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Amatissime Vecchie, amatissimi Vecchi

Non è un Paese per Vecchie ci ha ricordato Loredana Lipperini nel suo libro scomodo e a mio avviso imprescindibile. Questa Italia goliarda e ladrona è un Paese solo per pochi vecchi ricchi, le vecchie e i vecchi soli e poveri, quindi la maggior parte, restano sole e soli e in male arnese. Sarà che in questa Milano uggiosa e autunnale i ricordi emergono a tradimento e la mia amatissima nonna Bice mi appare all’improvviso, quasi ancora fosse viva, mentre con il treno passo proprio a pochi metri da casa sua, quella casa  che la accolse nel ’24 arrivando da Parma, lei allora 14enne con il suo accento marcato che la rendeva graditissima a tutti, anche a 90 anni. Mia nonna mi manca molto e mai ho dubitato del fatto che la sua presenza sia stata fondamentale per la mia crescita; mai sono stata contro le anziane, o gli anziani, come invece accade in quei commenti agghiaccianti che Lipperini riportanel suo libro.  Ho o sempre visto nei vecchi  un passato che mi affascinava e che mi apparteneva e che mi rendeva quello che ero. Sono certa che la coesione sociale parta da un dialogo intergenerazionale continuo, sono certa che c’è un sacco di sapere e di saggezza che attende di essere accolto dalle più giovani. Si può essere trasgressive e rivoluzionarie e al contempo rispettare con amore chi ha più anni di noi. Essere ponti, appunto. Ponti tra generazioni, tra culture. Che bello sapere essere ponte!

Della Chiesa di questi …

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Si Accendono le Stelle, significa che Qualcuno ne ha Bisogno

E certo, come abbiamo fatto a non ricordarcelo prima: se si accendono le stelle significa che qualcuno ne ha bisogno! Ce lo ricorda Guido da qualche sera dallo sferisterio di quel gioiello che è Santarcangelo di Romagna, dove Marco Martinelli del Teatro delle Albe compie il miracolo di far lavorare insieme tutte le sere 200 ragazzini/e provenienti da molte parti del mondo. Lavorano su Mistero Buffo di Majakovski, improvvisano, si divertono, corrono e Martinelli riesce a tessere la trama. Lui che tiene laboratori da anni, che a Scampia ha fatto miracoli, ha portato qui le sue meraviglie, bambini rom, bambine senegalesi, la troupe dei piccoli milanesi dove di milanese non c’è nessuno :-). Qui con i fondi di alcuni Istituzioni di buona volontà, in fondo pochi soldi, si cambiano le sorti di ragazzini/e spesso altrimenti con un futuro incerto davanti a loro. Brividi sul corpo, Marco ma a che miracolo ci fai assistere? Il Teatro è vita, la poesia è vita, Giorgia nostra,  quanta ragione hai ad issare le tue poesie come bandiere per noi,  talvolta naufraghe. Se non siete lontani da qui, ma anche se siete lontane,  io vi consiglio di venire qui domani , è l’ultimo giorno ed è una bella botta di vita vera.…

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Cedaw: Dichiarazione delle nostre amiche Spinelli Lanzoni e Signoretti a New York

Carissime/i che siete sul blog, vi prego di leggere con attenzione la dichiarazione orale che le nostre amiche di PANGEA e di Giuristi Democratici hanno pronunciato ieri a Nwe York. E’ IMPORTANTISSIMO, potrebbe cambiare il futuro di noi donne e non solo in Italia. Se scrivete velocemnte commneti le amiche a New York saranno contente di leggerli e di tenerne conto.

Dichiarazione orale della Piattaforma italiana “30 anni CEDAW – Lavori in corsa” Al Comitato per l’Eliminazione di ogni Forma di Discriminazione nei confronti delle Donne riguardo il VI Rapporto periodico del Governo italiano di Barbara Spinelli (Giuristi Democratici), Simona Lanzoni e Claudia Signoretti (Fondazione Pangea onlus) 11 Luglio 2011, 49° sessione CEDAW Gentile Presidente, Sono Simona Lanzoni e parlo a nome della Piattaforma italiana “30 anni CEDAW – Lavori in corsa”. Accanto a me ci sono le colleghe Claudia Signoretti e Barbara Spinelli. Il Rapporto Ombra è stato redatto in collaborazione con 8 organizzazioni e abbiamo raccolto l’adesione di oltre 100 diverse realtà della società civile nonché molte adesioni individuali. Vorremmo portare alla vostra attenzione questi temi critici:  l’implementazione della CEDAW e la promozione dei diritti delle donne;  lavoro e welfare,  partecipazione politica delle donne,  diritti sessuali e riproduttivi,  protezione delle donne dalla violenza maschile,  tratta e prostituzione. L’implementazione della CEDAW e la promozione dei diritti delle donne Il Governo italiano non ha rispettato gli obblighi previsti dalla Convenzione: nessuna strategia è stata adottata per diffondere la Convenzione, il Protocollo Opzionale e le

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L’Era dell’Incanto

Sono negli impeti di chi si dà voce e non delega, non pospone, non spera, ma si afferma.

Sono nel grido gioioso dell’umanità stupita della propria bellezza.

Sono dove è la coscienza, e dove questa si oppone all’interesse di coloro che non per merito, non per coraggio, né per illuminazione furono assunti a governare questa civiltà.

Sono nel desiderio di osare e di ricercarsi oltre misura.

Sono dove ogni cosa è una e molteplice, scomposta nelle differenze, congiunta nel tendere unanimemente alla dignità.

Sono nelle parole che non narrano di uomini, né di donne ma di anime generate dal medesimo palpito creativo.

Io sono l’era dell’Incanto.

E con gli sguardi di chi mi percepisce investo la disattenzione di chi non mi crede possibile.

Giorgia Vezzoli

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A New York si decide per il bene delle Donne Italiane.

Sono in contatto con le amiche di Pangea e Barbra Spinelli che ci scrivono da New York dove il prossimo 14 luglio, a New York, presso le Nazioni Unite, il Comitato per l’applicazione della CEDAW (Convenzione per l’Eliminazione di ogni forma di Discriminazione contro le Donne) esaminerà il VI Rapporto periodico sull’implementazione della Convenzione che il Governo italiano ha presentato nel dicembre 2009. Fondazione Pangea Onlus e Giuristi Democratici saranno presenti come rappresentanti della società civile  per la piattaforma Lavori in Corsa – 30 anni CEDAW, con  un rapporto Ombra, elaborato da diverse organizzazioni per evidenziare all’ONU e all’opinione pubblica l’inadeguatezza, alla luce dei canoni di giudizio stabiliti dalla Convenzione, delle politiche, delle misure e dei finanziamenti volti a garantire le pari opportunità in Italia evidenziando le discriminazioni e gli stereotipi di genere ancora esistenti e lesivi della dignità e dei diritti delle donne.

La CEDAW è considerata il trattato internazionale più completo sui diritti delle donne. La Convenzione, ad oggi è stata adottata da 186 Stati. L’Italia l’ha ratificata nel 1985. E’ composta da un preambolo e 30 articoli che identificano aree specifiche di discriminazione e indicano gli strumenti per eliminarli. Chiede di rimuovere le discriminazioni e gli ostacoli che limitano la partecipazione delle donne alla vita pubblica, lavorativa, ai processi decisionali politici,  familiari, personali; di contrastare la violenza di genere, di impegnarsi per modificare la diffusa accettazione degli stereotipi associati ai ruoli tradizionali di uomini e donne nella famiglia e nella società, incoraggiando un’immagine paritaria tra

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Ciao Mamma, il mio Cervello è andato in Corto

Da qualche giorno sono ospite di un’amica in un piccolo meraviglioso paese dell’entroterra sardo: scrivo, passeggio, guardo le donne ai telai produrre tappeti incantevoli, penso. Leggo Sardegna 24, un nuovo quotidiano diretto da Giovanni Maria Bellu che spero possa essere riprodotto con questa impostazione in altre città: si parla di problemi locali ma con l’approccio dell’indagine, della denuncia seria senza clientelismi, lo leggo e mi appassiono. Riporto l’articolo di fondo del direttore che mi tormenta da stamane: che vergonga, che disastro, io voglio fare qualcosa, voglio reagire. Voglio incidere sul cambiamento. Settantamila micro aziende sarde a settembre dovranno chiudere. 210 mila addetti da allora in poi, saranno a spasso, e considerando le loro famiglie si arriva a calcolare che 600 mila persone, nei prossimi mesi saranno ridotte sul lastrico. Gianni Piacciau del movimento «Artigiani e commercianati liberi Sardegna», già iniza a intravedere la prospettiva dell’Argentina nei giorni acuti della crisi. E non è un concetto irreale o esagerato, perchè oltre al baratro della disoccupazione, si aggiungono le pratiche vessatorie dello Stato: i sardi dovranno pagare oltre 300 milioni di euro, che arrivano con le cartelle di Equitalia pronti per essere riscossi dall’erario.

“Non era affatto una macabra metafora del fallimento economico come morte civile il carro funebre che ha accompagnato il corteo delle vittime di Equitalia. Era invece una sintesi cronachistica di quanto, nel silenzio pudico di famiglie capaci di conservare la dignità anche nei momenti più disperati, sta accadendo nella nostra terra. Sì, ci siamo arrivati. Si è compiuto

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Orgasmi in Libertà

Diceva Dacia Maraini durante il convegno Punto G a Genova, che da tempo si sta  dedicando alla lettura di decine e decine di romanzi erotici scritti da donne, veramente una gran quantità, per anni, di letture scritte da donne per eccitare donne, e forse non solo. Riferiva Dacia Maraini che in tutti, proprio tutti questi romanzi, il finale si presenta sempre con le stesse modalità: per mostrare il godimento supremo le donne scrivono di esperienze masochistiche. Quindi il massimo del piacere per una donna sarebbe essere sopraffatta in varissimi modi; in un caso riporta la scrittrice, un’autrice di tali romanzi faceva addirittura corrispondere il piacere supremo alla sua morte. Insinuava Dacia Maraini che forse anche in questo caso noi donne abbiamo introiettato un desiderio maschile, o presunto tale: cioè potrebbe essere che confondiamo il nostro desiderio più profondo con quello del partner, ci sarebbe una gabbia insomma, in fondo in fondo, che ci impedisce degli orgasmi personali e creativi. Il pubblico silenziosamente rifletteva; nel contempo una donna alzava la mano e dichiarava: può essere ma per noi lesbiche non è sempre così. Interessante, mi sa che in entrambe le dichiarazioni ci può essere del vero.…

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