Posts tagged "metterci la faccia"
Metterci la faccia (9)

Metterci la faccia (9)

Sabato stavo facendo la spesa al supermercato, ho sentito qualcuno gridare, un litigio a voci alterate. Ci siamo tutte un po’ allarmate. E’ arrivato poi il direttore  che teneva un ragazzo per un braccio e gli chiedeva di allontanarsi; quest’ultimo si opponeva e con voce ferma e non questuante sosteneva ”ho fame e quindi mi prendo qualcosa”. I vigilanti l’hanno allontanato, devo dire con modi garbati e non violenti. Io ero alla cassa, stavo pagando tra l’altro una bottiglia di vino, mi sono sentita in colpa per comperare un bene voluttuario. Così non va, non mi piace. Voglio vivere in un Paese dove la gente non sia costretta a rubare per fame. Non so voi, ma se io pur con tutto l’impegno del mondo, dopo avere tentato di ottenere non importa quale lavoro, non avessi da sfamare i miei figli, prederei in considerazione qualsiasi mezzo per sfamarli. Non mi piace nemmeno dovermi sentire in colpa se compro un abito, due etti di crudo di parma, una bottiglia di vino appunto. Così non va.

Non mi abituo all’idea di svegliarmi in un Paese dove ormai ogni giorno un operaio/imprenditore si ammazza per impossibilità a onorare i debiti. Eccetera  eccetera. Ogni giorno ricevo appelli, richieste, proposte, mail disperate, arrabbiate: tutte chiedono qualcosa. Cerchiamo di fare tutto, di dare ascolto a tutte tutti, ma è impossibile. Qui non c’è un pool di persone di un ufficio dotato di finanziamenti, e anche le notizie che inviate per essere messe sul blog, e se …

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Metterci la Faccia (8)

C’è bisogno di facce, facce vere, facce che raccontano di una vita che non si ferma all’apparenza. Volti alternativi ai “non volti” televisivi e pubblicitari. Che raccontano di noi a chi ci incontra.

Oggi 10 luglio è uscito su D Repubblica un articolo sull’incontro tra me e Nichi Vendola, avvenuto il mese scorso durante il  giro della Puglia per gli incontri con gli studenti e le presentazioni del libro.

Cio’ che trovo interessante è che dalla nostra conversazione emerga la possibilità del cambiamento. Nessuna paura nell’utilizzare parole “alte”, nessun timore di volare alto.

Politica per occuparsi del mondo e delle cose del mondo.

 

 

 

Qui potete leggere on line l’articolo. (da pagina 52)…

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Metterci la Mia Faccia (7)

Mi chiamo Lorella.

Il mio nome non mi è mai sembrato un gran ché.

Ho un tatuaggio sulla spalla destra a cui tengo molto.

Ho fatto un documentario insieme a due amici maschi che ha dato avvio a un gran bel dibattito in un paese che si è dimenticato di essere  un gran Paese.

Ho due figli di 10 e 13 anni che amo pazzamente. Che si potesse amare così l’ho scoperto tardi : ma  daltronde cosa vuole dire tardi?

Ho fatto molte cose cose nella mia vita. Felice veramente lo sono stata però in due occasioni: incinta e ballando al Plastic (una piccola mitica disco a milano, che piu che una disco è una esperienza di vita. C’era un dj, Nicola Guiducci, che più che un dj era un maieuta: a me ha tirato fuori la vita che avevo dentro e che aveva paura di uscire).

Ho un aspetto rassicurante e perbene,  che mi corrisponde solo in parte. Mi attraggono i perdenti e gli emarginati. Credo che la borghesia sia uno dei mali peggiori di questa società. Rifletto spesso sul fatto che io  io ne faccio parte.

Mi piacciono i giovani. L’emozione più grande è per me l’innocenza e la purezza. I cinici , i disillusi, i navigati…mi fanno fuggire a gambe levate..

Il mondo si può cambiare, ne sono più che certa. Penso che se una mattina ci alzassimo pensando “basta!”  sarebbe “basta”: il problema è crederci. Io ci credo.

Non mi sono mai venduta e non appartengo …

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