“Tu hai dei doveri sacri, verso tuo marito everso la tua famiglia” diceHolger spazientito alla moglie che ha sempre considerato una sprovveduta eche ora invece ha deciso di lasciarlo. “Ho dei doveri più sacri di questi” risponde lei guardandolo negli occhi. “Idoveri verso me stessa”. Avviene nel dramma “Casa di Bambola” che Ibsen, un uomo norvegese, scrisse 135 anni fa. Pare incredibile, è una piece teatrale talmente moderna per noi povere italiane, che non ci pare vero che sia esistito un uomo che nell’ottocento ammetteva che più della famiglia fosse necessario onorare i doveri verso sé stesse, non per egoismo, ma per rispetto della  vita.

Il 10 aprile del 2013 è morto mio padre Romeo, l’uomo più importante della mia vita. Era anziano, non è stata una sorpresa, ma la mia vita da allora è cambiata. Sono ora il perno, come molte di voi, di un delicato incrocio tra generazioni  di cui sono divenuta il riferimento. Il mio invece, di riferimento, non c’è più. Succede a tante. Dopo averlo tenuto vicino a noi  due giorni, pare strano dirlo ma giorni bellissimi perché avevo ancora per me il suo amatissimo volto, l’abbiamo lasciato andare. E mio padre non c’è più stato. E’ accaduto però che, senza deciderlo coscientemente, dal giorno seguente io abbia ripreso la mia vita apparentemente come prima. Erano giorni densi di doveri, in particolare nelle scuole, con studenti, con ragazze. Andavo a letto la sera e mi addormentavo quasi sorpresa di non sentire quel dolore che mi …

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