Chiara Baldin da Lisbona è temporaneamente in Angola. Mentre i nostri si dilaniano a Roma, non perdiamo di vista le ventenni e i ventenni che vivono ORA  e non possono rimandare la vita  quando i nostri si saranno messi d’accordo. Mettiamoci in ascolto. Ieri ero al Dynamo Camp, andate a vedere online che meraviglia! pieno di ragazzi/e meravigliosi. Mettetevi in ascolto. In Peruù nei consigli comunali siedono anche dodicenni. Mi è parsa una cosa di belllezza inaudita. Ascoltarli realmente.

Vi scrivo  una riflessione partorita dopo un recente viaggio in Angola, ex-colonia portoghese: racconta ed esprime un problema purtroppo attuale in ogni luogo del pianeta, nonché importante soprattutto nel belpaese. L’immondizia.

Ne scrivo perché voglio far luce su una parte di mondo che sta riemergendo dopo anni di guerre e dipendenze; perché si collega alla mia Lisbona e al popolo portoghese, come a tutti quelli colonizzatori; perché l’ecologia e il rispetto sono temi che da sempre mi stanno a cuore, da modesta ambientalista.

Spero possiate trarre uno spunto di meditazione anche voi.

Vi do un compito da svolgere nei prossimi tre giorni: guardatevi intorno mentre camminate per strada, nei luoghi che frequentate e in cui vivete, provando a contare i rifiuti che trovate.

E poi? E poi ci sono due possibilità. O li raccogliete e li gettate nei primi raccoglitori di differenziata oppure, beh… li lasciate lì dove li avete trovati e, chissà, qualcuno prima o poi li raccoglierà?

 

Montagna e montagna non si incontreranno mai,

ma uomo e uomo

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