Per anni non ho guardato la tv. Come ho scritto, semplicemente non mi interessava. E quando ho visto, scrivere IL CORPO DELLE DONNE è stata la risposta ad un bisogno impellente: riuscire a far guardare con nuovi occhi la tv a chi la tv la guarda, e tanto. Il 60% del pubblico televisivo è composto da donne. L’80% delle persone che guardano la tv, hanno la tv come unico strumento di informazioe. Come arriviamo a parlare con loro? Non con i saggi, non con i libri, purtroppo. Dico purtroppo perchè quelli sarebbero i miei strumenti, quelli che amo. E nemmeno i giovani che guardano molta tv, leggono. E comunque hanno tv youtube e internet come sguardo verso il mondo. Non c’è giudizio da parte mia verso chi la tv la guarda. Molte delle donne che incontro mi dicono della loro solitudine e che la tv è la loro “compagnia”: c’è di che riflettere e confrontarci per giorni se siamo rimaste così sole. E ho immaginato con dolore i pomeriggi di donne mature e ragazzine davanti allo schermo, divertite in apparenza ma con un sottile disagio che aumenta di ora in ora e di giorno in giorno, disagio a cui non sanno dare un nome e che si chiama senso di inadeguatezza: mai così belle come in tv, mai così magre come in tv, mai così giovani, così lisce, così toste… E sulla costruzione dilagante del disagio vengono ideate le trasmissioni del mattino e del pomeriggio. Quelle che noi non vediamo,

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