Posts tagged "società"
"La Televisione sia Libera! Tanto Noi non la Guardiamo"

“La Televisione sia Libera! Tanto Noi non la Guardiamo”

La mobilità verso l’alto oggi, non essendo  più trainata dalla cultura se non per uno sparuto gruppo di privilegiati, è tornata a essere sostituita dal sistema di selezione per nascita e per censo. Come continuare a fingere di non vedere quanto sia insopportabile che chi si ostina a volere una televisione “libera”, esattamente come “libera” chiedeva che fosse la tv il premier Berlusconi – e sarebbe ora che ci si accorgesse di questo cortocircuito impressionante – possiede poi tutta una serie di privilegi di casta per cui difficilmente subirà gli effetti dello schermo? I figli di alcuni intellettuali “radical chic” guardano un po’ di tv, ma fanno sport, viaggiano, all’occorrenza prendono ripetizioni, leggono i giornali che girano per casa, passano le vacanze all’estero. Ci siamo arrivati, dunque: in Italia si è tornati ad avere un forte sistema di selezione per censo e l’unica variante rispetto a qualche decennio fa è che ora chi beneficia di questi privilegi spesso ama definirsi “di sinistra”. Non è questa la sede più idonea per capire come siamo arrivati a questa situazione, da più studiosi analizzata ma da pochissimi altri presa in considerazione. La tesi più probabile è quella che ci porta a ricordare come la stragrande maggioranza di chi compone oggi l’intellighenzia italiana di sinistra sia formata da ex sessantottini o dai loro discepoli. Uomini e qualche donna per i quali l’elemento unificante in quegli anni erano stati i bisogni e i diritti di ciascuno, a differenza della generazione precedente che si

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Cercasi Don Milani disperatamente

Cercasi Don Milani disperatamente

Bocciati alle elementari. Bocciati alle scuole medie inferiori. Bambini con disagi, moltissimi extracomunitari. Ma anche molti e molte bambine italiane. La 12enne a cui è morta la mamma di cancro e di conseguenza ha fatto molte assenza? Bocciata. Il bambino problematico? Non c’è più il sostegno,bocciato. Aida lavora come cameriera in centro città, vive sola con la figlia di 11 anni che frequenta una scuola in zona. Abitano lontanissimo, la ragazzina è intelligente ha solo bisogno di un po’ di comprensione: bocciata. E’ emergenza. “Noi  badiamo al profitto, ai voti. Questa è una scuola esigente, sforniamo ragazzi con alte performance. Chi non ce la fa deve cercare altrove”. Dov’è l’altrove?

Quasi 2milioni e mezzo i NEET, acronimo di Not In Employment Education or Training. Cioè ragazzi tra i 15 e i 24 anni che non studiano e non lavorano. Non fanno niente. NON MI DITE CHE è COLPA LORO. Non lo accetto. E’ lo stesso atteggiamento degli adulti ipocriti seduti davanti alla tv che ascoltando le solite trite interviste alle ragazzine esclama: “Che vergogna, tutte vogliono fare le veline!” No, la vergogna è nostra che abbiamo permesso una tv che ha proposto solo la soubrette come modello da seguire.

E dunque una scuola deve accogliere, far crescere e accudire oltre che educare, almeno fino ai 15 anni. La valutazione sulle performance non la fanno più nemmeno le aziende, che hanno capito che ci vuole anche altro. Diciamo  invece che la scuola è stata fatta a pezzi, che i tagli stanno …

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Crepare per Scelta

Crepare per Scelta

Se arrivasse  il Terremoto, pensavo giorni fa mentre tremava il pavimento di casa sotto i miei piedi. Qualcosa di grande e indolore che ci inghiottisse tutti. Non un terremotello così. Tutte e tutti fuorchè i bambini e le bambine, le ragazze e i ragazzi. Che così potrebbero cominciare da capo. Leggeri, senza il fardello delle nostre colpe da portarsi sulla schiena.

L’ho pensato oggi alle ore 15 di nuovo. Con intensità ho voluto che la mia città fosse inghiottita insieme a me. L’ho pensato per disperazione e per vergogna. Arrivo in Stazione Centrale: freddo siberiano, ghiaccio sull’asfalto, nevischio gelido negli occhi. Esco dalla Stazione e con passo rapido vado a prendere il bus. Inciampo in qualcosa. Guardo: non è un fagotto, si muove. Mi chino: è una donna vecchissima, quasi sdraiata sul marciapiede, vestita con una gonna lunga di cotone e una giacchetta lurida. Pare intontita. La tocco e le parlo. E’ rumena. Capisco: si tratta di una delle tante anziane/i che vengono rapite dai loro villaggi da gruppi di delinquenti per sbatterle in strada da noi. Pare che per compassione molti diano loro dei soldi. Che gli aguzzini a sera raccolgono. Se i soldi raccolti non sono quelli ritenuti sufficienti, gli aguzzini bastonano le vecchie, che dormono  in stamberghe al gelo. Questo racket dei vecchi è noto alle forze dell’ordine.

L’anziana trema in modo impressionante. Io voglio urlare. Vado di corsa a cercare un poliziotto. Ne trovo tre, due uomini e una giovane donna. “C’è una donna vecchissima che …

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Lorella Zanardo sulla lettera del Presidente Napolitano

Lorella Zanardo sulla lettera del Presidente Napolitano

Lorella Zanardo interviene nel dibattito partito dalle considerazioni sull’Italia del presidente Napolitano:

Ho terminato i miei studi laurea e master alla Bocconi negli Anni ottanta: eravamo una quarantina tra uomini e alcune donne con profili eccellenti e molto richiesti dalle aziende: a nessuno di noi venne in mente di intraprendere una carriera politica, né ricordo che in quegli anni ’80, che videro l’adesione totale dei mercati all’economia liberista, circolasse l’idea che entrare in politica potesse essere una scelta giusta e etica. La politica appariva la scelta per i meno capaci, un luogo fuori dai giochi che contavano continua

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Pensieri Sparsi

-Comprate i bot! chiede il presidente professore agli italiani. Alcuni sanno che l’invito non è rivolto a chi di soldi ne ha tanti e investiti in modo sicuro già da tempo, spesso non in Italia ma in Paesi ritenuti più sicuri. L’invito è rivolto agli italiani risparmiatori, uno dei Paesi più capaci di risparmio nel mondo. Questo dato mi ha sempre commosso: persone di un’altra generazione ormai, in grado di compiere rinuncie quotidiane spesso per garantire maggiore sicurezza a figli e nipoti. Italiani che non esistono quasi più per abitudini consumiste subentrate o per mancanza di risorse economiche. Quindi l’invito non è rivolto a loro, che di soldi non ne hanno più. Piuttosto ad una fetta di borghesia ricca e spesso difficilmente tassabile, quella delle caste appunto. Quelle caste che non si vuole tassare. Comprassero loro i bot. Però è brutto. Brutto che un Governo  debba chiedere l’ennesimo aiuto ai cittadini ormai dissanguati. Bruttissimo. Il Governo Tecnico si fa carico di responsabilità altrui. E’  un intero sistema ormai a vacillare.

-Mi scrive una conoscente: “Terzani diceva che l’unico modo per non farsi consumare dal consumismo è digiunare, da qualsiasi cosa non sia assolutamente indispensabile, dal comprare il superfluo. E’ la vera libertà. Non la libertà di scegliere, ma di essere! La  stessa applicata da Diogene, che osservando il mercato di Atene mormorava: “Guarda come sono fortunato, quante cose di cui non ho bisogno!” Quanto sarebbe bello metterlo in pratica, anche se riuscirvi è difficilissimo. Ma possiamo provarci,

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Stato Sociale dell'Italia Censis 2 dicembre Roma

Stato Sociale dell’Italia Censis 2 dicembre Roma

Venerdì prossimo, 2 dicembre, il Censis pubblicherà il 45° Rapporto sullo Stato Sociale dell′Italia. Giuseppe Roma e Giuseppe De Rita, rispettivamente direttore generale e presidente del Censis, presenteranno l′analisi e l′interpretazione dei fenomeni socio-economici del Paese. Ad un anno di distanza dal momento in cui venne presentato il precedente Rapporto, nel quale De Rita individuava nella mancanza del “desiderio” la causa dell′immobilismo della società italiana, cresce la curiosità attorno alla pubblicazione dell′ultima analisi, in virtù del non mutata, se non peggiorata situazione socio-economica della penisola.

L′appuntamento è per venerdì 2 dicembre 2011 alle ore 10.00 nella sede del Cnel, viale David Lubin 2, a Roma.…

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A 20 anni da "Thelma e Louise"

A 20 anni da “Thelma e Louise”

Questo articolo su La Stampa ricorda l’uscita del film due decenni fa, con una domanda a Lorella Zanardo.

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