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Gabbie, ancora gabbie!

Gabbie, ancora gabbie!

NEI COMMENTI A QUESTO POST SI STA SVILUPPANDO UNA DISCUSSIONE IMPORTANTE, INNESCATA DA RENATA E PAOLA M.  LEGGETE E, SE POTETE, CONTRIBUITE.

Funziona anche al contrario: se è sufficiente scrivere di avere 18 anni e essere Miss Universo perchè il mondo ci creda, allo stesso modo basta anche solo dire che ci piace, chessò, la camicia a righe di Fini per essere etichettati di destra; o dichiarare che la Carfagna indossava un bel tailleur, per passare come una sua supporter. Constato da tre anni che siamo ingabbiate/i: lo dicevo bene in un post tempo fa che mai come ora mi pare valido.

http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=805

Dopo il mio intervento a In Onda sono arrivati tanti commenti, molti a favore come questi: “Volevo solo ringraziarti per il tuo intervento a In Onda: spiccavi davvero per equilibrio ed onestà intellettuale, si vedeva che a te non sta a cuore la polemica ma quello per cui lavori ogni giorno. Eri decisamente l’unico motivo per cui valeva la pena guardarla. Un’altra cosa che mi ha colpito era il contrasto tra il tuo volto, che trasmette sentimenti, e quello dell’On. Santanchè, una maschera fissa siliconata.”

“Grande prova Lorella ieri sera. Mi sono sentita molto orgogliosa di essere una delle vostre braccia… mi dispiace per la Santanchè che ha perso un’altra occasione per dimostare di non essere totalmente rincoglionita e per i due giornalisti padroni di casa un pò maleducati!”

Poi ne sono arrivati pochi  così: Sono un’estimatrice del suo libro, ma se uno va in

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Mi Chiamo Lorella, ho 18 anni, taglia 38 e sono Miss Universo

Mi Chiamo Lorella, ho 18 anni, taglia 38 e sono Miss Universo

Immagino che non abbiate dubbi, è così: ho 18 anni, porto la taglia 38. Di seno ho la taglia 5. Vedo che annuite, mi fa piacere che crediate alle mie parole, non sono certo una bugiarda, lo dico dunque è vero. In effetti guardandomi allo specchio pensavo che forse la mia taglia reale è almeno la 40…42…44…? Ma poi ho capito che non dovevo preoccuparmene: qui funziona che ognuno dice ciò che vuole e che gli fa più comodo e, ciò che è incredibile, tutti gli credono!

Prendete Enzo Iachetti e Antonio Ricci: da 20 anni scrivono e conducono Striscia la Notizia che ci mostra donnine sgambettanti,  propone un umorismo casereccio e fa fare un sacco di soldi al nostro Premier, una vera manna per lui! Ebbene, Ricci dichiara da sempre che lui è fermamente di sinistra. E, ci credereste? Tutti gli credono, anche quelli di sinistra! Vi pare impossibile? Anche a me, ma vi garantisco che è così. Greggio dal canto suo ha dichiarato dalle pagine di Sette, il magazine del Corriere, che lui è stanco di questi politci che ci ritroviamo, che non ne può più. “Ma tu ci lavori per loro!” verrebbe da dire! E ho pensato che qualcuno glielo avrebbe fatto notare, magari il giornalista del Corriere, che come giornalista è certamente imparziale se no che giornalista sarebbe? Niente, nessuno lo ha messo in dubbio.

Sono poi trasecolata quando l’assessorato alla cultura della mia città mi ha invitata alla Mostra di Artemisia Gentileschi, una pittrice …

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Pina ed Io

“Cara Lorella stasera apprestandomi a seguire la trasmissione in onda su la 7 ero rassegnata ad assistere all’ennesimo vergognoso spettacolo in cui le donne, presenti e assenti, sono solo un pretesto per i maschi di parlarsi. E…sorpresa! tu sei stata su di te, non hai ceduto alla polemica e hai parlato davvero delle donne. E, cosa inaudita, hai dato il tono alla serata e imposto uno stile. Grazie Lorella, un saluto affettuoso”. Pina Nuzzo

Permettetemi di utlizzare questo spazio per esprimere un sentimento tutto personale che forse potrà fare riflettere anche altre e altri. Ieri sera sono stata invitata a In Onda programma de La 7. Tema: donne escort ecc Non sapevo se fosse giusto andare, c’era il timore di non riuscire a dire qualcosa di utile. Sono stata titubante, incerta, paura di banalizzare, paura di non riuscire a dire. A posteriori non sono pentita, qualcosa di buono è stato detto.

Poi torno in albergo, stanca. E trovo il messaggio di Pina Nuzzo, presidente dell’UDI. Queste parole sono la cosa più bella di questa serata. Grazie Pina. Grande sollievo nell’avere una figura femminile di riferimento, che serenità leggere della tua approvazione stasera! Quanto bisogno avevo delle tue parole, senza saperlo. Tutta questa immane fatica nel continuare avendo come obbiettivo la liberazione del nostro immaginario, per potere divenire finalmente ciò che siamo. Il ponte tra le generazioni:  quello che sto provando a costruire.

QUI LA PUNTATA

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Come Bestie da Soma

Questo articolo è uscito sull’Unità e lo potete leggere anche qui di seguito.

Come Bestie da Soma “Mi parli di Clarissa, mi parli di Carolina, mi parli di quest’altra, della Luciana, chi sono? Prendi un caravan… cosa ti devo dire…” “Vedi, dovremmo averne due a testa se no mi sento sempre in debito, tu porta per te e io porto le mie. Poi ce le prestiamo. Insomma la patonza deve girare.”

Racconta uno degli investigatori che per due anni ha ascoltato le intercettazioni telefoniche che riguardavano anche il Premier che “ si trattavano le donne come bestie da soma”. Rispetto a due anni me mezzo fa ciò che emerge in questi giorni è diverso e, se possibile, peggiore. Allora Noemi e le altre parevano oggetti, gingilli, “grechine” sacrificali delle serate del drago, come ebbe a definire il marito,  l’allora  moglie Veronica. Il lato bestiale non era emerso, che invece emerge ora  dalle frenetiche richieste del faccendiere Tarantini ad un amico: “Trova una tr..a per favore. Io alle due sto salendo in aereo e non posso più chiamare, però trova qualche altra femmina”. Donne  che diventano oggetto di scambio di favori importanti, di soldi, di carriere. Donne giovanissime, “le mie bambine”, tante tantissime da cercare costantemente, urgentemente: per ognuna si potrà chiedere al Premier un prezzo sempre più alto. Tenerlo in pugno. Migliaia di intercettazioni che raccontano di questa frenesia, un’occupazione che prende tempo, tanto tempo da far definire l’altra occupazione, quella politica di Premier, un impegno “a tempo perso”. …

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Come Francis e Sofia

Come Francis e Sofia

“Mozzarella, caciocavallo, soppressata, fagiolata, polipetti, maccheroncini al cacio ricotta con pomodoro e basilico, agnello, capretto, purè di fave con cicoria campestre..e ancora fiori di lampascioni fritti: il tutto innaffiato dall’ottimo vino della tenuta Coppola”. Sono stata recentemente a Bernalda ormai divenuto il paese della famiglia di Francis Ford Coppola. Ci sono passata in uno dei miei giri in Basilicata, terra di sorprendente fascino e con una città, Matera, che è uno dei luoghi più magici che abbia mai visitato (e dove a breve dovrebbe partire Nuovi Occhi per la Tv, il nostro corso di media education). E ho quindi letto con curiosità gli articoli sul matrimonio di Sofia Coppola con un componente dei Phoenix: cerimonia sobria, simpatica, felice, di quelle a cui si parteciperebbe volentieri. Pochi amici, abiti belli e semplici, atmosfera felice di persone educate e colte. Lui, Francis, il padre della sposa,   è uno dei più grandi registi esistenti oltre ad un ottimo imprenditore, lei una figlia d’arte che ha saputo emanciparsi velocemente da un padre grande e difficile. Una delle grandi famiglie di Hollywood dunque ha scelto di riunirsi, là dove i nonni di Francis erano nati, festeggiando nella casa natia degli avi, adeguatamente ristrutturata e abbellita. Chi ha frequentazioni d’oltreoceano, sa quanto le tradizioni, che da noi abbondano, esercitino un fascino enorme sui cittadini americani; d’altronde come negare il fascino di una cerimonia in una regione bellissima, circondati da sapori, quello qui sopra è  parte del menu nuziale, e profumi intensi, tutt’intorno …

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L'estate fragile

L’estate fragile

I vecchi di tutto il mondo si assomigliano, per nostra grande fortuna. Seduta nel piccolo caffe di questo sperdutissimo villaggio del nostro mediterraneo, osservo, non vista, un uomo anziano sotto un pergolato d’uva. Da più di mezz’ora sta immobile, un bastone semplice tra le mani, vestito così come hanno vestito per secoli i nostri vecchi dalla Sicilia alla Grecia. Tutt’intorno è un brulichio di persone che vanno e vengono dal locale, che parlano, si salutano, scherzano. Lui sta. Guarda, non noi, direi, guarda un punto che parrebbe lontano, ma più probabilmente è il filo di un ricordo che sta seguendo. Sta e guarda come ha visto fare a suo padre probabilmente, a suo nonno e ai molti altri che lo hanno preceduto. Qui non arrivano i giornali ma internet sì, e non ho ancora capito se è una forma di evoluzione o no. La borse europee crollano, ho così la possibilità di leggere, i Governi, e non solo il nostro Governo, non sanno cosa fare: qualcuno azzarda licenziamenti, tagli, idioti accorpamenti di giorni festivi: come se bastasse, come se qualcuno ci credesse che basterà mettere insieme il 2 giugno e l’immacolata per salvarci da un crollo che è di un sistema, e che noi siamo impreparati ad affrontare. Basterebbe dire:” Non sappiamo cosa fare, dobbiamo prendere tempo, siamo ad un punto di svolta epocale e non abbiamo gli strumenti. O forse li potremmo avere, ma sarebbero impopolari e forse perderemmo il vostro consenso e dunque i vostri voti, e dunque …

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BUONA ESTATE

BUONA ESTATE

Kennst du das Land, wo die Zitronen blühn, Im dunklen Laub die Goldorangen glühn, Ein sanfter Wind vom blauen Himmel weht, Die Myrte still und hoch der Lorbeer steht, Kennst du es wohl? Dahin! Dahin Möcht ich mit dir, o mein Geliebter, ziehn!

Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni? Nel verde fogliame splendono arance d’oro Un vento lieve spira dal cielo azzurro Tranquillo è il mirto, sereno l’alloro Lo conosci tu bene? Laggiù, laggiù Vorrei con te, o mio amato, andare! J.W.Goethe

Resto fermamente dell’idea che non si può stare sempre immersi nel rancore, odio, bruttezza, mancanza di prospettive, sentimenti dentro i quali viviamo ormai qui da anni. Una delle repsonsabilità, o meglio colpa, che hanno i media oggi, è certamente non raccontare mai ciò che di buono c’è, che farebbe oggi  notizia più di qualsiasi nefandezza a cui siamo ormai assuefatti. Non si tratta di buonismo bensì capacità di progettare, di pensare che comunque sia, dobbiamo/vogliamo andare avanti, progredire. E per farlo ci vuole positività, sogno.

E dunque: Ero a Berlino fino ad ieri, una serie di incontri e una città intorno a me che brulicava di giovanissime/i: pareva Londra negli anni ’60, oltre a ciò un appartamento di 100mq costa 500euro al mese di affitto… Alessandra che si è lì trasferita aveva un’idea teatrale, ne ha ricavato un progetto che è stato finanziato dal Bund (regione) della città; i quartieri “hot” cambiano in continuazione perchè seguono l’onda delle gallerie d’arte che sorgono come funghi, in sintesi: …

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