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L'interruzione di gravidanza in Francia meno umiliante che da noi

L’interruzione di gravidanza in Francia meno umiliante che da noi

Giulia Camin da Parigi ci racconta come funziona l’interruzione di gravidanza per le donne francesi:

Ho letto allibita la storia di Valentina, affetta da una grave malattia genetica, costretta ad abortire da sola, abbandonata in un bagno dell’ospedale di Roma perché tutti i medici presenti erano obbiettori. Ma quante saranno le storie simili di cui sappiamo poco o nulla? Ho appreso con estremo smarrimento le dichiarazioni della Ministra Lorenzin sul piano di fertilità di cui ha trattato anche Lorella recentemente su questo blog. Credo che in situazioni difficili come quella che stiamo attraversando, per evitare di fare passi indietro, per evitare di farci portare via diritti acquisiti con anni di lotte, sia necessario studiare e aggrapparsi alle legislazioni a volte esemplari di altri paesi a noi vicini. Vi racconto quindi brevemente come funzionano le cose qui, in Francia non solo perché credo che il Ministero per i diritti delle donne dell’attuale governo francese stia permettendo un avanzamento reale e costante nel consolidare e acquisire diritti e uguaglianza, ma anche perché, se di questo voleva parlarci la Ministra Lorenzin, qui di bambini ne nascono eccome. Ma non è solo di aumento demografico che stiamo parlando, i temi prioritari  sono ben altri: sicurezza, salute, libertà di scelta.

IVG (interruzione volontaria di gravidanza) :

Secondo l’articolo L.2212-1 del Code de la santé publique, l’ivg  è accessibile a tutte le donne, previo il rispetto di alcune tappe che ne regolamentano l’attuazione. Le tappe consistono in due visite mediche e una consultazione “psyco-social”.

La

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La Ministra Lorenzin, il Piano di Fertilità e i Corpi delle Donne

 

“Già, i bambini. Devono tornare a nascere e serve educare alla maternità. Ho in testa una nuova sfida, un grande piano nazionale di fertilità. Il crollo demografico è un crollo non solo economico, ma anche sociale. È una decadenza che va frenata con politiche di comunicazione, di educazione e di scelte sanitarie. Bisogna dire con chiarezza che avere un figlio a trentacinque anni può essere un problema, bisogna prendere decisioni per aiutare la fertilità in questo Paese e io ci sto lavorando. Sia chiaro: nessun retropensiero e nessuno schema ideologico, ma dobbiamo affrontare il tema di un Paese dove non nascono i bambini.”

Così la ministra Beatrice Lorenzin in un’intervista al settimanale l’Avvenire del 21 marzo 2014.

Con il Discorso dell’Ascensione  del 1927 Benito Mussolini  lanciò ufficialmente la cosiddetta ‘battaglia demografica’: un progetto complesso finalizzato a un aumento forzato della popolazione e sviluppato su più fronti. Uno ‘negativo’, atto a inibire il celibato e il matrimonio tardivo e a punire le pratiche contraccettive e l’interruzione di gravidanza, e uno positivo che incoraggiasse il matrimonio, le nascite, e la creazione di famiglie numerose. Una delle prime misure della campagna fu l’introduzione della tassa sul celibato, e quindi sul matrimonio tardivo, nel 1927. Una campagna, invece, contro i metodi contraccettivi e l’aborto venne inaugurata nel 1925, allorché diventò un crimine diffondere informazioni su tali pratiche, vendere farmaci contraccettivi e diventò obbligatorio segnalare i medici che praticavano l’aborto. Il Codice Rocco del 1930 incluse la

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Viva il Papà

Viva il Papà

 E se quel film si fosse chiamato “ Papà ho perso l’aereo?” E se Edoardo Bennato avesse scritto “ Viva il papà”? I giovani europei sparsi nel mondo, pure quelli della generazione Y, quelli di cui ci parlava Livia nella sua ultima lettera, gli stessi che fanno community ma che moriranno sotto i ponti perché non hanno lavorato abbastanza ( o solo in nero) per poter riscuotere una pensione dignitosa, mostrano nonostante tutto con discreto ottimismo una certa capacità alla filiazione. Intorno a me piovono gravidanze, e mi sembra una bella notizia! E’ arrivato il turno dei genitori post35enni, quelli che bofonchiando metteranno nelle mani del figlio neonato l’I-pad con un bel cartone da guardare su youtube per farlo smettere di frignare e che vivranno con terrore l’era del cyber-bullismo cercando di difendersi e di difendere come possibile.

 Guardo con un pizzico di astrazione, curiosità quei tanti giovani uomini intelligenti che, pur non definendosi femministi, manifestano almeno a parole una certa apertura in campo di tematiche di genere. Non so quali siano le vostre esperienze, ma alle cene degli ultratrentenni di oggi a cui sono invitata non è più la donna in cucina a preparare da mangiare, non è stata necessariamente lei a fare la spesa o a passare l’aspirapolvere e soprattutto non è soltanto l’uomo ad essere stanco morto per avere avuto una settimana pesante a lavoro. Il primo banco di prova della parità è forse proprio quello : si lavora, si guadagna in due ? Si pensa alla …

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BERLINO: Trentenni generazione perduta?

BERLINO: Trentenni generazione perduta?

Berlino 17 Marzo 2014.La nostra corrspondente LIVIA FIORIO ci scrive da BERLINO. I TRENTENNI come GENERAZIONE PERDUTA?

Domani grande incontro Renzi-Merkel a Berlino. Noi italiane in Germania attendiamo con ansia cosa verrà fuori dal primo colloquio faccia a faccia tra la veterana Kanzlerin e il neo premier. Con Hollande, Renzi, ha deciso di rivoluzionare l´Europa. Chissà se Angela si farà trascinare in quest´impresa.

Con alcuni giovani europee e europei dibattevo ieri – tra un bicchiere di vino e l´altro – i temi della giustizia sociale in Europa. In più lingue ci chiedavamo se, prima o poi, questo tanto atteso cambiamanto avverà anche per mano della politica istituzionale.

Dei destini apparentemente lontani ma vicinissimi segnano le vite di noi giovani europei della cossiddetta Y-Generation: una generazione di individualisti che, più per necessità che per scelta, ha fatto della flessibilità il proprio stile di vita.

Mi ricordo la balla assurda che, qualche anno fa, ci raccontavamo a vicenda: la grande libertà dell´essere freelance, la possibilità di poter gestire la propria vita, i tempi lavorativi, le vacanze, la residenza, le amicizie, la nazionalità e, perchè no, anche i rapporti sessuali, liberamente, in modo del tutto disimpegnato. Una generazione in apparente tumulto. La generazione dei choosy, quelli sempre con la valigia fatta, l´i-Phone in tasca connesso su FaceBook, l´i-Pod ben ficcato nelle orecchie, la camera da letto hipster, arredata con pochi mobili ma alternativi, (magari vintage), in realtà gli stessi di tanti altri che, come noi, sono cresciti tra un volo low-cost easyjet e …

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Lettera alle Parlamentari: LOTTA DURA SENZA ALCUNA PAURA

 

Chi siede alla Camera, da noi eletto ed eletta, in questo momento tenga a mente che è lì a rappresentare non solo adulti e adulte forti, ma in particolare le fasce deboli della popolazione, i ragazzi, le ragazze, i bambini le anziane tra gli altri:  coloro che non hanno spesso parole per dire il loro talvolta insopportabile disagio.

Ci ricorda Giuseppe De Rita, direttore del Censis, che le donne dopo i 50 anni,se non dispongono di un alto reddito, cosa comune nel nostro Paese, vanno spesso incontro ad una vita faticosissima fatta di cura dei nipoti, cura degli anziani, cura dei malati fino ad arrivare ad un vero e proprio burn out, sindrome di esaurimento fisico ed emotivo, che le annienta. Chi ha provato a doversi occupare di un malato di Alzheimer o di demenza, sa cosa intendo. Nelle  fasce deboli rientrano anche le bambine, le ragazzine in questi anni preda di giornali e televisioni voyeur che indagano senza pietà né comprensione sulle loro abitudini sessuali, come nel caso delle baby prostitute,  per nutrire la curiosità malata di adulti annoiati, senza tenere conto della loro giovanissima età e del loro bisogno di essere protette nel rispetto del patto intergenerazionale.

Ci sono poi le donne che devono abortire, esperienza devastante,  che non trovano uno straccio di dottore disposto a rispettare la legge 194, aggiungendo così disagio all’immenso dolore.

Ci sono le ragazzine e i ragazzini che lasciano la scuola troppo presto, avendo noi italiani uno dei più alti tassi …

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Piene di Grazia- Il Sesso per le Ragazzine ( lasciamole in pace)

Il Fatto Quotidiano ha pubblicato giorni fa un articolo dal titolo “acchiappa lettori”Sesso a 14 anni, le adolescenti raccontano: se non ti fai sverginare, sei una sfigata L’articolo è duro da leggere, le frasi riportate sono pesanti, come ad esempio  “Il primo anno di liceo comincia la conta: entro 12 mesi bisogna ‘darla via’ altrimenti vieni emarginata”. E i maschi? “Non ci pressano perché non ce n’è bisogno”. Nessuna cura della contraccezione: “Il lunedì in classe c’è il panico: non ci si ricorda se il sabato, ubriache o fumate in discoteca, si è usato o meno il preservativo”. Ne emerge un quadro apparentemente desolante, ragazzine che hanno un rapporto usa e getta con il sesso, dove non pare esserci spazio per il sentimento, ma nemmeno per un vero e sano godimento. Tutto, nell’articolo, è all’insegna del- pare- consumismo più bieco. Le reazioni sono state molte, tanto che il giornale ha proposto oggi un’altra puntata del reportage. Di parere diverso il blog SOFTREVOLUTION che scrive un duro articolo di risposta alla giornalista Borromeo”Beatrice Borromeo dovrebbe chiedere scusa a chiunque sia un’adolescente  nel 2014” L’autrice del post scrive che:”Beatrice Borromeo ha compiuto un gesto disgustoso, reso ancor più grave dal fatto ch’ella non è un uomo di mezza età, bensì una giovane donna.Beatrice Borromeo ha scritto un articolo sensazionalistico sulla sessualità di chi è ragazza adolescente nel 2014. L’ha fatto usando toni assimilabili al peggior tipo di slut shaming. Ha costruito il suo pezzo assemblando stralci

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Un Incontro Emozionante

Un Incontro Emozionante

UN INCONTRO EMOZIONANTE Ieri, al convegno Rai “Donna è…” organizzato da Anna Maria Tarantola, al termine del programma mi si è avcvicinata una signora che si è presentata. Era LOREDANA ROTONDO. Io ero tra tantissime donne ma ciò nonostante mi sono commossa. Le ho chiesto: posso abbracciarti? E lei, accogliente e sorridente, ha risposto: “Tra femministe… certo!”. Loredana è la regista di PROCESSO PER STUPRO (trasmesso nel 1979 dalla Rai) che ha innalzato il livello di consapevolezza di una intera generazione sulla violenza contro le donne. Domani è la nostra giornata, quale occasione migliore per vedere o rivedere questo documento fondamentale. …

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