nei convegni.

Ora una premessa la devo fare io a voi qui: Non c’è più tempo. Tempo scaduto. In giro per l’Italia c’è l’emergenza. In giro per l’Italia si trovano 3 tipi di situazioni: -assemblee di giovani affamati di futuro, speranze, progetti, concretezza -adulti in cerca di obbiettivi intorno ai quali attivarsi -adulti catatonici incapaci (apparentemente)  di qualsivoglia reazione.

Allora, e mi spiego definitivamente, non è questo tempo di lussi, e per me lusso è anche l’indugiare in piaceri che la parola colta produce. E’ come se in trincea un soldato si crogiolasse nella lettura dell’Arte della Guerra di Sun Tzu: ottimo testo, ma intanto al tuo compagno hanno fatto saltare le cervella. Magari era più utile darsi da fare aiutandolo, nascondendolo, proteggendolo. Non è tempo di lessico corretto a tutti i costi: scrivo spesso così di fretta che salto volutamente le doppie. Sapete, non sono una zulù: la mia laurea in letteratura grida vendetta: tant’è, la lascio gridare. Io intanto corro a Collecchio, a Belluno, a Gioia del Colle: le mie doppie restano nei tasti del pc. Sono fiduciosa che …

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Il “Potere Pappone”, di Wu Ming

Il potere si è fatto pornocratico. Il porno è esondato dai confini che occupava come genere della cultura di massa. La televisione italiana controllata da Berlusconi è piena zeppa di corpi nudi, montagne di tette e culi. Documentari come Videocracy (2009) e ancor più Il corpo delle donne (2009) hanno mostrato agli spettatori di altri paesi fino a che punto il berlusconismo abbia fondato il proprio potere sull’ipersessualizzazione del mondo quotidiano.

Questo è il finale di un articolo di Wu Ming in cui veniamo citati e dove si propone una interessante, approfondita e psiconanalitica lettura della natura della crisi italiana attuale.

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