Corpo e corpi

I corpi per Pina Bausch

Gran parte del consenso che sta ottenendo IL CORPO DELLE DONNE è dovuto al filmato che lo conclude.

Poche tra le molte persone che hanno visto il video menzionano questa scena, ma senza questi pochi secondi che mostrano cio che dolorosamente abbiamo cercato di raccontare con immagini e parole per i 22 minuti precedenti, IL CORPO DELLE DONNE avrebbe avuto molto meno forza, avrebbe provocato molte meno lacrime, suscitato molti meno discussioni, disturbato molte meno coscienze.

Nell’inerzia della donna, nella sua resa alle mille mani maschili che frugano palpano cercano, come non riconoscere almeno una parte di noi?

Si parla molto di corpi di questi tempi.

Corpi di veline, corpi di grechine, corpi vuoti di senso, manichini aggiustati al gusto del momento o del capo di turno: oggi vai bene formosa, domani chissà…

Corpi ostentati con apparente smaliziata esperienza e che sono così evidentemente ignari di ogni vera coscienza di se’.

E’ una perdita enorme per le donne e per gli uomini questa assenza di verità nei corpi televisivi.

Pina Bausch ha lavorato tutta la vita sui corpi, corpi di donne specialmente, ma anche corpi di uomini.

Essendo una grande artista, riusciva a raccontare la vita attraverso i corpi dei suoi attori/ballerini, per cui assistere ad un suo spettacolo era come mettersi alla finestra per tre ore e guardare la vita, e che vita!, passare davanti ai propri occhi.

A Torino lo scorso dicembre, era tornata per portare un suo capolavoro: Kontakthof. Uno

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Porno

Quella che segue è la testimonianza di un ragazzo di 24 anni che ci ha scritto un mese fa, firmandosi. Gli ho risposto chiedendo un approfondimento a quanto mi spiegava e l’autorizzazione a pubblicare le sue mail, garantendogli l’anonimato.

gent. Lorella Zanardo,

sono un ragazzo di nome… e volevo complimentarmi per il documentario “Il Corpo delle Donne”. Mi ha colpito tantissimo perchè fino a 1 anno e mezzo fa anch’io ero cascato in questa trappola. In alcune battute credo che abbia centrato il vero e devastante problema: la TV sta diventando pornografia allo stato puro.

Frequentando il sito: “Noallapornodipendenza”, sono riuscito ad uscire da questo schifo (anche se per il 99% degli uomini è normale) e finalmente riesco davvero a capire quanto facciano orrore il tipo di immagini come quelle del suo documentario. Spero che la mia testimonianza le possa essere “utile” e le faccia capire ancor di più quanto lei abbia ragione… gli uomini “sani di mente” non vogliono donne così.

Io ne sto uscendo a testa alta, e ciò mi rende molto fiero di me stesso. 🙂 Grazie di aver dato importanza alla mia mail, non c’è molta gente al mondo pronta a capire; forse perchè, come mostrato dal suo documentario, all’industria fa comodo così. Il tutto inizia in casa, purtroppo da piccolo di notte ho visto mio padre che guardava delle cassette, e quella immagini mi scioccarono abbastanza. Ma non farti trarre in inganno, non è questa la causa principale. Purtroppo iniziarono a

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Corpi

Questa è l’immagine shock con cui si chiude il documentario IL CORPO DELLE DONNE sull’uso del corpo della donna nella tv italiana, pubblica e privata.

E’ una immagine umiliante.

Ovunque abbiamo proiettato il documentario, che si trattasse di festival, incontri pubblici, trasmissioni televisive, c’è sempre stato un lungo minuto di silenzio prima dell’applauso o del dibattito.

Anche a l’Infedele di Lerner, nonostante gli ospiti fossero in un certo modo prevenuti verso un’operazione culturale come quella da noi proposta, la loro critica mi è arrivata dopo qualche secondo di silenzio assoluto.

La motivazione è evidente: questa immagine non allude a veline, facili richiami sessuali, erotismo a poco prezzo: questa è un’immagine di sopraffazione ed umiliazione assoluta.

Possiamo anche affermare che in molti altri Paesi europei un programma che avesse mandato in onda un’immagine così violenta, si sarebbe visto costretto ad interrompere le trasmissioni.

Da noi non ne ha parlato nessuno.

Sofia Ventura politologa, sostiene che se appeso ci fosse stato un uomo di colore, saremmo scesi tutti giustamente in piazza a protestare.

Per una donna no.

Nemmeno noi donne abbiamo protestato e difeso la nostra dignità.

Mi chiedo e vi chiedo perché.

L’immagine fa parte di un video che continua così:

Un’amica mi racconta che qualche giorno fa guardava il documentario insieme ad un gruppo di ragazze: si stupiva di come la loro attenzione fosse catturata totalmente dalla bellezza di molti dei corpi proposti e non vi fosse nessuna attenzione al ruolo umiliante in cui questi corpi

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Come sta Sharon quando indossa le rughe di George? (Sharon wearing George’s wrinkles)

Qualche giorno fa Giampiero, carissimo amico, mi diceva che a suo avviso le donne invecchiano peggio degli uomini.

Cercavo di spiegargli che non è così, anzi. Le donne si tengono di più, sono a volte meno pigre, si curano, fanno ginnastica…non lo convincevo.

Poi ho capito.

Ho capito che quello che lui intendeva stava dentro il suo sguardo.

Noi tutti ci guardiamo l’un l’altro partendo da dei pre-concetti ben radicati in noi che agiscono a livello subliminale, di cui non ci rendiamo conto e che spesso ci sono stati tramandati da generazioni.

George è nato il 6 maggio 1961.
Sharon è nata il 10 marzo 1958.

Sharon Stone ha 51 anni.

E’ unanimemente giudicata una donna bellissima.

George Clooney ne ha 48.

E’ unanimemente giudicato un uomo bellissimo.

Possiamo affermare che il mio amico Giampiero ha torto?

Apparentemente sì.

Sharon non ha le rughe nContinua a leggere...

Il corpo è delle donne?

La prima impressione guardando le foto che seguono è che il voyeurismo che contraddistingue questi anni non ha limiti.

http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/dive-microscopio/1.html

In queste foto c’è anche dell’altro, il cattivo gusto, ad esempio. E il sentimento diffuso di meschina rivincita di noi comuni mortali nei confronti delle star.

C’ è anche però un forte sentimento di misoginia.

Pare che oggi le donne non abbiano scelta: o si adeguano ai canoni della “bellezza” chirurgica imposti dalla moda e dai media e al processo di ibernazione che le costringe a una giovinezza grottesca e perenne, o vengono punite e mostrate impudicamente nella loro “verità”.

Queste foto rimandano alle immagini dei film porno degli ultimi anni dove l’erotismo ha lasciato il posto ad un interesse da entomologo per i dettagli, lo smembramento, gli zoom ravvicinatissimi da visita ginecologica.

Uguale interesse morboso si evince dall’immensa raccolta di immagini del web: migliaia di foto raccolte e schedate per tipologia di “parti di corpo di donne ”: seni, cosce, bocche…

Che ne è delle donne? mi chiedo nel documentario IL CORPO DELLE DONNE.

Dove sono le donne nelle immagini in tv, nelle immagini delle affissioni pubblicitarie, nelle immagini sulle riviste e sui giornali?

Dove trovare il femminile oggi? Dove siamo nascoste?

Troviamolo, prendiamone coscienza, pensiamolo e raccontiamolo.

Prima che si perda.

Prima che anche noi donne, con l’immaginario annientato da queste immagini, avendo ormai introiettato il presunto sguardo maschile, arriviamo a credere di essere quelle immagini.

Ieri ero ad una festa di fine anno in una scuola elementare.

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Chirurgia plastica: dietro i modelli superficiali, il business

TV e riviste supportano e amplificano modelli culturali a puro uso del mercato e contro l’interesse dei singoli individui. Il disimpegno della stragrande maggioranza dei chirurghi estetici dai valori morali che sono alla base della loro professione (andatevi a rileggere che cosa sta scritto nel Giuramento di Ippocrate) è sempre più accentuato. Le leggi e la tutela degli organismi di controllo latitano. In mezzo a questo ingranaggio stanno le donne che, in mancanza di altri modelli proposti socialmente, e confuse da un punto di vista che nella società italiana è ormai solamente maschile (maschile deteriore questo, perché ne esiste anche altro), cercano se stesse seguendo queste cattive maestre. E tutto in nome del denaro: 42.000 interventi solo di mastoplastica l’anno scorso in Italia, che valgono, calcolando il prezzo medio di un intervento, oltre 200 milioni di euro… Ecco perché oltre allo sfruttamento televisivo e pubblicitario dei corpi femminili, prolifera ormai un mercato della modificazione corporea che è giustificato dalla salute solo in percentuale irrisoria. Così la rete è sommersa di proposte che come questa fanno leva su inesistenti (anzi) benefici psicologici e su uno storpiato concetto di libertà di scelta individuale. La comunicazione, sia nel video che si apre con la connessione che nel resto del sito, fa leva sulle debolezze umane e sulla storpiatura della vita reale. E un sito come questo? Provate a leggere qualche pagina. Mandateci i vostri pareri. Bisogna far crescere l’attenzione su un fenomeno affrontato troppo superficialmente.

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Mastoplastica dilagante: i dati degli USA e la situazione italiana

Da Corriere.it una notizia che ribadisce con dati ufficiali una situazione ormai evidente: il rifiuto da parte di un numero sempre maggiore di donne del proprio corpo e dunque della propria personalità. Per seguire modelli imposti dai media, da molti uomini, da loro stesse nell’insicurezza del proprio ruolo. Ci sono poi le colpevoli negligenze dell’informazione e l’avidità dei chirurghi estetici, che sempre più spesso ritroviamo ospiti dei salotti televisivi in qualità di guru della bellezza femminile. E di nuovo la televisione ha grandi responsabilità. Di seni rifatti, liposuzione, iniezioni di acidi e sostanze paralizzanti si parla quasi esclusivamente con la leggerezza della chiacchera di costume, nascondendosi dietro la foglia di fico della libera scelta individuale. Mentre latita un discorso critico che metta in campo i rischi per la salute di chi si sottopone a questi interventi che ormai solo in misura ridottissima sono giustificati da gravi inestetismi. Salute del corpo e della mente.

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