Impegno e militanza

Milano On My Mind 2

Sono a Marsiglia per l’incontro EIGE, organizzazione della Comunità Europea, dove domani si parlerà di stereotipi di genere. Da qui seguo i risultati parziali delle elezioni di tutta Italia ma in particolare di Milano, sono certa capirete :-). Non dico nulla, sono in attesa… E sono piena di desiderio……

Continua a leggere...

Parigi risponde alla nostra lettera sull’Expo senza donne

Il Bureau International des Exposition di Parigi risponde alla lettera inviata insieme a Marina Terragni per protestare contro l’assenza di donne tra i 42 partecipanti ai Tavoli Tematici dell’Expo 2015 di Milano, dichiarando di aver contattato gli Organizzatori perché venga assicurata la presenza delle donne:

Madame,

J’ai l’honneur d’accuser réception de votre message du 21 avril dont je vous remercie. Comme vous j’ai été très surpris en apprenant que dans les tables rondes dont vous faites mention tous les intervenants étaient des hommes. Nous avons contacté les Organisateurs de l’EXPO 2015, dont nous connaissons l’intérêt qu’ils portent à la participation des femmes, pour leur faire part de notre étonnement et leur demander des renseignements sur les tables rondes susmentionnées et le cas échéant de prendre des mesures pour assurer la présence de femmes dans ces évènements. Depuis, nous avons appris que non seulement quelques femmes étaient effectivement intégrées dans ces tables rondes et que la Commissaire Générale de l’exposition a d’ores et déjà pris des mesures pour assurer une meilleure représentation de femmes au sein des groupes de discussion. Je saisis cette occasion pour également vous rassurer quant à l’importance accordée par le BIE à la représentativité de toute la société civile au sein d’une Expo dont les valeurs essentielles sont l’universalité et l’éducation. Ces valeurs constituent la raison d’être de toute Expo. Notre rôle et notre tradition nous engagent à continuer à œuvrer afin d’assurer que la diversité des acteurs sociaux soit mise en valeur à travers des

Continua a leggere...

Una Donna che fugge attira l’Inseguitore. Anzi lo crea.

Come mai non ho fatto parte di un movimento femminista quando avevo 20 anni? Come mai non ho amici tra l’intellighenzia che si conosce tutta qua a Milano da quando erano bambini e che ancora sospira: “ti ricordi al Carducci? (noto liceo classico) e ti ricordi al Manzoni?” Come mai, mi chiedo cercando la risposta nella mia mente forse appannata, visto che da 2 anni non riesco ad andare alle basi di questa scarsa apparteneneza al Paese: ci abito ma di certe community non ne faccio parte. Ci pensavo anche ieri mentre discorrevo con la mia amica Kristin che sto aiutando ad organizzare la 13esima conferenza di www.winconference.net e  consideravamo di invitare Vandana Shiva, che oggi contatterò. Ci riflettevo più tardi mentre declinavo a malincuore (in quei giorni accompagno mia figlia ai campionati nazionali di ginnastica acrobatica :-)) l’invito a presentare il nuovo libro di Eve Ensler al Salone del Libro di Torino. Ho continuato ad indagare le ragioni anche di notte, subito dopo avere lasciato sul comodino l’avvincente romanzo di Joseph O’Connor Ghostlight, fratello di Sinéad e ugualmente dotato. Ci rimuginavo stamattina mentre spulciavo le notizie dall’Huffington Post a cui do un’occhiata tutte le mattine insieme al  sito di BBC online. Chissà perchè di certe cose italiche so così poco, continuavo a ripetermi mentre rispondevo all’invito per andare a Marsiglia il 17 maggio all’incontro  organizzato dall’European Institute for Gender Equality.

Poi un ricordo ha squarciato la mia mente: eccomi …

Continua a leggere...

Date Expo a un Paese civile

Anticipo copia della lettera che insieme a Marina Terragni intendo inviare al Bureau International des Expositions di Parigi, nonché rendere nota a media italiani e internazionali. Vi invito a sottoscriverla qui nel blog e a diffonderla.

Al Bureau International des Expositions di Parigi

e p. c

a Letizia Moratti, Commissaria Straordinaria Expo 2015

a Diana Bracco, Presidente Expo 2015

Gentili Signore, Gentili Signori,

apprendiamo con sorpresa che i 42 partecipanti ai 9 tavoli tematici per Expo 2015 sono tutti uomini, come da elenco che riportiamo in calce. Non un nome femminile, nemmeno per caso o per errore, tra quelli di tutti questi pur stimabilissimi signori. Questo male italiano -una politica machista, caparbiamente chiusa alla società femminile- è ormai noto in tutto il mondo, ma non si danno nemmeno timidi segni di guarigione.

Colpisce in particolare che il fatto che ai vertici di Expo 2015 siano state designate due donne, la Signora Moratti e la Signora Bracco,  ma nemmeno questo basti a produrre l’indispensabile cambiamento. Ci chiediamo peraltro come la Commissaria straordinaria e la Presidente non si siano rese conto della cosa, e se nella loro politica tengano conto del fatto di essere loro stesse donne.

In verità il machismo politico italiano è talmente consolidato da produrre una sostanziale cecità di fronte a episodi come questo. Nessuno se n’è accorto, né i vertici di Expo 2015, né i media che hanno riportato l’elenco dei partecipanti ai tavoli. Nel caso specifico di Expo 2015, la cosa può essere tradotta in questo

Continua a leggere...

Il Corpo delle Donne: ecco il libro nella Universale Economica Feltrinelli

E’ uscito Il Corpo delle Donne nella Universale Economica Feltrinelli, 8 euro. Grazie per il sostegno che avete dato al progetto acquistando il libro che ha avuto un ottimo esito di vendite, è stato adottato da molte scuole come libro di approfondimento ed è stato letto anche da molti uomini. Qui di seguito un brano che mi pare quanto mai attuale. Buona lettura!

Nell’ottobre del 2007, poi, un episodio che credo mi abbia spinto, inconsciamente, a iniziare il progetto de Il Corpo delle Donne. Leggo che alla Triennale di Milano, un bellissimo spazio al Parco Sempione, c’è una mostra sugli anni settanta con foto e filmati d’epoca. Decido di andarci in bici con mio figlio Alessandro, undici anni: mi sembra una bella occasione per iniziare a raccontargli la Storia, quello che c’è stato prima di lui. La giornata è tiepida, le strade di Milano la domenica sono poco affollate e si pedala bene. Arrivati in vista del palazzo che ospita la mostra, intravediamo una coda interminabile che fa presumere almeno due ore di attesa. Leghiamo le bici e decidiamo di metterci in fila: Ale si lamenta, non ha voglia di stare in piedi tutto quel tempo. Io intanto guardo la gente in coda con me per vedere la mostra. È completamente diversa da come mi aspettavo: molti ragazzini, moltissimi adulti dall’aspetto “televisivo” – abiti sgargianti, tacchi altissimi, pettorali in vista. Sembrano felici, ridono, parlano a voce alta. A un certo punto, parte un coro da stadio: “Enzo, Enzo, Enzo!”. …

Continua a leggere...

Dopo Bruxelles

Dopo Bruxelles, attendiamo che qualcuno trovi i finanziamenti per il nostro progetto: la vedo difficile, ma non si sa mai. Io intanto già il giorno dopo Bruxelles ero nelle scuole. Liceo Boccioni, 400 ragazzi e ragazze pieni di energia: una bomba di adrenalina.

Mio figlio, 13 anni, dice che se noi con il nostro documentario homemade siamo riusciti a dar fastidio a Mediaset “siamo dei fighi”. Aggiunge che nella vita si dovrebbe giocare ad armi pari e tra le mie armi e quelle di Ricci c’è troppa differenza… speriamo che le solerti ragazze dell’ufficio stampa di Striscia lo riferiscano al loro padrone. Tra Aldo Grasso e Antonio Ricci non so più cosa pensare degli adulti maschi italiani. By the way: essendo che, come potete leggere nel blog, non ho un attimo di tregua e sono stanca, veramente stanca, perchè non fate voi qualcosa per proteggere il documentario? Mandate  mail di protesta, fate una pagina Facebook ad hoc, impedite a vostra zia di guardare Striscia. Io sono stanca, che anche le solerti ragazze dell’ufficio stampa di Striscia lo sappiano: avversaria stanca, avversaria tiene famiglia, fa tutto in casa, non dispone di finanziamenti, non è al soldo né di Repubblica nè del Corriere. Avversaria va nelle scuole, fa molti chilometri, si mette a disposizione dei ragazzi: è faticoso provare per credere. Io, l’avversaria, mi chiedo che soddisfazione c’è a cercare di distruggere un documentario come il nostro: ragazze dell’ufficio stampa, è questo il vostro obbiettivo di vita? La distruzione?

Cari …

Continua a leggere...

Italia, Europa?

Anni fa, quando lavoravo a Parigi e dirigevo un’ attività internazionale che comprendeva anche la gestione di importanti campagne pubblicitarie, fui una tra i primi repsonsabili di gestione di business e marketing a livello europeo. Esperienza interessantissima che mi insegnò parecchie cose tra cui di non cadere nell’errore di suddividere l’Europa in macroaree determinate dai confini nazionali quando si vogliono analizzare i gusti dei consumatori: ci sono più similitudini nelle abitudini di acquisto tra una donna milanese e una di Francoforte, che tra una parigina e una della Camargue.

Imparai anche che allargare i confini serve ad allargare le nostre potenzialità di azione: come ho scritto nel mio libro Il Corpo delle Donne, se c’è un modello di vita che mi piace e non lo trovo  all’interno del Paese dove vivo, cercherò di andare là dove più trovo somiglianze, o di importare que ldeterminato  modello da noi. Appresi anche però che la lingua è ancora un grande ostacolo, nonostante la Comunità Europea: se da un lato molte decisioni internazionali vengono ormai prese tenendo conto dell’entità “Europa”, è purtroppo ancora vero che le differenze lingustiche ci imprigionano in confini ristretti. E’ il caso della libertà di espressione nei media e della rappresntazione della donna nei media: chiunque abbia vissuto all’estero conosce la profonda arretratezza del nostro Paese in merito a qs temi: immaginate la differenza che farebbe per tutti noi se la lingua fosse unica in Europa o se padroneggiassimo le lingue straniere: potremmo guardare BBCWorld e conoscere la …

Continua a leggere...