Posts tagged "immaginario"

Grado zero: un’immagine nuova

Grado zero è la mostra di Laura Albano che si svolge dal 18 al 23 settembre nell’ambito di Avamposti – CalenzanoTeatroFestival, rassegna che dedica una intera serata a l’immagine e il corpo delle donne. Laura Albano è una grande fotografa, oltre ad essere una blogger agguerrita e intelligente con il suo sito unaltradonna. Che cosa racconta questa sua mostra? Una nuova immagine di donna, appunto. Eccone la presentazione:

Una pausa nel flusso del discorso politico, culturale, mediatico che da sempre detta all’occhio le regole dello sguardo sul corpo delle donne. Dimenticare per un istante la storia dei codici da cui il corpo è stato disciplinato, i modi in cui è stato costruito, le gerarchie che vi sono state inscritte. Sospendere la Storia, riportare lo sguardo sul corpo ad un immaginario grado zero dove ritrovare stupore ed immaginare nuove narrazioni.

La potete vedere tutte le sere dal 18 al 23 settembre, dalle ore 21, presso il teatro Manzoni di Calenzano (Fi), via mascagni 18.

La serata a tema è quella di martedì 21 settembre, con la proiezione del nostro documentario alle ore 21 seguito alle 22.30 dallo spettacolo teatrale di Elena Guerini Bella Tutta – I miei grassi giorni felici.…

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Un bollino per il fotoritocco

Ora anche in Australia, dopo la Francia, il governo propone una legge che obblighi ad indicare con un apposito bollino quelle foto, ormai quasi la norma in pubblicità e nel gossip, in cui volti e corpi vengono modificati digitalmente con il fotoritocco per aderire a modelli (irreali e srereotipati) di bellezza e forma fisica. Così riporta la notizia il sito seidimoda.…

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Metterci la faccia (3)

“C’è una ruga che parte dalla mia tempia e termina sotto l’occhio destro. Esita, vacillando lievemente, incerta su dove vuole arrivare. È la strada che percorremmo un giorno in Provenza, quando si era fatto tardi ed avevamo fame e voglia di fare l’amore e non si trovava un albergo, e questa strada continuava tra i campi di lavanda e io sudavo e tu non ti perdevi d’animo, e infine arrivammo.

Poi c’è una ruga, piccola ma profonda, tra le sopracciglia. Breve come la telefonata che veniva da lontano a farmi piangere, come la notte passata ad aspettare notizie, come un’inutile preghiera.

“Ci sono due rughe sottili agli angoli della mia bocca. Quelle sono le risate convulse tra i banchi di scuola, all’ultima ora del venerdì, o ai funerali, quando non si dovrebbe ridere ma non si riesce a smettere, o nella penombra di un cinema, o le risate per i comici di piazza nelle sere morbide d’estate quando avevamo un po’ bevuto.

Il ventaglio di segni intorno ai miei occhi, invece, sono giornate di sole accecante sul mare, gite in barca tra le isole greche col salmastro che brucia la pelle e vino bianco nei calici verdi e parole leggere come il vento. E svolte improvvise, pianti immotivati, litigi, letture notturne fino alle ore piccole senza poter posare il libro, sorprese, delusioni, innamoramenti.

Le rughe sulla mia fronte sono come le onde del mare, come l’orizzonte di colline del mio paese, come i capelli di mia figlia quando si scioglie …

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Maschi

Questa è la proposta che tempo fa ci fece la blogger Zauberei, per stimolare riflessioni sull’erotismo al femminile.

Vi invito a guardare la scena con calma, godendovela, senza pensieri. Poi, quando volete, provate a riflettere su cosa rende la scena erotica. Poi, con calma, rivedete il filmato del post precedente “Maschi?”. Ora chiudete gli occhi e sostituite il falconiere con Harvey Keitel… Provate ora a sostituire il pianista con Harvey Keitel… Ora lo stesso esercizio con il pilota, il pompiere e così via…

Questo che segue invece è un regalo che vi faccio: per me la più bella scena di erotismo della storia del cinema. Michel Simon e Dita Parlo partono per il viaggio di nozze sulla barca di lui, insieme al marinaio Pere Jules. Dita si perde, Michel è disperato. Lui la cerca nell’acqua del fiume. Pere Jules lo recupera, lui cerca Dita nel sogno. E a 3′ 35” c’è il piu bel sogno di amore e di erotismo che un uomo ci abbia mai consegnato. Jean Vigo non aveva nemmeno 30 anni (!) quando girò questo film, L’Atalante, che è del 1934.

Non facciamoci colonizzare anche l’immaginario erotico! Il bello attrae certo, ma un uomo che ha la sapienza del corpo delle donne, che lo conosce, che lo sa risvegliare… ci piacerebbe assai di più. Non basta la palestra, teniamo allenati i nostri istinti piu profondi, alleniamo le nostre fantasie oltre che i vostri bicipiti e i nostri glutei.

Buona visione e buona domenica.…

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