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La Doppia Coscienza degli Autori Televisivi DA LEGGERE!

La Doppia Coscienza degli Autori Televisivi DA LEGGERE!

Pierre Bourdieu ha scritto ciò che anche noi, con gratitudine nei suoi confronti, diciamo. Gli intellettuali nostrani criticano ma siamo in buona compagnia: anche Bourdieu in patria è stato molto osteggiato. In un’ottima intervista di Reset Giancarlo Bosetti dialoga con il sociologo francese. Eccola anche qui di seguito:

In Francia il piccolo volumetto rosso di Pierre Bourdieu Sur la télévision, uscito in Italia per Feltrinelli, ha venduto centomila copie. Il sociologo del Collège de France noto per la vastità e l’importanza delle sue analisi sul sistema scolastico, sulla formazione del gusto, sul ruolo delle élites (qualche titolo: “La distinzione”, “La misère du monde”, “Ragioni pratiche”) e per la sua attenzione alla filosofia (“Méditations pascaliennes”) è sempre stato schierato nella vita politica su posizioni di critica sociale radicale, è – come si dice – un maître-à-penser della gauche. Si è attivamente impegnato nell’inverno del 1995 contro il piano Juppé, è sempre in primo piano nella battaglia con gli immigrati e per la revoca della legge Pasqua, non ha mai risparmiato critiche neppure ai socialisti francesi. La sua ricerca è sempre stata davvero anticonformista, nel senso più scomodo e disturbante della parola, così come la rivista internazionale che dirigeva, Liber. L’ultimo disturbo ha voluto portarlo al mondo della televisione e dei poteri che la guidano.

In questo libro “Sulla televisione” lei sostiene che è necessario risvegliare la coscienza dei professionisti circa la struttura invisibile dei media. Crede che i professionisti, ma anche il pubblico, siano ancora così ciechi di fronte a

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La Fatica

La Fatica

Come faccio da più di due anni, anche questa mattina la mia prima azione è stata accendere il pc per mettermi al lavoro sul blog. E da lì passare poi al lavoro di visione e archiviazione dei brani di televisione più recenti che possano servire alla discussione  e all’esercitazione nei corsi di Nuovi Occhi per la TV. Oltre alla sedia davanti alla tastiera, c’è spesso il sedile del treno o dell’auto che mi porta, con Lorella Zanardo o da solo, ad incontrare ragazze e ragazzi, insegnanti, amministratori pubblici anche, con cui condividere il sapere, raccolto con passione e con fatica, che riguarda la televisione, i mass media, internet. L’interesse e il coinvolgimento vengono naturali per me: la televisione è il mio mondo professionale da tutta la vita, ci lavoro costantemente dal 1990, da quando il duopolio Rai-Mediaset venne instaurato per legge. Mi viene quindi spontaneo impegnarmi per restituire (forse, in realtà, darle per la prima volta…) dignità e democrazia a questo mezzo, così potente e così tanto più vecchio e appesantito dei suoi anni reali e dei suoi aggiornamenti tecnologici, tanto arretrato culturalmente. Non ero invece abituato a incontrare le persone nei luoghi reali, ad ascoltarle, a comunicarci in modo diretto, come avviene nei nostri incontri pubblici. La Tv infatti la si fa in stanze ad aria condizionata, in grattacieli o sotterranei, con guardie all’ingresso, con solo brevi sortite delle troupe per carpire immagini e suoni, come le guarnigioni assediate obbligate ad uscire per cercare vettovaglie. E come immaginavo, il …

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