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Date Expo a un Paese civile

Anticipo copia della lettera che insieme a Marina Terragni intendo inviare al Bureau International des Expositions di Parigi, nonché rendere nota a media italiani e internazionali. Vi invito a sottoscriverla qui nel blog e a diffonderla.

Al Bureau International des Expositions di Parigi

e p. c

a Letizia Moratti, Commissaria Straordinaria Expo 2015

a Diana Bracco, Presidente Expo 2015

Gentili Signore, Gentili Signori,

apprendiamo con sorpresa che i 42 partecipanti ai 9 tavoli tematici per Expo 2015 sono tutti uomini, come da elenco che riportiamo in calce. Non un nome femminile, nemmeno per caso o per errore, tra quelli di tutti questi pur stimabilissimi signori. Questo male italiano -una politica machista, caparbiamente chiusa alla società femminile- è ormai noto in tutto il mondo, ma non si danno nemmeno timidi segni di guarigione.

Colpisce in particolare che il fatto che ai vertici di Expo 2015 siano state designate due donne, la Signora Moratti e la Signora Bracco,  ma nemmeno questo basti a produrre l’indispensabile cambiamento. Ci chiediamo peraltro come la Commissaria straordinaria e la Presidente non si siano rese conto della cosa, e se nella loro politica tengano conto del fatto di essere loro stesse donne.

In verità il machismo politico italiano è talmente consolidato da produrre una sostanziale cecità di fronte a episodi come questo. Nessuno se n’è accorto, né i vertici di Expo 2015, né i media che hanno riportato l’elenco dei partecipanti ai tavoli. Nel caso specifico di Expo 2015, la cosa può essere tradotta in questo

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L’Italia in Croce

In esposizione alla Triennale di Milano l’ ITALIA in CROCE  di Gaetano Pesce. L’arte mi appare come l’unica forma di espressione  che possa avere senso, oggi. L’Italia è in croce. Sta a noi decidere cosa si fa, quando si sta di fronte ad una croce. Continuo a credere che ognuno di noi possieda gli strumenti per cambiare il mondo: bisogna volerlo e, a quanto pare, noi non lo vogliamo, almeno non abbastanza.

La croce è lì e ci riguarda. Penso a come ci abbia sempre stupito che durante le grandi tragedie che hanno stravolto noi umani, penso ai campi di concentramento, tutt’intorno la vita continuasse per molti apparentemente serena: molti dissero che “non si erano accorti di nulla”.

E dunque oggi ho preso un aperitivo con un’amica norvegese, a Milano c’era bel tempo, i negozi del centro esponevano bellissimi abiti, la gente passeggiava. Pareva che tutto andasse bene. Volendo, si può ancora credere che tutto vada bene.

Questa moltitudine che non vede, che non vuole vedere e che non vuole che si  mostri loro che bene invece non va, è il prodotto più funesto della nostra società.

Ancora di più mi convinco che bisogna parlare con i ragazzi e con le ragazze, attivare le loro coscienze prima che diventino come questa moltitudine colpevolmente silenziosa   che ci cammina di fianco.…

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Io Ti Guardo

Marina Abramovic è una artista che usa il proprio corpo come mezzo di espressione, trovate online molte info sul suo lavoro. La sua recente  performance al MOMA a New York prevedeva che stesse seduta silenziosamente di fronte ad un visitatore per volta della mostra, per una durata variabile: in questo modo gente comune diveniva parte dell’opera d’arte. “L’Artista è Presente” il titolo dell’esibizione in cui Abramovic restava 8 ore al giorno a disposizione dello sguardo altrui, per la durata di tre mesi.  Qui i volti delle persone che hanno guardato l’Artista.Osservate  queste immagini, anche chi non è abituato all’arte. Mai come ora c’è credo ci sia bisogno di guardare ed essere guardati. Nel video Abramovic racconta il perché di questa scelta. E’ in inglese  dura  pochi  minuti. Dice l’Artista verso la fine:” Qualcosa che può vivere per sempre è una buona idea. E io  deisdero con tutta me stessa avere questa idea e così continuare a vivere anche dopo me.” Riprendere a progettare nel lungo periodo, dare avvio ad azioni il cui risultato non è certo che vedremo. Perché è giusto, perché siamo parte di un tutto. Quando è uscito Il Corpo delle Donne il video, è bene ricordare, che abbiamo ricevuto centinaia di ringraziamenti da artiste/i da tutto il mondo. Il nostro fine non è mai stato provocare la polemica spicciola e misera, bensì stimolare riflessioni che volassero alte. Talvolta è accaduto e di questo siamo felici.…

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Non c’è più Niente da Ridere. C’è però Molto da Fare

Leggo l’articolo di Asor Rosa su Repubblica e l’interessante post della Lipperini di oggi (sucsate non riesco a linkare). Ho letto con attenzione anche i commenti. Anch’io rido meno frequentemente e le amiche me ne chiedono la ragione. Che però è sotto gli occhi di tutti. Rido meno e sono purtroppo spesso arrabbiata, nervosissima, resa quasi impotente da queste sabbie mobili che ci circondano. Mi sento le mani legate, mentre intanto  con le gambe scalcio, eccome!

Condivido lo sconforto, ma resto aggrappata ad una enorme certezza: Noi adulti abbiamo un’enorme responsabilita’ verso le ragazze e i ragazzi e non possiamo arrenderci.

Torno ora da un giro della Puglia, 9 incontri in 3 giorni, centinaia di ragazzi/e nelle scuole attentissimi, non vola mai una mosca. Dibattiti con centiana di adolescenti che mi guardano ad occhi sgranati e che vogliono, vogliono strumenti per comprendere la realtà che li circonda e obbiettivi da inseguire. Allora mi arrabbio sì con chi è responsabile del disastro ma ancor più con chi non capisce che non c’è più  tempo.

E’ necessario concentrarsi su progetti concreti: noi stiamo dando strumenti di comprensione della tv che oggi mi pare un’attività  fondamentale. L’immagine della D’Urso che grida ” che entrino le bocce di Cristina e Francesca” mentre  le due ragazze taglia  7a  avanzano barcollando e  la telecamera inquadra il loro seno enorme e  il pubblico ride, necessita di un filtro, necessita di una spiegazione perchè viene vomitata addosso a bambine e bambini che ci chiedono spiegazioni.  Mi è  parsa …

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Il nuovo Contratto di Servizio della Rai e le Donne

La settimana scorsa è stato firmato dal Ministero dello Sviluppo Economico il nuovo Contratto di Servizio con la Rai, che scadrà alla fine del 2012 (triennio 2010-2012). Il contratto – informa il Ministero – dà molto rilievo al tema della qualità dell’informazione e perciò più poteri di intervento agli organismi di vigilanza e controllo sulla qualità dei programmi Rai. Fra l’altro, il contratto prevede nuove norme di tutela delle donne in tv: l’articolo 2, comma 7, stabilisce infatti che la Rai faccia «opera di monitoraggio, con produzione di reportistica annuale, che consenta di verificare il rispetto circa le pari opportunità, nonché la corretta rappresentazione della dignità della persona nella programmazione complessiva, con particolare riferimento alla distorta rappresentazione della figura femminile e di promuovere un’immagine reale e non stereotipata». A questo scopo, l’articolo 29 del contratto di servizio prevede che, entro 30 giorni dalla sua entrata in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di un apposito decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, «sarà istituita presso il Ministero un’apposita commissione, composta da otto membri, quattro designati dal Ministero e quattro dalla Rai, con l’obiettivo di definire […] le più efficaci modalità operative di applicazione e di sviluppo delle attività e degli obblighi previsti nel presente contratto, nonché di valutarne il grado di compiutezza al fine di verificarne l’adempimento». Sul nuovo contratto e sulla sua attenzione per la rappresentazione delle donne in tv ho trovato in rete pochissime informazioni. Le più complete (da cui ho tratto gli stralci …

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Reddite quae sunt Caesaris Caesari et quae sunt Dei Deo

Diamo a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio: facendo questa massima nostra e non volendo decidere chi sia Cesare e chi sia Dio nella vicenda che segue.

Da parecchi anni Loredana Lipperini scrive libri e post con l’obbiettivo di innalzare il livello di consapevolezza sul tema della rappresentazione delle donne nei media: il suo testo Ancora dalla parte delle bambine ne è un esempio. Oltre a ciò affronte il tema durante numerosi dibaitti e interviste.

Giovanna Cosenza insegna linguaggio dei media all’Università: spesso tratta del tema della rappresentazione della donna nei media innalzando il livello di consapevolezza su questo tema.

Marina Terragni illumina da anni il borghesissimo Corriere della Sera con illuminanti aritcoli sulle donne.

Io, Lorella Zanardo, insieme a Cesare Cantù e Marco Malfi Chindemi ho scritto e diretto un documentario visto da 3 milioni e mezzo di persone che ha innalzato il livello di consapevolezza delle persone su questo tema, dei giovani e delle giovani in particolare che sono sensibili al linguaggio delel immagini. Oltre a ciò tengo un blog, una pagina FB ma piu’ di tutto vado nelle scuole e incontro centinaia di ragazze e ragazzi. E innalzo il livello di consapevolezza.

I blog gestiti da giovani donne: vitadastreghe, donne pensanti, unaltrogeneridicomunicazione, svolgono da due anni circa un importante lavoro di innalzamento del livello di consapevolezza sul tema della rappresentazione delle donne nei media.

Le donne citate qui sopra oltre all’UDI, ad Annamaria Testa, a …

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Il Coraggio è una Virtù

Mai come ora avremmo bisogno di tipi come Peppino. Quelli con la faccia sfrontata, che pare non prendano nulla sul serio. Quelli che ridono, di tutto e che non sanno stare seri. Quelli che con una risata seppelliscono secoli di sistema mafioso. Il giorno che ammazzarono Moro, ammazzarono anche Peppino, reo di avere osato ridere, e di conseguennza di avere demolito un sistema millenario mafioso.

Come mi manca Peppino. Come ci mancano tipi così, che saprebbero sepppellire con una risata i bari, gli opportunisti travestiti da “compagni” e insime a loro, la loro miserabile claque.…

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