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Cattiva Maestra Televisione/4

Chi è in grado di criticare la televisione, non guarda più la televisione, o la guarda distrattamente. Lo sapevamo e lo si evince dalle mail che arrivano al blog. Spesso invece chi guarda tanta tv non ha i mezzi per interpretarne i messaggi. Molti psicologi dell’infanzia consigliano di non lasciare mai i bambini da soli davanti allo schermo, ma di seguire con loro la visione. Stessa cosa vale a mio avviso per i ragazzi e anche per tutti quelli che subiscono la tv e non hanno maturato un senso critico. Che fare? Continuare a raccontarci le cose tra di noi? E’ possibile condividere la nostra critica con chi guarda la tv e fornire loro gli strumenti necessari a una percezione corretta?

Il brano che vi proponiamo oggi è tratto da “Insieme sul 2” contenitore del mattino di Rai2 andato in onda il 3 aprile di quest’anno.

La signora che presenta il concorso “Amarene: Dietro la bellezza” è una nota dottoressa dermatologa molto presente in questa fascia oraria.

Risponde alle domande inviate dai lettori su quesiti di bellezza e di chirurgia estetica.

Vi chiediamo di guardare il brano e di provare insieme a rispondere alla domanda: “di che cosa si sta parlando?”

Insieme sul 2 – Rai2 – 3/4/2009

Vi ricordiamo che Rai 2 è un canale della TV di Stato, che si finanzia anche attraverso il canone pagato da quasi tutti noi.

E’ accettabile dedicare spazio televisivo per promuovere iniziative di cui non si intuisce il significato e l’utilità?

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Cattiva Maestra Televisione/3: Vorresti tua figlia nuda sui calendari?

E’ possibile condividere la nostra critica con chi guarda la tv e fornire loro gli strumenti necessari a una percezione corretta?

Ieri sera l’Associazione Arca 2000 ci ha invitato alla Casa della Cultura di Milano per presentare il nostro video IL CORPO DELLE DONNE.

Il pubblico era attento e competente: quasi tutti i presenti dichiaravano però di non guardare mai la tv: grande stupore quindi di fronte alle immagini proposte.

Questo a nostro avviso è “il problema”.

Come abbiamo già discusso, pochi intellettuali che non guardano la tv non incidono sui dati di audience e quindi non muovono al cambiamento.

La strada da seguire, paradossalmente, è guardare la tv insieme a chi la tv la guarda.

Con i ragazzi, innanzitutto, nelle scuole. Con le proprie madri, zie, vicine e vicini.

Guardare insieme la tv e offrire uno sguardo critico, un percorso didattico di comprensione che attivi una capacità critica.

Nuovi occhi.

Il brano che oggi vi proponiamo lo conoscete: è tratto da Italia allo Specchio, Rai2, del 12 dicembre 2008, e lo abbiamo già utilizzato ne IL CORPO DELLE DONNE. Lo portiamo nuovamente alla vostra attenzione sia perché è uno degli esempi più grotteschi che la tv offra, sia perché ci da la misura dello stato di assuefazione degli spettatori che non hanno più moti di stupore nemmeno di fronte all’inverosimile.

Come sempre vi chiediamo di guardare prima il video e poi di seguire il percorso didattico.

Italia allo Specchio – Rai 2 –

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Cattiva Maestra Televisione/2

E’ possibile condividere la nostra critica con chi guarda la tv e fornire loro gli strumenti necessari a una percezione corretta? Io credo che sia possibile provarci. Molti di voi hanno scritto evidenziando come la televisione si stia avviando verso una parità di “maltrattamento”: sempre più spesso infatti la proposta del maschile è volgare ed umiliante e, così come avviene per le donne, non rappresentativa di un maschile che possa educare ed essere preso a modello. Il brano che segue è tratto da Scherzi a parte edizione 2009, trasmissione in prima serata di Canale 5. Ve lo proponiamo, perchè si presta ad essere utilizzato per un percorso didattico . Vi chiederei di guardare prima il brano e poi di continuare la lettura. Scherzi a parte – Canale5 – 19/02/09

Anche qui, come nell’ultimo video esaminato, la prima cosa che notiamo è la presenza di due adulti maturi che discutono intorno al corpo di una ragazza molto giovane. Le figure solitamente “di riferimento” quindi gli adulti, utilizzano la ragazza come oggetto. I due uomini hanno entrambi quasi 50 anni.

Viene introdotto il tema dello sketch: sorprendentemente è l’Ecologia, tema serio che desta serie preoccupazioni. La ragazza introduce l’argomento e contemporaneamente si spoglia.
La telecamera si sofferma sull’espressione di un altro maschio adulto: proviamo a dare un nome alla sua espressione.

Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, la ragazza, nonostante la situazione, “regge” il copione: notiamo come riesca ad avere uno sguardo sempre ironico che
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Cattiva Maestra Televisione/1

Chi è in grado di criticare la televisione, non guarda più la televisione, o la guarda distrattamente. Lo sapevamo e lo si evince dalle mail che arrivano al blog. Spesso invece chi guarda tanta tv non ha i mezzi per interpretarne i messaggi. Molti psicologi dell’infanzia consigliano di non lasciare mai i bambini da soli davanti allo schermo, ma di seguire con loro la visione. Stessa cosa vale a mio avviso per i ragazzi e anche per tutti quelli che subiscono la tv e non hanno maturato un senso critico. Che fare? Continuare a raccontarci le cose tra di noi? E’ possibile condividere la nostra critica con chi guarda la tv e fornire loro gli strumenti necessari a una percezione corretta?

I brani tv che seguono sono tratti da Domenica In Salute, trasmissione della domenica pomeriggio di RAI 1. Ve li proponiamo, perchè si prestano ad essere utilizzati per un percorso didattico . Vi chiederei di guardare prima i due brani e poi di continuare la lettura. Domenica In Salute – Rai1 – 19 aprile 2009 – parte 1 Domenica In Salute – Rai1 – 19 aprile 2009 – parte 2 La prima cosa che notiamo è la presenza di due adulti maturi che discutono intorno alle modificazioni del corpo di una ragazza molto giovane. Le figure solitamente “di riferimento” quindi gli adulti, utilizzano la ragazza come oggetto. Si evidenzia l’attrattiva del prodotto in vendita proposto: una protesi mammaria. Notiamo il medico che mostra una protesi manipolandola,

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Non sono certamente dei modelli?

Per anni non ho guardato la tv. Come ho scritto, semplicemente non mi interessava. E quando ho visto, scrivere IL CORPO DELLE DONNE è stata la risposta ad un bisogno impellente: riuscire a far guardare con nuovi occhi la tv a chi la tv la guarda, e tanto. Il 60% del pubblico televisivo è composto da donne. L’80% delle persone che guardano la tv, hanno la tv come unico strumento di informazioe. Come arriviamo a parlare con loro? Non con i saggi, non con i libri, purtroppo. Dico purtroppo perchè quelli sarebbero i miei strumenti, quelli che amo. E nemmeno i giovani che guardano molta tv, leggono. E comunque hanno tv youtube e internet come sguardo verso il mondo. Non c’è giudizio da parte mia verso chi la tv la guarda. Molte delle donne che incontro mi dicono della loro solitudine e che la tv è la loro “compagnia”: c’è di che riflettere e confrontarci per giorni se siamo rimaste così sole. E ho immaginato con dolore i pomeriggi di donne mature e ragazzine davanti allo schermo, divertite in apparenza ma con un sottile disagio che aumenta di ora in ora e di giorno in giorno, disagio a cui non sanno dare un nome e che si chiama senso di inadeguatezza: mai così belle come in tv, mai così magre come in tv, mai così giovani, così lisce, così toste… E sulla costruzione dilagante del disagio vengono ideate le trasmissioni del mattino e del pomeriggio. Quelle che noi non vediamo,

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Immagini che possono educare

Per anni non ho guardato la tv. Semplicemente la trovavo noiosissima.

Poi il coautore de IL CORPO DELLE DONNE, Marco Malfi, mi provocò sostenendo che se volevo continuare ad occuparmi di donne, dovevo guardare la tv.

Così è nato il nostro documentario.

Fino a quel momento ero sempre stata d’accordo su quanto scrive Giovanna Cosenza sul suo blog: non filmiamo, non fotografiamo i corpi delle donne. Lasciateci in pace. Dobbiamo lavorare, fare figli e crescerli, “far aumentare il PIL lavorando di più e facendo piu bambini,” curare gli anziani.

Poi ho visto ed ho capito che non potevo sottrarmi.

La maggior parte delle donne, che costituisce il 60% del pubblico televisivo, ha la televisione come unico strumento di informazione: quello che viene trasmesso diventa riferimento, educazione, esempio.

Come riusciamo a parlare a queste donne? Dove le intercettiamo? Come facciamo nascere un dubbio sulla validità del modello di donna proposto dalla tv?

Quando presentiamo IL CORPO DELLE DONNE in pubblico, il commento piu diffuso da parte delle donne è sempre: “io guardo la tv tutti i giorni, mi fa compagnia… però quelle immagini lì non le avevo mai viste..o forse non me ricordavo così… adesso starò più attenta..”.

L’assuefazione alla visione di immagini di corpi spogliati ed umiliati ci ha condotto ad utilizzare il montaggio delle immagini tv per educare a “vedere”, per provocare reazioni che sono sempre, da parte di uomini e donne, di disgusto.

Cioè il proporre un punto di vista diverso fa guardare alla tv in modo

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Aldo Grasso commenta su CorriereTV

Aldo Grasso fa una analisi, in Appuntamenti di CorriereTV, per spiegare il successo di ascolto della puntata dell’Infedele che aveva al centro del discorso le donne e l’uso del loro corpo. Pare nel suo commento trattare ogni aspetto della Tv, trascurando però il contenuto che questa trasmette, il discorso che questa fa.

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