Tempo fa uscì un librettino” Indignatevi!” di un vecchio filosofo francese. Contro ogni supposizione quella parola desueta che pareva ormai dimenticata, attrasse migliaia di lettori e lettrici che dicevano di provare ancora forte il sentimento dell’indignazione, la nostra capacità di non soccombere al cinismo ma al contrario di provare forte vergogna e sdegno verso ciò che è ingiusto illecito e offensivo.

Significava che siamo ancora vivi, che sentiamo che vale la pena di lottare.

Qualche settimana fa Sette, il magazine del Corriere, dedicava la copertina ad Ezio Greggio,  conduttore di Striscia la Notizia,  autore Antonio Ricci, programma popolare che va in onda da 24 anni tutte le sere raggiungendo 7/8milioni di persone.  Con mio stupore Greggio, nuovo maitre a penser, nelle molte pagine che a lui dedicava uno dei piu autorevoli quotidiani, si diceva preoccupato della casta dei politici che approfittano dei loro privilegi, sdegnato di quanto accade in Italia. Leggevo sbalordita:” ma quella casta”, pensavo,” è quella che molto spesso risponde al  suo editore, quel padrone che da 24 anni gli permette di condurre una vita agiatissima”.

Pochi giorni fa Enzo Iachetti  diffondeva un video su youtube:” vaff…..lo!”  intimava al ministro Brunetta e non solo,  sdegnato dal comportamento dei personaggi della politica. “Ma “ pensavo sbigottita “ questi politici sono nel partito del suo editore, quello per cui lavora da molti anni e che gli fa condurre una vita privilegiata”.

Le idee mi si sono chiarite quando è comparso il nome di Giorgio Gori a fianco di Matteo Renzi. …

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