Il corpo è delle donne?

La prima impressione guardando le foto che seguono è che il voyeurismo che contraddistingue questi anni non ha limiti.

http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/dive-microscopio/1.html

In queste foto c’è anche dell’altro, il cattivo gusto, ad esempio. E il sentimento diffuso di meschina rivincita di noi comuni mortali nei confronti delle star.

C’ è anche però un forte sentimento di misoginia.

Pare che oggi le donne non abbiano scelta: o si adeguano ai canoni della “bellezza” chirurgica imposti dalla moda e dai media e al processo di ibernazione che le costringe a una giovinezza grottesca e perenne, o vengono punite e mostrate impudicamente nella loro “verità”.

Queste foto rimandano alle immagini dei film porno degli ultimi anni dove l’erotismo ha lasciato il posto ad un interesse da entomologo per i dettagli, lo smembramento, gli zoom ravvicinatissimi da visita ginecologica.

Uguale interesse morboso si evince dall’immensa raccolta di immagini del web: migliaia di foto raccolte e schedate per tipologia di “parti di corpo di donne ”: seni, cosce, bocche…

Che ne è delle donne? mi chiedo nel documentario IL CORPO DELLE DONNE.

Dove sono le donne nelle immagini in tv, nelle immagini delle affissioni pubblicitarie, nelle immagini sulle riviste e sui giornali?

Dove trovare il femminile oggi? Dove siamo nascoste?

Troviamolo, prendiamone coscienza, pensiamolo e raccontiamolo.

Prima che si perda.

Prima che anche noi donne, con l’immaginario annientato da queste immagini, avendo ormai introiettato il presunto sguardo maschile, arriviamo a credere di essere quelle immagini.

Ieri ero ad una festa di fine anno in una scuola elementare.

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Prendere posizione

Da dove cominciamo?

Da dove si comincia per raggiungere una corretta e rispettosa immagine di noi donne in tv?

Io penso che si cominci dichiarando che è un tema che ci riguarda tutte, indipendentemente dalle nostre posizioni politiche.

Ho molto apprezzato la posizione dura e chiara di Sofia Ventura, politologa, che ha scritto per denunciare il fenomeno velinismo sulla rivista della Fondazione Fare Futuro presieduta da Gianfranco Fini, uomo di destra. Così come apprezzo gli scritti di Chiara Saraceno e di Norma Rangeri.

La condanna della tv dell’umiliazione delle donne e della rimozione dei volti non è appannaggio della sinistra, anzi io credo che la sinistra e i suoi leaders debbano uscire allo scoperto e dichiarare cosa pensano realmente delle donne, quali azioni vogliono intraprendere con e per le donne, che posizione assumeranno a breve nella lotta alla discriminazione, che la tv privata e pubblica attua nei confronti delle donne quindi negando uno dei diritti portanti della Costituzione Italiana,.

Quando un cittadino straniero e di etnia differente dalla nostra viene offeso e non rispettato nel nostro Paese, giustamente la Sinistra fa il suo dovere e trova le risorse per mobilitarsi. Perché non vi è uguale attenzione alla negazione dei Diritti alla donne?

Perché delle questioni discriminanti del femminile si debbono occupare solo le donne? Non è una questione di rilevanza per tutti i cittadini? O d’ora in poi decidiamo che le donne si occupano di diritti delle donne, i cittadini dell’est che qui risiedono si occupano del rispetto dei diritti

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Le donne che fanno la TV

Ho cercato di immaginare i volti, le espressioni dei dipendenti Rai quando la Bonino ha comunicato loro di voler restare negli studi e di occuparli da “non violenta gandhiana”: alcuni immagino saranno stati contrariati, altri avranno gioito, immagino nascostamente, nel vederla ergersi a difesa di un diritto che loro stessi avrebbero forse voluto tutelare.

Cosa pensano le donne che lavorano in Rai?

Cosa pensano le donne che lavorano in Mediaset?

Mi piacerebbe iniziare un dialogo con loro.

Penso alle autrici di molti programmi di intrattenimento che prevedono l’utilizzo di figure femminili di contorno, le grechine. So che molte figure decisive per la selezione di veline e schedine sono donne. Ho visto tra le decine di ore di tv selezionate, donne presentatrici di potere, rivolgersi senza rispetto a donne vallette più giovani.

Perché succede?

Immagino però anche autrici di programmi interessanti, giornaliste motivate e show girls con esperienza e talento, vivere con imbarazzo e presumo malessere all’interno di aziende che così poco rispetto dimostrano verso di loro e le loro simili.

E cosa pensano i loro colleghi uomini? Che sguardo corre tra di loro e le loro colleghe, quando dal monitor alle 4 del pomeriggio della domenica, osservano una donna matura che infila una ragazza procace sotto una doccia? O quando fanno la regia di una trasmissione alle 7 di sera, e inquadrano insistentemente, seni e cosce?

E noi qui fuori cosa possiamo fare? Di cosa avreste bisogno per iniziare a dire che no… quel pezzo con la ragazza sotto il

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Nei tinelli delle famiglie italiane

Il tinello è quel locale della case che in particolare negli anni ’60 definiva il luogo dove la famiglia si radunava per il pranzo e la cena e dove veniva collocata la TV, allora in bianco e nero e che trasmetteva solo poche ore al giorno. Il tinello è ancora una realtà presente in molte famiglie italiane, solo che ora la TV viene lasciata accesa diverse ore al giorno.

Al mattino viene accesa dalla donna casalinga e madre e dalle nonne che, a differenza degli altri Paesi europei, vivono spesso insieme alla nuova famiglia della figlia o più raramente del figlio.

Resta accesa durante il pranzo quando tornano i figli da scuola, che spesso continuano a tenerla accesa anche al pomeriggio, come sottofondo per compiti e merende. Ed è ancora accesa la sera quando il marito/padre torna a casa e guarda la tv con il resto della famiglia durante la cena, e resta poi solo davanti allo schermo quando i ragazzi vanno a dormire e la moglie riassetta. Non molto è cambiato nelle forme e nelle organizzazioni della famiglia italiana dagli Anni ’60 ad oggi. L’unica grande differenza è il numero maggiore di ore in cui la tv resta accesa.

Cosa accade dunque nei tinelli delle famiglie italiane davanti alla tv?

Quando al mattino verso le 10 o le 11 una dottoressa di medicina estetica di età indecifrabile e dalla bellezza chirurgica dispensa consigli su come aumentare la dimensione del seno col semplice innesto di una protesi, cosa sta facendo

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Cattiva Maestra Televisione/4

Chi è in grado di criticare la televisione, non guarda più la televisione, o la guarda distrattamente. Lo sapevamo e lo si evince dalle mail che arrivano al blog. Spesso invece chi guarda tanta tv non ha i mezzi per interpretarne i messaggi. Molti psicologi dell’infanzia consigliano di non lasciare mai i bambini da soli davanti allo schermo, ma di seguire con loro la visione. Stessa cosa vale a mio avviso per i ragazzi e anche per tutti quelli che subiscono la tv e non hanno maturato un senso critico. Che fare? Continuare a raccontarci le cose tra di noi? E’ possibile condividere la nostra critica con chi guarda la tv e fornire loro gli strumenti necessari a una percezione corretta?

Il brano che vi proponiamo oggi è tratto da “Insieme sul 2” contenitore del mattino di Rai2 andato in onda il 3 aprile di quest’anno.

La signora che presenta il concorso “Amarene: Dietro la bellezza” è una nota dottoressa dermatologa molto presente in questa fascia oraria.

Risponde alle domande inviate dai lettori su quesiti di bellezza e di chirurgia estetica.

Vi chiediamo di guardare il brano e di provare insieme a rispondere alla domanda: “di che cosa si sta parlando?”

Insieme sul 2 – Rai2 – 3/4/2009

Vi ricordiamo che Rai 2 è un canale della TV di Stato, che si finanzia anche attraverso il canone pagato da quasi tutti noi.

E’ accettabile dedicare spazio televisivo per promuovere iniziative di cui non si intuisce il significato e l’utilità?

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Fare la propria faccia

Nella trasmissione L’Infedele del 4 maggio, Gad Lerner mandava in onda alcuni minuti del nostro video IL CORPO DELLE DONNE. Alla visione di alcuni volti televisivi visibilmente modificati dalla chirurgia estetica, Margherita Hack interveniva sostenendo che quelle donne erano più brutte che se avessero mostrato la loro vera età. Questa è anche l’opinione di molte di voi che scrivono al nostro blog: la chirurgia estetica che interviene in modo massiccio sul volto rende, secondo l’opinione qui espressa, più brutte.

Credo che sia in fondo un fatto poco rilevante definire se gli interventi chirurgici rendano più o meno belle le persone, uomini e donne.

La carrellata dei volti proposti nel nostro documentario, molti rifatti, altri al naturale, volevano portare all’attenzione e ad una successiva riflessione l’importanza del ruolo svolto dal volto umano nelle relazioni sociali, la comunicazione espressa dai volti in tv e soprattutto la ricaduta sociale della scomparsa dei volti.

Quali effetti scaturiranno dalla rimozione delle nostre facce?

Faccia ha la stessa radice del verbo fare, quindi in un certo senso noi facciamo la nostra faccia. La mia faccia è fatta dalla mia vita, dalle esperienze che ho avuto, dai dolori che ho provato, dalle gioie che ho condiviso. Lo spiega bene James Hillman nel suo “La Forza del Carattere”.

Ho il diritto di privare il mondo della mia faccia? Posso incontrare l’Altro nascondendomi dietro la mia “non faccia”?

Sono domande su cui urge riflettere, prima che la chirurgia estetica spazzi via i nostri volti.

La domanda è profonda e

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Cattiva Maestra Televisione/3: Vorresti tua figlia nuda sui calendari?

E’ possibile condividere la nostra critica con chi guarda la tv e fornire loro gli strumenti necessari a una percezione corretta?

Ieri sera l’Associazione Arca 2000 ci ha invitato alla Casa della Cultura di Milano per presentare il nostro video IL CORPO DELLE DONNE.

Il pubblico era attento e competente: quasi tutti i presenti dichiaravano però di non guardare mai la tv: grande stupore quindi di fronte alle immagini proposte.

Questo a nostro avviso è “il problema”.

Come abbiamo già discusso, pochi intellettuali che non guardano la tv non incidono sui dati di audience e quindi non muovono al cambiamento.

La strada da seguire, paradossalmente, è guardare la tv insieme a chi la tv la guarda.

Con i ragazzi, innanzitutto, nelle scuole. Con le proprie madri, zie, vicine e vicini.

Guardare insieme la tv e offrire uno sguardo critico, un percorso didattico di comprensione che attivi una capacità critica.

Nuovi occhi.

Il brano che oggi vi proponiamo lo conoscete: è tratto da Italia allo Specchio, Rai2, del 12 dicembre 2008, e lo abbiamo già utilizzato ne IL CORPO DELLE DONNE. Lo portiamo nuovamente alla vostra attenzione sia perché è uno degli esempi più grotteschi che la tv offra, sia perché ci da la misura dello stato di assuefazione degli spettatori che non hanno più moti di stupore nemmeno di fronte all’inverosimile.

Come sempre vi chiediamo di guardare prima il video e poi di seguire il percorso didattico.

Italia allo Specchio – Rai 2 –

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