Posts tagged "femminicidio"
Italiane Deboli Codarde Sottomesse

Italiane Deboli Codarde Sottomesse

Potrei aggiungere incapaci di tutelare le loro figlie, nipoti, sorelle.

Qui Marina Terragni. Qui il mio post di qualche giorno fa.

Negli ultimi due giorni un bollettino di guerra tra stupri e femminicidi. Oramai le donne vengono buttate  giù dai viadotti come rifiuti  e si stuprano bambine nel silenzio generale. Cosa ci devono fare per reagire? Cosa deve accadere ancora per insorgere? Violentarci i figli e le figlie? Chiuse in un individulismo selvaggio, bisognose dell’approvazione maschile, che sia di un vecchio marito reazionario o di un rampante gionalista di sinistra che trova non sia fico pubblicare le notizie di stupri. Paura di non piacere, di non essere accettate. Questo è il PROBLEMA, la ragione di questa mancanza di reazione.

Perchè le giornaliste di sinistra non parlano? Dandini, Guzzanti, Bignardi? Perchè Marcegaglia e Camusso non parlano? Abbiamo vergogna di lottare per i nostri diritti. Capaci solo di tutelare gli interessi di tutti, in piazza con i metalmeccanici certo, questo è giusto. Contro la finanziaria, certo è ancora più giusto. Ma per tutelare la nostra pelle, meglio, la pelle delle nostre figlie?

Questa non è emancipazione, ricordiamocelo. Adeguarsi agli usi e costumi maschili NON E’ EMANCIPAZIONE. NON LO E’, CAPITO? Fare la manager facendo finta di essere UN manager, fare la giornalista colta facendo finta di essere UN giornalista colto: che sia chiaro che non è emancipazione, è sudditanza. Non c’è alcuna differenza tra donne con posizioni di rilievo che non tutelano gli interessi primari delle donne e una casalinga …

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Femminicidio

Femminicidio

Laura Stefani mi invia questa intervista a Marisela Ortiz Rivera sul tema del Femminicidio. Grazie Laura.

CIUDAD JUÁREZ E MARISELA ORTIZ RIVERA Esistono storie che a nessuno piace ascoltare perché parlano di morte, violenza brutale e buio dell’anima. E luoghi che restano all’ultimo gradino nella scala dei desideri: non ci vorresti passare neanche per sbaglio. È il caso dei femminicidi e di Ciudad Juárez, nello Stato di Chihuahua, al confine tra Messico e Stati Uniti. Trattati dai giornali locali come sporadici casi di violenza domestica o completamente ignorati dalla maggior parte dei media, sono omicidi di genere moltiplicatisi a un ritmo impressionante dal 1993. Anche se è difficile rintracciare dei dati reali, le ultime cifre ufficiali parlano di più di 1500 casi di donne uccise o desaparecidas nello Stato di Chihuahua. Quando i corpi vengono ritrovati, nel deserto o ai margini della città, portano segni di sevizie sessuali, torture oppure sono stati mutilati. Di solito il viso è irriconoscibile. A Juárez, si viene uccise per il solo fatto di essere donne, o meglio, donne con caratteristiche particolari: adolescenti, carine, con pochi mezzi economici, nella maggior parte dei casi impiegate come manodopera a bassissimo costo nell’industria maquiladora, cioè nelle filiali di multinazionali straniere di assemblaggio che circondano la città. Ragazze completamente vulnerabili, immigrate dalle zone rurali del Messico e del Centro America in cerca di un lavoro. Spesso da sole o con figli piccoli.

Non esiste una situazione analoga nel paese: migliaia di crimini, nella quasi totalità impuniti o dimenticati …

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